mercoledì 30 dicembre 2009

FIORI PER I MORTI DI TEHERAN. UOVA ROSSO SANGUE CONTRO IL REGIME












Libertà e giustizia in Iran. Basta repressione

Una delegazione di Sinistra Critica questa mattina è stata al Consolato dell’Iran per protestare contro la repressione del regime nei confronti delle manifestazioni democratiche, in sostegno alle iniziative degli studenti iraniani e per chiedere libertà e giustizia per le/gli iraniane/i.
Una presenza con 15 rose per ricordare e onorare i morti di Teheran di questi giorni e con lancio di uova colorate contro il sangue versato dal regime teocratico.
Una presenza simbolica per sostenere gli studenti, le donne e i democratici iraniani e per affermare la solidarietà internazionalista – che non si piega agli interessi geopolitici e si riconosce nel popolo che si ribella.

Noi che in questi giorni ricordiamo il massacro israeliano a Gaza dello scorso anno – e protestiamo contro l’arroganza egiziana che impedisce ai pacifisti di tutto il mondo di entrare a Gaza (mentre chiude la Striscia con un suo “muro della vergogna”);
Noi che sosteniamo il movimento saharawi contro l’occupazione marocchina – e i suoi 7 esponenti in questi giorni in sciopero della fame;
Noi che lottiamo per la fine della presenza militare della Nato in Iraq e in Afghanistan;
Noi siamo senza nessun dubbio dalla parte delle iraniane e degli iraniani che lottano per democrazia, libertà e giustizia e contro un regime che non può permettersi di parlare a favore di alcun popolo oppresso, visto che sottopone il suo stesso popolo ad un’oppressione intollerabile.

Sinistra Critica Milano

Breve intervista di Radio Onda D'Urto a Piero Maestri portavoce nazionale di Sinistra Critica

domenica 27 dicembre 2009

UN ANNO DOPO GAZA


BASTA CON L’ASSEDIO DI GAZA. BASTA CON L’OCCUPAZIONE
I PACIFISTI DI TUTTO IL MONDO DEVONO POTER ENTRARE NELLA STRISCIA


Il 27 dicembre dello scorso anno le Forze Armate israeliane davano il via ad una delle più gravi e sanguinose offensive contro la Striscia di Gaza. I bombardamenti e l’invasione israeliana provocheranno alla fine oltre 1400 morti e la distruzione di migliaia di edifici – tra edifici pubblici, scuole, case, officine…. Un’offensiva scandita da crimini di guerra, riconosciuti anche dalla commissione dell’Onu presieduta dal sudafricano Goldstone.
Il ritiro e la “tregua” di questi ultimi 11 mesi non hanno però in alcun modo significato un allentamento dell’assedio e dell’embargo a cui è sottoposta la popolazione palestinese della Striscia, chiusa in un ghetto rafforzato anche dal muro della vergogna che anche l’Egitto vuole costruire al confine di Rafah.
Intanto continua la politica di vera e propria “pulizia etnica” a Gerusalemme e di costruzione di nuovi insediamenti illegali, che renderanno impossibile qualsiasi nascita di uno Stato palestinese. E renderanno sempre più difficile ogni possibile soluzione del conflitto.

In questi giorni migliaia di pacifisti stanno cercando di entrare nella Striscia di Gaza con la “Gaza Freedom March”. Il governo egiziano – come sempre subalterno e complice dell’occupazione israeliana di Gaza – vuole però impedire questa manifestazione, bloccando ogni ingresso alla Striscia.
Sinistra Critica sostiene la Marcia e protesta contro la decisione egiziana, invitando tutte/i a protestare contro la decisione egiziana e a partecipare alle iniziaitive che in molte città in Italia si tengono per ricordare il massacro e per ribadire l’unica soluzione di pace per Palestina e Israele: basta con l’assedio di Gaza, basta con l’occupazione di tutta la Palestina.

Piero Maestri - portavoce di Sinistra Critica

martedì 15 dicembre 2009

La crisi la paghino padroni, banchieri speculatori


Giovedì 17 Dicembre 2009, alle ore 20.30,
presso il Centro di aggregazione giovanile

via Curiel 23, Corsico
Incontro pubblico con lavoratori e rappresentanti sindacali della zona


La crisi – checchè ne dica Berlusconi – non è finita, anzi solo ora dispiega i suoi drammatici effetti sociali: sono centinaia di migliaia i posti di lavoro distrutti e l'impoverimento sta raggiungendo dimensioni di massa impressionanti. E il governo, con le sue politiche di razzismo istituzionale, cerca di scaricare sui settori più deboli responsabilità che al contrario sono tutte sue e del padronato.

SERVE UN'ALTERNATIVA RADICALE, SERVE AFFERMARE CON CHIAREZZA
CHE LE NOSTRE VITE VALGONO PIU' DEI PROFITTI
DEI PADRONI, DEI BANCHIERI E DEGLI SPECUATORI

E’ necessario che lavoratori e precari si uniscano attorno ad una piattaforma di lotta che metta al centro la difesa dei posti di lavoro, la moratoria sui licenziamenti, la salvaguardia e l'estensione degli ammortizzatori sociali, la riduzione d’orario, la socializzazione, la nazionalizzazione e – quando necessario – anche l'autogestione delle aziende che licenziano, un reddito sociale per chi è senza lavoro.

SOLIDARIETA' CON LE LOTTE
DELLA MAFLOW, DELLA HITMAN E DELLA PIATTAFORMA DELL'EDILIZIA

Nella nostra zona gli esempi non mancano: importanti realtà produttive come la SILTAL e la MIVAR di Abbiategrasso, la VLM di Buccinasco hanno ormai chiuso i battenti; altre rilevanti aziende, come la HITMAN e la Piattaforma dell'Edilizia di Corsico, la MAFLOW di Trezzano sul Naviglio sono in gravissima crisi occupazionale e da mesi resistono ai licenziamenti ed all'espulsione dalla produzione; altre realtà del territorio, private e pubbliche, sebbene in situazioni meno drammatiche dal punto di vista occupazionale, manifestano inquietanti difficoltà di tenuta e seri problemi di democrazia e di sicurezza interna.
Tutte mettono in campo, in modo diversificato e individuale, iniziative di lotta e di resistenza al declino ed all'espulsione.
Sinistra Critica vuole contribuire a realizzare il coordinamento di queste lotte, costruendo anche nel Sud-Ovest milanese iniziative di comunicazione ed organizzazione sociale.

domenica 13 dicembre 2009

GRANDE MANIFESTAZIONE PER RICORDARE CHE LA STRAGE E' DI STATO

Non dimenticare è ricominciare a lottare.
L'antifascismo vive!



Guardando i servizi ai vari TG sulle manifestazioni a Milano per il 40° anniversario della strage di Piazza Fontana abbiamo pensato... di essere stati in un'altra città. "Scontri, aggressioni, fischi che hanno impedito ai famigliari delle vittime di parlare...".
La realtà è stata quella di una grande manifestazione di oltre 10.000 persone, tra le quali tante/i giovani; la realtà sono stati i fischi alle varie autorità di centrodestra, fischi partiti da una piazza dove il corteo alternativo non era ancora arrivato e che provenivano quindi da tante persone stanche delle parole vuote e di circostanza di chi dimentica 364 giorni l'anno l'antifascismo (e infatti con i fascisti si allea); la realtà erano le transenne per dividere due cortei che non erano contrapposti, ma alternativi proprio nel ribadire la necessità della verità e dell'attualità dell'antifascismo.
Sinistra Critica ha contribuito alla manifestazione con la sua adesione all'appello e con una partecipazione animata da tante/i giovani studentesse e studenti - che hanno mostrato che la memoria non appartiene solo agli "anziani" e che l'antifascismo oggi si coniuga alla lotta al razzismo, all'omofobia, ai diritte delle donne.
Anche per questo le compagne del collettivo femminista "Filles insurgeés" hanno diffuso i loro colori simbolo nero e viola sulle facce di tante/ manifestanti.

venerdì 11 dicembre 2009

12 dicembre 1969 – 12 dicembre 2009: LA STRAGE E' DI STATO

Corteo sabato 12 dicembre - ore 15.00 piazza Missori

Sinistra Critica è tra i promotori della manifestazione nell'anniversario della strage di piazza Fontana. un corteo non solo "per non dimenticare", ma per ribadire le ragioni del movimento che allora la strage voleva mettere fuori gioco e per rilanciare anche oggi l'antifascimo, la lotta al razzismo e all'omofobia.

Qui sotto l'appello unitario (a fianco il volantino di Sinistra Critica)

Per ricordare la strage fascista di piazza Fontana, a quarant’anni dall’inizio della strategia della tensione, l’uccisione di Giuseppe Pinelli e le responsabilità degli organi di polizia e dei servizi segreti che finanziarono e protessero i gruppi neofascisti, chiamiamo tutte e tutti in piazza promuovendo nella giornata di sabato 12 dicembre alle 15.00 un corteo, che partendo da piazza Missori, compia una prima tappa davanti alla lapide di Saverio Saltarelli, ucciso da un candelotto lacrimogeno nel corso di violente cariche dei carabinieri solo un anno dopo, per terminare in piazza S. Stefano davanti ai monumenti di Claudio Varalli e Giannino Zibecchi, giovani militanti antifascisti caduti a Milano nell’aprile 1975 per difendere la democrazia al pari di Giovanni Ardizzone, Roberto Franceschi, Alberto Brasili, Gaetano Amoroso, Fausto e Iaio, Luca Rossi e Dax.
La strage di piazza Fontana, con la morte di 17 persone inermi e il ferimento di quasi un centinaio fu determinata da una bomba collocata dal gruppo fascista di Ordine nuovo all’interno della Banca nazionale dell’agricoltura, con la copertura di apparati dello Stato con l'intento creare nel paese un clima di terrore per bloccare, attraverso la repressione poliziesca e il restringimento delle libertà democratiche, le lotte operaie e studentesche che stavano scuotendo dalle fondamenta la società borghese e capitalista.
A sancire questa verità le parole scritte nelle ultime sentenze che pur comportando l’assoluzione degli imputati hanno riaffermato la matrice dell’attentato, nonché le responsabilità di Franco Freda e Giovanni Ventura, due degli stragisti fascisti, ormai non più processabili. Il gruppo, che comprende anche Delfo Zorzi, latitante in Giappone, è sotto processo anche per la strage di Brescia.
Ribadirlo significa testimoniare una verità che qualcuno vorrebbe ancora oscurare in nome di una generica condanna al terrorismo. Con essa nascondere anche le tragiche circostanze della morte di Giuseppe Pinelli, la diciottesima vittima innocente di piazza Fontana, che precipitò da una finestra del quarto piano della Questura milanese, non certo un “malore attivo”, quando si cercava di attribuire agli anarchici e alle sinistre la responsabilità di quanto accaduto.
La memoria di ieri impone di parlare del presente e quindi essere in movimento contro fascismo, razzismo e omofobia. C'è chi non dimenticherà di portare con sé "Dax" Davide Cesare e "Abba" Abdoul Guibre, non per farne dei martiri o degli eroi ma ancora una volta per ribadire che l'omicidio di questi 2 giovani è ancora una ferita aperta e anche per questo motivo fascisti vecchi e nuovi non possono avere spazio in questa città.
Saremo in piazza per dire ancora una volta che riteniamo indegni i tentativi di militarizzare i territori con forze di polizia impunite chiamate a manganellare, arrestare, "immunizzare" qualsiasi manifestazione di dissenso, nel tentativo di sgomberare e svendere ogni spazio di libertà e alternativa culturale mentre nel frattempo veniamo "privati" di ogni diritto e bene comune, aria e acqua comprese. E contro gli attacchi, i blitz squadristi e la violenza che sta subendo oggi chi lotta per la difesa del proprio reddito e lavoro. Chi non dimentica la gravità delle violenze e attacchi alla comunità gay e glbtq.
Scenderemo in piazza per non dimenticare niente e nessuno. Per dire ancora una volta che la matrice della strage è fascista, che la strage è di Stato.
Rifondazione Comunista
Comunisti Italiani
Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa
Associazione culturale Punto Rosso
Teatro della Cooperativa
Associazione per non dimenticare Claudio Varalli e Giannino Zibecchi
Associazione Familiari e amici di Fausto e Iaio
Gli amici e i compagni di Luca Rossi
Osservatorio Democratico sulle nuove destre
Sinistra Critica
Lidia e Mario Franceschi
Rosa Piro, la mamma di Dax
Corsari Milano
Partigiani in ogni quartiere

Aderiscono alla manifestazione
Giulio Leghissa, Luca Cafiero ,Franco Calamida,Beppe Liverani,Anna
Miculan,Emilio Molinari, Carlo Monguzzi ,Silvia Palombi,Danila
Piovani, Alfonso Rombolà. Teresa Isenburg


Per adesioni: forl@libero.it

mercoledì 9 dicembre 2009

Copenhagen: una risposta incisiva a una conferenza sabotata

INCONTRO PUBBLICO -
GIOVEDI' 10 DICEMBRE ORE 21.00, via Varchi 3, Milano


Questa settimana si e' aperta a Copenhagen la conferenza sul clima, già azzoppata dagli accordi Usa-Cina, dalla presenza puramente simbolica di Obama, dagli scontri di interessi fra le economie nazionali e i grandi gruppi mondiali, finanziari e industriali che ne saranno protagonisti, dall'ipoteca posta dalla "green economy" sui suoi risultati, dal mercato dei diritti di inquinare che si rafforzerà.
Al di là dei modesti, se non nulli risultati che produrrà, la Conferenza costituisce una ulteriore occasione per porre all'attenzione mondiale problemi scottanti per l'intera umanità.
Sinistra Critica è presente a Copenhagen alle iniziative di movimento con propri/e compagni/e e nelle iniziative previste nelle varie città per richiamare l'attenzione sui temi che la Conferenza dovrà (o dovrebbe?) affrontare.

Per discutere della conferenza e per approfondire il tema della giustizia climatica organizziamo

Giovedi 10 dicembre, ore 21, via Varchi, 3
Incontro con Fabrizio Valli (Attac Italia):
Qualche riflessione sul nostro approccio ai problemi ambientali


Questa iniziativa vuol avere anche un carattere formativo e introduttivo all'intera problematica in considerazione della necessità da parte di tutti e tutte di rafforzare le proprie capacità di analisi e di intervento sui temi ambientali.

Per approfondire vedi anche http://ilmegafonoquotidiano.it/news/clima-non-c%C3%A8-pi%C3%B9-un-minuto-da-perdere

Via Varchi si raggiunge con i seguenti mezzi pubblici:
Tram 3, Filobus 90-91, 92, Bus 82, Passante Bovisa

lunedì 7 dicembre 2009

MILANO-CONSEGNA DEGLI AMBROGINI D'ORO

Lunedì 7 dicembre si è svolta una protesta, a cui Sinistra Critica ha aderito, per la consegna dell'ambrogino d'oro alla squadra della polizia locale che deportava gli immigrati su bus con sbarre ai finestrini.

venerdì 4 dicembre 2009

IL PREMIO NOBEL PER LA PACE ANCORA ALLA GUERRA!


di Piero Maestri, portavoce di Sinistra Critica

La decisione del presidente statunitense Barack Obama di aumentare di 30.000 soldati la presenza militare in Afghanistan è una scelta coerente con le politiche di guerra che Usa e Nato mantengono nel paese centro-asiatico. Una decisione che nasconde dietro la "necessità di combattere il terrorismo" di Al Qaeda una situazione afghana (e pakistana) che ci parla invece di una guerra che continua e delle difficoltà crescenti che gli eserciti della Nato si trovano ad affrontare su ogni piano.

Obama e i paesi della Nato, incapaci di vincere sul terreno e di convincere l'opinione pubblica dei propri paesi della giustezza della loro "missione", non sono in grado di fare altro che accelerare la propria escalation militare. e questo non farà che produrre quanto dichiara il generale statunitense McChrystal: "E' realistico aspettarsi un aumento delle perdite tra gli afgani e la coalizione".

Il segretario della Nato ha già annunciato un aumento dei sodati dell'Alleanza e questo comporterà un ulteriore impegno anche dell'Italia, che certamente il presidente Berlusconi si affretterà ad acconsentire, dopo aver aumentato il coinvolgimento dell'Italia con l'invio di altri 70 soldati della Brigata Sassari a Kabul all'inizio di ottobre.
Una decisione che non vedrà nessuna opposizione in Parlamento - già si parla dell’invio possibile di altri 1500 soldati italiani, su richiesta degli Usa e della Nato - e avrà una approvazione bipartisan, come è avvenuto oggi con il rifinanziamento delle missioni militari in votazione al Senato (con un testo che peggiora lo stesso decreto governativo).

L'unica "exit strategy" dall'Afghanistan è il ritiro immediato dei militari italiani e il sostegno ai democratici afgani schiacciati dall'occupazione Nato e dai fondamentalisti – siano al governo o meno. il movimento contro la guerra deve rilanciare la sua iniziativa contro le missioni di guerra italiane/Nato e contro le spese militari.

martedì 1 dicembre 2009

MERCOLEDI' 2 DICEMBRE - MANIFESTAZIONE A MILANO - CONTRO GLI SGOMBERI DI ROM E SINTI

Dopo gli ennesimi brutali sgomberi delle settimane scorse dei campi Rom di via Rubattino e di via Forlanini, Milano Citta' Aperta promuove una fiaccolata mercoledi' 2 dicembre, con appuntamento alle ore 18.00 in piazza San Babila.

Sinistra Critica aderisce e invita tutte/i a partecipare. È ormai da diversi anni che sulla pelle delle donne e degli uomini Rom si accaniscono le autorità milanesi – non per “risolvere” alcunché, ma per utilizzare queste persone per la loro propaganda sicuritaria, costruire lo scontro sociale tra "poveri" e per chiudere progressivamente ogni politica sociale e abitativa degna di questo nome.
La solidarietà con i Rom e i Sinti è per noi un momento importante e necessario di iniziativa per costruire una città diversa – inclusiva e per tutte/i.


APPELLO
“Gentile Assessore Moioli, mio figlio vorrebbe sapere perché i bambini Rom hanno meno diritto di lui di stare insieme alle loro mamme, ai loro papà e ai loro fratelli e sorelle”
“Non posso sentirmi rappresentata da autorità che violano i diritti dei più deboli, non è questa la città che voglio!”
“Continuate a parlare del valore della famiglia e poi pretendete che le famiglie rom si dividano donne e bambini da una parte, uomini dall'altra…”

Queste sono solo alcune delle frasi delle migliaia di mail che in questi giorni sono state inviate al vicesindaco De Corato, all’Assessore Moioli e al Prefetto Lombardi da centinaia e centinaia di cittadini di Milano indignati per lo sgombero del campo Rom di via Rubattino dello scorso 19 novembre e per quello successivo di via Forlanini del 26 novembre.
Sgomberi che hanno lasciato al freddo e senza un tetto centinaia di uomini, donne e bambini, senza prospettare per loro soluzioni alternative accettabili e condivise. Sgomberi che soffiano sul fuoco per creare artificialmente una finta emergenza che nasconda i problemi reali di Milano. Sgomberi che hanno interrotto preziosi percorsi di conoscenza reciproca tra cittadini italiani e Rom. Sgomberi che hanno negato ai bambini Rom di continuare ad andare a scuola assieme ai loro compagni italiani. Sgomberi che hanno violato i diritti (alla casa, alla salute, all’istruzione...) e le libertà fondamentali di centinaia di persone. Ma anche sgomberi che mai come in passato hanno suscitato l’indignazione e il rifiuto di una fetta consistente della cittadinanza milanese che ha deciso di affidare alle mail la proprie parole di sdegno e protesta.
Parole, che di fronte all’ostinato persistere del Comune nella medesima politica di chiusura e di rifiuto di ogni soluzione condivisa e concertata con la comunità Rom, invitiamo tutti a venire a ripetere e rendere visibili alla città in una

Fiaccolata a Milano, con partenza da Piazza San Babila
mercoledì 2 dicembre alle 18

* per denunciare il carattere brutale degli sgomberi di via Rubattino e via Forlanini
* sollecitare al più presto misure umanitarie nei confronti dei cittadini Rom sgomberati
* chiedere la cessazione di ogni politica di sgomberi ciechi dei campi Rom da parte dell’Amministrazione comunale
Perché la convivenza pacifica si coltiva con il dialogo e la solidarietà, non con le ruspe!

Milano Città Aperta
Per adesioni: territorio.milanocittaperta@gmail.com

Prime adesioni
Associazione Todo Cambia
Gruppo di sostegno via Forlanini
Le Radici e le Ali Onlus
Rifondazione Comunista – Federazione Lombardia
Associazione Dimensione Diverse
Sinistra Critica – Milano
Centro Culturale multietnico La Tenda
Area Civile

martedì 24 novembre 2009

MANIFESTAZIONE A RHO - SABATO 28 NOVEMBRE h.9.30 PIAZZALE STAZIONE



Sinistra Critica è tra le forze che promuovono la manifestazione.
Invitiamo tutte/i a partecipare (volantino di Sinistra Critica)
STOP AD ALBERGHI, CASE DI LUSSO E CENTRI COMMERCIALI
SU LAVORO, SAPERI E DIRITTI NON SI SPECULA!

Nel territorio Rhodense, sotto l'influenza di Fiera ed Expo, si sta verificando un processo di desertificazione del tessuto produttivo per favorire la speculazione immobiliare.
La situazione dell'Alfa di Arese è emblematica: mentre Fiat tenta di cancellare gli ultimi insediamenti rimasti, trasferendoli a Torino, Regione Lombardia e i Comuni, dopo avere disatteso tutti gli impegni per la reindustrializzazione dell'area, e avere favorito il progressivo smantellamento delle attività produttive, si apprestano ora a definirne la nuova vocazione urbanistica terziaria, residenziale e ricettiva, spartendosi la torta degli oneri di urbanizzazione.

A Pregnana i lavoratori dell'Agile ex Eutelia da una settimana hanno occupato l'azienda contro i 237 licenziamenti annunciati e contro un disegno finanziario fallimentare che sta causando la perdita di migliaia di posti di lavoro in tutte le società del Gruppo Omega, nel totale disinteresse delle istituzioni regionali e nazionali. Ed anche in questo caso le tentazioni di una speculazione immobiliare sono forti, visto che la sede di Pregnana sta accanto alla nuova stazione ferroviaria che la collega direttamente con Fiera ed Expo.

In questo contesto la follia del Piano di Governo del Territorio presentato dal Sindaco di Rho prevede di trasformare l'area industriale di Mazzo, 900.000 mq adiacenti alla Fiera con oltre 250 piccole e medie aziende attive, in un'area a destinazione alberghiera, commerciale e residenziale, dando ai proprietari dei capannoni un vero e proprio incentivo a trasferirsi altrove, mettendo così a rischio migliaia di posti di lavoro.

A fronte dei 70.000 posti di lavoro precari promessi per l'Expo 2015, il nostro territorio si trova nella realtà dei fatti a fare i conti con un'accelerazione della crisi e dei processi di dismissione industriale, che sta comportando un incremento esponenziale della disoccupazione, senza offrire in prospettiva una nuova vocazione territoriale che dia un futuro credibile ai giovani e ai lavoratori attualmente occupati.

Saremo in piazza sabato 28 novembre a Rho, con l'intento di dare una voce unitaria alle vertenze dei lavoratori, degli studenti e dei cittadini che, a causa di queste speculazioni, non trovano risposte dalle istituzioni ai propri bisogni e vedono mortificati i propri diritti al reddito, ai saperi, alla mobilità, alla sanità e ad un ambiente vivibile, da una pianificazione territoriale che mira a senso unico alla speculazione e alla cementificazione selvaggia.

UNIAMO LE VERTENZE DENTRO E CONTRO LA CITTA' VETRINA

Centro Sociale Fornace, Comitato No Expo, Studenti In Movimento, Coll. Oltreilponte Nerviano, La Spinta!, Intelligence Precaria/San Precario, Rsu Agile/Eutelia Pregnana, Slai Cobas Alfa, Flmu Alfa, Fiom Sempione, Cub Rho E Legnano, Slai Cobas Rho, Comunisti Sinistra Popolare Rho, Comunisti Uniti Rho Magenta, Rifondazione Comunista Nord Ovest Milano, Giovani Comunisti, Sinistra Critica

martedì 17 novembre 2009

Occupato e sgomberato per la terza volta il liceo Gandhi






Sabato mattina scorso è stata sgomberata dalle forze del (dis)ordine la terza occupazione degli studenti-lavoratori del Civico Liceo Serale Gandhi.
Al concentramento dei collettivi e del movimento in difesa dell'occupazione davanti ai cancelli della scuola, per sostenere la giusta occupazione dallo sgombero forzato della polizia erano presenti anche compagne/i di Sinistra Critica.
L'occupazione – cominciata la sera precedente - era stata decisa per far emergere a livello pubblico e politico l'incredibile inadempienza dell'amministrazione comunale che in maniera arrogante continua a non applicare la sentenza del TAR in merito all'immediata riapertura di tutte le classi previste dal corso scolastico. La richiesta degli occupanti era il rispetto e l'applicazione della legge: la disapplicazione comporterebbe tra l’atro il commissariamento dell'amministrazione stessa.
Ma la legge sta da una parte sola – e l’amministrazione Moratti-DeCorato-Lega è tranquilla e continua a usare la Questura come propria forza di in-sicurezza privata.

Lo sgombero è durato oltre un'ora grazie al concentramento esterno – al quale hanno partecipato anche allieve/i del diurno che hanno diserato le lezioni per partecipare poi al corteo spontaneo con le/gli occupanti -, alle porte barricate (hanno dovuto usare la fiamma ossidrica) e alla resistenza degli studenti all'interno.
Resistenza che continua in altre forme, perché la lotta di studentesse studenti del gandhi continua. E noi continuiamo a sostenerla.

lunedì 9 novembre 2009

CHIUSO CONGRESSO NAZIONALE A BELLARIA - ELETTI TRE PORTAVOCE

Roma, 8 nov. - (Adnkronos) -
"Costruire un movimento contro la crisi e il razzismo" e per le prossime elezioni regionali "una coalizione di forze anticapitaliste, ecologiste, di movimento per costruire liste alternative al centrodestra e al centrosinistra in tutte le Regioni". Queste le proposte avanzate dal congresso nazionale di Sinistra Critica che si e' chiuso oggi a Bellaria.

La Conferenza di Sinistra Critica ha approvato con 146 voti, 15 astensioni e nessun voto contrario la mozione conclusiva e eletto il nuovo Coordinamento nazionale di 42 membri. Questo ha poi eletto i tre portavoce dell'organizzazione che, come da Statuto, non prevede la carica di segretario o leader nazionale.

I tre portavoce sono Flavia D'Angeli, gia' candidata alle scorse politiche alla carica di premier, l'ex senatore Franco Turigliatto e Piero Maestri. "Siamo di fronte a una crisi economica strutturale a cui occorre rispondere con una piattaforma adeguata", dice la mozione conclusiva.

Tra le proposte di Sinistra Critica, la riduzione d'orario a parita' di salario, il salario minimo per legge, la nazionalizzazione delle aziende a rischio chiusura e poi un piano di urgenza sociale su servizi sociali e contro la privatizzazione dei beni comuni, a partire dall'acqua.

Sinistra Critica si batte poi per una "prospettiva ecologista", la riduzione drastica delle spese militari e l'uscita dell'Italia dalle missioni di guerra. Per quello che riguarda la crisi della sinistra italiana, Sc rilancia la necessita' di costruire, da capo, "una nuova sinistra anticapitalista" a partire dall'autonomia politica dal Pd e quindi dall'alternativita' rigorosa al centrosinistra.

Sinistra Critica, fanno sapere dal coordinamento nazionale, dara' via a una campagna nazionale contro la crisi e il razzismo, riattivera' in Italia la rete delle Marce Europee contro la disoccupazione, organizzera' una partecipazione al controvertice di Copenaghen sul riscaldamento climatico e avviera' una scuola di formazione politica attorno al Centro Studi Livio Maitan.

mercoledì 21 ottobre 2009

23 ottobre, sciopero generale dei sindacati di base

Sinistra Critica sostiene con convinzione lo sciopero nazionale del 23 ottobre promosso dai sindacati di base e invita lavoratori e lavoratrici a partecipare.

Dopo l'importante mobilitazione dei precari della scuola del 3 ottobre contro i licenziamenti e in difesa della scuola pubblica e quella dei metalmeccanici della Fiom del 9 ottobre in difesa del contratto nazionale e contro l'accordo separato è indispensabile oggi dare continuità ed estendere il fronte di lotta contro la crisi, che soprattutto ora produce i suoi effetti più devastanti in particolare nell'attacco all'occupazione.

L'iniziativa del ŒPatto di base' sarà tanto più efficace quanto più sarà in grado di interloquire con le vertenze in corso favorendone l'unificazione, anche attraverso percorsi di coordinamento e autorganizzazione dal basso in grado di travalicare i confini delle stesse sigle sindacali.

Il blocco dei licenziamenti e la distribuzione dell'orario di lavoro tra tutti senza penalizzazioni salariali, così come forme di lotta radicali come presidi e occupazioni di aziende che licenziano mettendone in discussione la proprietà (requisizioni, controllo dei lavoratori sulla produzione, ecc.), sono centrali in questa fase di resistenza e di rilancio del conflitto sociale.

Il protagonismo crescente dei lavoratori e delle lavoratrici migranti, ben rappresentato dalla manifestazione antirazzista del 17 ottobre, assume in questo contesto un segno di classe fondamentale nel difficile processo di riunificazione del mondo del lavoro, contro ogni divisione provocata dal padronato e dalle forze reazionarie al governo.


Il gruppo operativo di SC

giovedì 8 ottobre 2009

TUTTE/I A ROMA IL 17 OTTOBRE - CONTRO IL RAZZISMO


Sinistra Critica di Milano partecipa alla manifestazione del 17 ottobre a Roma e organizza un pullmann.
per informazioni e prenotazioni 333.4665107, info@SinistraCriticaMilano.it

Iniziative informative:
* giovedì 8 ottobre, 17.30/20.00 via Farini/Stelvio
* sabato 10 ottobre 10.00/13.00 Mercato via Osoppo
* mercoledì 14 ottobre 17.30/20.00 p.le Maciachini



Il 17 ottobre contro il razzismo per non pagare la crisi

Sfruttamento su larga scala dei lavoratori e delle lavoratrici migranti, respingimento dei richiedenti asilo ai paesi di provenienza, contrasto militare delle imbarcazioni dei migranti nel mar Mediterraneo fino a farlo diventare il più grande cimitero d’Europa. Ha preso forma un razzismo di matrice istituzionale che alimenta e amplifica una deriva securitaria, presente nel paese, che si traduce in più controlli, disciplina e repressione dei diritti e della libertà di movimento dei migranti. Il pacchetto sicurezza insieme a protocolli e regolamenti locali, di amministrazioni sia di centrodestra che di centrosinistra, introducono norme discriminatorie che rappresentano un salto di qualità nelle politiche sull’immigrazione. In questo modo non si combatte la cosiddetta immigrazione clandestina, come sostengono i razzisti nostrani, ma si “produce” nuova clandestinità. Legare il permesso di soggiorno a un contratto di lavoro significa subordinare i diritti, la cittadinanza, la vita associativa, la presa di parola dei e delle migranti al mercato, allo sfruttamento del lavoro e delle vite di milioni di uomini e donne.

I nuovi lager denominati CIE ( Centro di Identificazione e Espulsione ) fanno il resto. Sono vere e proprie carceri, in cui i migranti sono considerati delle non-persone, soggetti a una legislazione speciale. Infatti l’introduzione del reato di clandestinità è funzionale a quella precarietà dell’esistenza strettamente connessa alla precarietà del lavoro dei migranti. Crisi economica e razzismo vanno di pari passo, far pagare la crisi ai lavoratori, ai precari, ai pensionati alimenta il razzismo.Si sta assistendo a un ritorno nella “clandestinità” di molti lavoratori e lavoratrici migranti che hanno perso il posto di lavoro ai quali è impedito nei fatti anche l’accesso ai servizi sociali fondamentali. Fare “terra bruciata” attorno ai “clandestini”, in un paese che non prevede la possibilità concreta di ingresso regolare, non è uno slogan solo dell’estremismo xenofobo di stampo leghista ma una precisa scelta politica che applica conseguentemente la legge Bossi-Fini. Mai come in questo momento pesano le responsabilità dei governi di centrosinistra, con il supporto dell’ex sinistra radicale, per non aver abrogato quella legge razzista sono così pesanti ed evidenti.
Si è lasciato spazio al razzismo della Lega nord, diventato oggi uno degli strumenti per far pagare la crisi ai lavoratori e alle lavoratrici, innanzitutto migranti. Indicare i migranti come nemico principale serve a distogliere l’attenzione dalle responsabilità dei banchieri, finanzieri e speculatori.
E’necessario che si apra una nuova stagione dell’antirazzismo.

Il razzismo e lo sfruttamento del lavoro migrante passano ormai per una gamma di forme e modalità che vanno dalla quasi schiavitù ad una precarietà specifica dovuta al legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro. C’è la necessità di ripensare forme politiche e sindacali che siano all’altezza dell’attuale attacco ai diritti dei migranti, per difenderli ma anche per conquistarne di nuovi. Aprire nuovi conflitti, sperimentare forme di partecipazione, contaminare culture, non pagare la crisi sono gli obiettivi che ci si deve porre.
Le reti dei migranti e antirazziste che in questi anni hanno puntato sull’autorganizzazione e la mobilitazione dei migranti sono chiamate a questo difficile compito. Un compito che si assume anche Sinistra Critica con la consapevolezza che la questione dei diritti e del lavoro migrante è una questione di classe per il moderno proletariato.
E’ per questo che la manifestazione nazionale del 17 ottobre a Roma diventa un appuntamento molto importante per rilanciare le lotte antirazziste e dei migranti.


Sinistra Critica - movimento per la sinistra anticapitalista

venerdì 18 settembre 2009

AFGHANISTAN. BASTA LACRIME DI COCCODRILLO. VIA LE TRUPPE

La morte dei militari italiani impegnati nell'operazione di guerra della Nato ha provocato nel mondo politico italiano dichiarazioni scontate e ipocrite - tutte sul tenore del "questo è il momento dell'unità nazionale...". Per noi no! Questo è il momento di ricordare che la responsabilità della morte di quei soldati è in primo luogo di chi li ha mandati a fare la guerra. e i nomi di questi responsabili li conosciamo, e non li dimentichiamo.

E' ora che il movimento ritorni in campo - ribadendo la sua richiesta di ritiro imediato delle truppe!

Pubblichiamo la dichiarazione di Franco Turigliatto e Salvatore Cannavò, ex parlamentari Sinistra Critica

Ancora morti di guerra, stavolta italiani mentre qualche settimana fa erano decine i civili uccisi dalle bombe della Nato, l'alleanza che l'Italia sostiene attivamente. Non è più possibile negare la guerra aperta in cui l'Italia è impigliata, senza alcuna speranza di ottenere risultati positivi, da ormai otto anni. Tutti i vertici istituzionali che manifestano il proprio cordoglio in queste ore sono responsabili dell'invio dei soldati al fronte e come tali devono rispondere moralmente alle loro famiglie.
L'unica soluzione possibile alla questione afghana è il ritiro delle truppe, la fine dell'invasione, il ripristino di una diplomazia di pace e di dialogo. Il resto è solo ipocrisia.
E' giunto il momento di rimettere l'Afghanistan e la guerra al centro del dibattito politico. Quando manifestavamo il nostro dissenso eravamo isolati e insultati dalla politica ma i fatti continuano purtroppo a darci ragione. Proponiamo alle forze politiche contrarie alla guerra di riprendere il filo di una mobilitazione e un dibattito collettivo.
Male ha fatto l'Fnsi ad annullare la manifestazione di sabato prossimo, avallando un clima di falsa unità nazionale. La libertà di stampa è fatta anche di tanti cronisti morti sui fronti di guerra e una simile manifestazione avrebbe potuto parlare anche della guerra e delle sue conseguenze. Per parte nostra continueremo a impegnarci perché il nostro paese torni a rispettare l'articolo 11 della Costituzione oramai da tempo calpestato dai governi di centrodestra e centrosinistra.

martedì 15 settembre 2009

Occupato e sgomberato il Liceo Gandhi

Video

Il Gandhi è l'unico liceo serale pubblico d'italia, e rappresenta l'unica possibilità di istruzione per coloro che a causa di vari problemi sono costretti a lavorare di giorno, non possono permettersi i costosissimi serali privati ma non vogliono rinunciare ad avere una cultura o (chissà?) un giorno andare all'università.
Questo è un serio attentato da parte dell'assessore moioli e del sindaco moratti al diritto all'istruzione.
Presidio - giovedì 17 settembre - ore 16 - piazza della Scala

ABBA VIVE - Sabato corteo

Per fermare il razzismo.
A un anno dalla morte di Abba, perchè non accada mai più e per non soffocare nella barbarie.
Sabato 19 settembre 2009
Ore 15.00 Porta Venezia
Contro un presente di leggi razziste e risposte autoritarie alla crisi, contro ronde, razzisti e un passato che non ha futuro.
Per il ritiro immediato dei pacchetti sicurezza. Per una globalizzazione dei diritti per tutti e tutte.
Appuntamento per le/i compagne/i di sinistra critica alle 14.30 davanti al planetario

giovedì 3 settembre 2009

"HIC SUNT LEONES": COSA CI DICE LA VITTORIA DELL'INNSE

di Roberto Firenze
Una storia di protagonismo e coscienza di classe di un gruppo di lavoratori combattivi. E anche un'esperienza di unità di militanti politici, sindacali e associativi che andrà certamente ripetuta. A partire dal coordinamento delle aziende in crisi.
I lavoratori della INNSE hanno vinto. Dopo 14 mesi di lotta, tre mesi di autogestione, tre sgomberi, l’ultimo il 2 agosto scorso, un presidio permanente prima dentro la fabbrica - o quello che ne rimane - poi all’esterno, fino alla iniziativa clamorosa della “occupazione” del carroponte alto 12 metri all’interno del capannone con i macchinari svenduti da padron Genta; un gruppo di lavoratori coraggiosi e testardi e una Rsu decisa e combattiva hanno piegato ,insieme all’ottusità e alla violenza di un padrone rottamatore, il silenzio complice – fino all’ultimo minuto possibile - delle istituzioni locali e la complicità effettiva – con il padrone - della destra leghista lombarda, quella di Castelli, Lunardi e Maroni...

sabato 8 agosto 2009

Solidarietà attiva - Tutti/e al presidio dell'Innse

Chi è ancora a Milano e chi ci sta tornando sicuramente già è al corrente della esemplare lotta degli operai Innse per difendere il loro posto di lavoro e la produzione di quella fabbrica.
Una lotta che può vincere e dimostrare che la lotta operaia, quando è tenace e riesce a raccogliere intorno a sé solidarietà e mobilitazione, può cambiare i risultati dello scontro di classe.
In questi giorni abbiamo cercato di essere presenti come potevamo al presidio in via Rubattino e nelle altre iniziative di solidarietà (blocco della tangenziale, presidio in Prefettura ecc.).
Intanto i 4 operai più il funzionario della Fiom sono ancora sul carroponte nella fabbrica per impedire che vengano smontati i macchinari.
Per questo è ancora necessaria la nostra presenza.
Sinistra Critica invita tutti e tutte a passare al presidio, partecipare alle iniziative, portare la propria solidarietà.

domenica 2 agosto 2009

Innse-2 agosto 2009-sgombero Innse


Sgomberata dalla polizia domenica mattina a Milano, in zona Lambrate, la fabbrica INNSE, occupata da oltre un anno dai 50 operai che si oppongono alla chiusura e allo smantellamento dell’azienda.
Il presidio è stato affrontato da un centinaio di poliziotti in tenuta antisommossa che hanno successivamente caricato anche il blocco stradale effettuato sulla vicina Tangenziale Est dai lavoratori e da decine di compagni nel frattempo intervenuti.
Per oggi, lunedì, alle 7.00 è convocato un presidio davanti alla fabbrica per impedire lo smantellamento e il trasferimento dei macchinari, perché l’intenzione è di resistere alla volontà di dismissione della proprietà, che intende chiudere l’attività non per ragioni di crisi produttiva ma perché è più conveniente, per il padrone, riconvertire l’area a fini di speculazione edilizia.

Per approfondimenti e notizie:

Una sequenza di immagini del blocco stradale sulla tangenziale e dell’intervento della polizia:
Questo è il blog gestito dai lavoratori della INNSE:

E qui si apre un video con le interviste al compagno Roberto Firenze (Sinistra Critica – Milano) e a Roberto Monguzzi (consigliere regionale Verdi della Lombardia), intervenuti stamani al presidio in solidarietà con i lavoratori.

martedì 28 luglio 2009

Una prima vittoria

Il Parco “ex Pozzi” di Corsico ritorna a vivere

Con apposita sentenza il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia ha sospeso gli effetti dell'ordinanza con cui l'Amministrazione Comunale di Corsico aveva disposto la chiusura per tre mesi (dal 14 Luglio al 14 Ottobre 2009) del locale di ristoro e aggregazione “Ghiringuito Blanco Café”, da qualche anno insediato proprio all'interno del parco cittadino sorto nell'area “ex Pozzi”, lungo il Naviglio Grande.

Il pericolo di desertificazione, nel territorio corsichese, degli spazi sociali, culturali e di intrattenimento per giovani e meno giovani, nel nome di una crescente intolleranza verso tutto ciò che non è omologazione e controllo, e di possibili abboccamenti con aree socio-politiche oscurantiste e confessionali, ma sempre attente agli affari ed alla produzione di “opere” in buona “compagnia”, è stato per il momento scongiurato.

Il Blanco riapre. Ritorna la principale attrazione locale per cittadini di tutte le fasce di età. Insieme ad essa riprende il presidio “naturale” (non quello delle “ronde”, di ogni sorta e colore) del territorio da parte dei cittadini stessi, presenti fino a tarda sera lungo il tratto corsichese del Naviglio.

L'organizzazione Sinistra Critica, che da subito si era mobilitata per respingere l'ordinanza sindacale e, soprattutto, la logica di spoliazione e di cedimento all'intolleranza cui questa si ispirava, saluta con estrema soddisfazione questa ritorno.

Contestualmente comunica che la manifestazione di protesta indetta per Sabato 25 Luglio 2009, presso la Fontana dell'Incontro di Via Cavour, a Corsico, è stata sospesa e sostituita con una festa di “rinascita” del “Blanco”, che si terrà proprio presso il parco “ex Pozzi” di Corsico, sull'Alzaia del Naviglio Grande, nella stessa giornata ed alla medesima ora (18.00) della prevista manifestazione.

Insieme potremo festeggiare in compagnia di ottimi musicisti, assaporando una squisita fetta d'anguria, senza privarci dell'opportunità di discutere su quanto è avvenuto, sta avvenendo e potrebbe ancora avvenire in difetto di vigilanza attiva.

La stessa vigilanza che Sinistra Critica si impegna a mantenere viva nel tempo, proprio per scongiurare eventuali rigurgiti di intolleranza, di esclusione e di discriminazione.

Sinistra Critica Sud-Ovest

giovedì 23 luglio 2009

PRESIDIO PER DIFENDERE GLI SPAZI AGGREGATIVI

SABATO 25 Luglio 2009 – ore 18.00
presso la Fontana dell’Incontro in Via Cavour a Corsico

Ogni programma elettorale, comunale, regionale, nazionale, contiene un forte impegno a favore dei giovani, delle loro esigenze, dei loro luoghi di ritrovo….
Passate le elezioni, si ritorna alla cruda realtà: limitazioni, divieti, chiusure di spazi...
E così, oltre a ricacciare i nostri cittadini, giovani e meno giovani, fuori dal territorio, si rendono le nostre città più spoglie, più deserte, meno vissute e quindi meno presidiate.
Alla faccia della sicurezza ! E allora: ronde padane, camicie verdi e berretti neri…!
Anche l’Amministrazione Comunale di Corsico, città che si dice aperta alla cultura, all’associazionismo ed all’aggregazione giovanile, non fa eccezione a questa regola.
Cedendo alle pressioni di una minoranza di cittadini (o strumentalizzando tali pressioni?) ha disposto, a partire dal 14 Luglio, la chiusura per tre mesi del Chiringuito Blanco Cafè, da qualche anno radicato nel tessuto cittadino e apprezzato, per l'offerta di intrattenimento diurno e serale, da giovani e meno giovani di Corsico e dintorni.
Le motivazioni della sanzione (isolati episodi di sforamento dei livelli di rumore consentiti e dell’orario di chiusura) non ci convincono, sia per la sproporzione tra “delitto” e “pena”, sia per il sospetto interesse di operatori locali, in palese difficoltà nel gestire la propria offerta commerciale, ricreativa e culturale. Per queste ragioni
DICIAMO NO alla chiusura del Chiringuito Blanco Cafè
DICIAMO NO all’impoverimento dell’offerta socio-ricreativa del territorio
DICIAMO NO al conseguente licenziamento di alcuni giovani operatori del Blanco
DICIAMO NO all’abbandono del nostro ambito territoriale a ronde di qualsiasi tipo
DICIAMO NO all’intolleranza verso chiunque sia percepito come “diverso”
DICIAMO NO ad “inciuci” politico-amministrativi che svendono cultura e sociale

Per tutti questi motivi SINISTRA CRITICA invita quanti non si rassegnano a subire le ingiustizie e le vessazioni dei potenti di turno a partecipare al presidio indetto per
SABATO 25 Luglio 2009 – ore 18.00
presso la Fontana dell’Incontro in Via Cavour a Corsico
Potremo discuterne, ascoltando buona musica e sorseggiando un aperitivo in piazza
Sinistra Critica Sud-Ovest

venerdì 17 luglio 2009

NO ALLA CHIUSURA DELLA ESAB

I dipendenti della ESAB di Mesero sono 143, per 85 di questi è stata aperta la procedura di mobilità, le figure professionali interessate sono: gli addetti alla produzione, tutte le figure impiegatizie che lavorano per la produzione, e gli addetti al magazzino.
La procedura è stata aperta il 22 giugno 2009 e dovrà concludersi il 05 settembre 2009.
La Charter, un fondo inglese proprietario della Esab ha deciso la chiusura dello stabilimento di Mesero per realizzare una speculazione sull'area vendendola ad un valore triplo di quello indicato a bilancio.

L'area è stata probabilmente venduta prima ancora di aprire la procedura di mobilità come ha dichiarato il direttore internazionale degli stabilimenti al tavolo delle trattative martedì 30 giugno, rispondendo a precisa domanda. Di conseguenza tutte le altre affermazioni sul piano sono pure fandonie per nascondere il fatto gravissimo che un centinaio di famiglie vengono buttate in mezzo alla strada per pagare i dividendi agli azionisti e tenere alto il valore delle azioni.
Il piano aziendale prevede il trasferimento delle produzioni nei paesi dell'est Europa, e l'apertura di tre grandi centri di vendita in Italia, Belgio, e Rep. Ceca, con lo smantellamento dello stabilimento Meserese.
La Esab nasce in Svezia nel 1904, nel 1994 viene acquisita dalla CHARTER.
A Mesero lo stabilimento è produttivo dal 1935 nel centro paese, nel 1979 si è trasferita in via Mattei; occupa un'area di 77000 metri quadri, quest'ultima ha un valore in bilancio di circa 5 milioni di euro, dopo la nuova viabilità il valore è aumentato a 13 milioni di euro.
La Esab produce elettrodi e filo per saldatura, MIG, MAG, Filo per saldatura ad arco sommerso, e macchinari per saldatura.
In Italia il fatturato della ESAB è di 100milioni di euro, con un utile di 10milioni, il fatturato totale del gruppo è 1400milioni di euro, pari al 12% del mercato, il 49% del fatturato è prodotto in Europa. Nello stabilimento di Mesero si producono 8000 tonnellate di elettrodi, 11000 tonnellate di filo, su un mercato globale di 180000 tonnellate.
La Esab ha circa 29 stabilimenti di produzioni con 9000 dipendenti in tutto il mondo, Europa ( Bulgaria, Romania, Cecoslovacchia, Polonia); Russia, India, Cina, Nord e sud America,

CONTRO I LICENZIAMENTI E LA LIQUIDAZIONE DELLA FABBRICA
MANIFESTAZIONE CITTADINA A MESERO
Sabato 18 luglio ore 9,30
I cittadini e le istituzioni del territorio sono invitati, concentramento alla Esab, via Mattei,24

martedì 7 luglio 2009

Milano si mobilita: 8 luglio manifestazione contro il G8


Milano si mobilita contro il G8 e a sostegno delle popolazioni abruzzesi
Manifestazione mercoledì 8 luglio
ore 18.00 Largo Carrobbio (via Torino)

Sinistra Critica aderisce e partecipa


A 3 mesi dal terremoto che ha devastato il territorio dell'Aquila e della sua provincia, gli sciacalli del G8 si apprestano all’ennesima autocelebrazione sulle macerie. Hanno arrogantemente scelto l’Aquila come sede per riaffermare il proprio credo; neoliberismo, profitto, diritti negati. Chi ha causato la crisi che poi vuol far pagare a noi, chi crea le condizioni in cui sguazzano speculatori e costruttori che costruiscono le case di sabbia, vuole oggi sfruttare il terremoto per l’ennesimo banchetto, per dare l’esempio, per negare diritti e reprimere chi si oppone.

In questi tre mesi la popolazione abruzzese sta sperimentando sulla propria pelle le dottrine della “Shock economy”; si è trovata a dover fronteggiare conseguenze ben più disastrose delle case crollate: quel terremoto sociale che è stata la gestione dei campi, affidata a una Protezione Civile prepotente e a una militarizzazione estrema dei territori, che sono andate ad affiancarsi a quel modo sempre, scientemente, "pasticcione" con cui si vuole (non) affrontare le emergenze in Italia. Quello stesso modo con cui era stata edificata una città in una zona ad elevatissimo rischio sismico, sbriciolatasi in una notte sola.

La speculazione edilizia e sociale che ha prodotto questi mostri, si sta preparando a fare dei territori d'Abruzzo la propria fonte di profitto: il gran galà della ricostruzione, da pochi giorni divenuto legge, avrà la sua passerella d'avvio nel g8 dell'Aquila. Le case non ci sono, rovine e macerie ovunque ma per il g8 si lavora giorno e notte.

In questi mesi, però, i territori terremotati hanno mostrato anche virtuose forme di autorganizzazione, soggetti realmente resistenti all'invasione post-sisma come la rete di Epicentro Solidale, i comitati sorti spontaneamente nei vari campi, e ovviamente l'assemblea No g8. E da loro giunge l’appello e la richiesta a non lasciarli soli nelle loro rivendicazioni e nel conflitto che è destinato a diventare ancora più forte in autunno, complice il freddo e, soprattutto, l’onda lunga della crisi economica e finanziaria. E il g8 è l’occasione per dare voce e visibilità alle loro richieste: 100% ricostruzione, 100% trasparenza, 100% partecipazione.
Convinti che la collaborazione tra le forme di resistenza sui territori sia fondamentale e facendo nostre le parole d’ordine che arrivano dall’Aquila, vorremmo che anche dalla metropoli milanese, che la speculazione territoriale la conosce fin troppo bene e ancora di più ne conoscerà negli anni che la separano dal "suo terremoto" chiamato Expo 2015, giungessero forme di solidarietà attiva e di mobilitazione. Forme che attraversino le iniziative che saranno messe in campo per arginare l'invasione del g8 ma che proseguano al fianco di quei progetti che si svilupperanno nei mesi della ricostruzione.

Per questo chiediamo al movimento milanese di uscire dal silenzio, di tornare nelle piazze e di creare conflitto, Milano non può astenersi dall’appoggiare la lotta della popolazione abruzzese, e invitiamo tutt* a fare partire questo percorso da subito a costruire un primo momento di mobilitazione il prossimo 8 luglio, giornata di azione nei territori contro il g8, per ribadire:

Noi non pagheremo la vostra crisi
No alla privatizzazione e alla militarizzazione dei territori
No a Expo e alle grandi opere
Soldi per l’Abruzzo: 100%ricostruzione, 100% trasparenza, 100% partecipazione
Welfare metropolitano, diritti, autodeterminazione dei territori

Appuntamento mercoledì 8 luglio ore 18 l.go Carrobbio

E venerdì 10 luglio ore 14 stazione FS di Paganica (AQ), corteo nazionale No G8

Assemblea milanese contro il G8
Le compagne e i compagni di Milano
Comitati riscossa – rete di appoggio e solidarietà con la popolazione abruzzese
Comitato no expo

mercoledì 24 giugno 2009

Cena in preparazione della manifestazione No dal Molin a Vicenza

-Venerdi' 3 luglio -
cena di autofinanziamento presso il circolo Ideal in via Piemonte 10 a Magenta (Mi)
in preparazione della manifestazione No dal Molin del 4 luglio a Vicenza

Si mangia bene e c'è il vino buono, non mancate!!

Per prenotazioni (obbligatoria) scrivi a sinistracritica.milano@yahoo.it

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Mappa per raggiungere lo spazio Ideal in via Piemonte 10 a Magenta:


Visualizzazione ingrandita della mappa

martedì 16 giugno 2009

“Per noi Penati è solo uno dei due mali peggiori”

(“il manifesto”, pagina milanese 14 giugno 2009)

Il nostro risultato elettorale per le Provinciali di Milano (6284 voti, pari allo 0,4%) non può essere considerato particolarmente positivo, dobbiamo ammetterlo.
Naturalmente si possono e si devono fare importanti considerazioni di contesto: sulla difficoltà di una campagna elettorale nella quale non arrivi a far sapere nemmeno che sei candidato (visto che il 70% decide sulla base di ciò che vede in TV); oppure sullo scarso budget a disposizione; o ancora sulla generale difficoltà della sinistra (e non mi riferisco al Piddì che di sinistra non è, malgrado qualcuna/o continui a pensarlo e a votarlo per questo). E così via.
Continuiamo però a pensare che le ragioni di un risultato abbastanza modesto non siano da ricercare nei contenuti e nelle proposte programmatiche, che non riteniamo in alcun modo minoritarie ma conseguenti alle iniziative e al dibattito di movimento.
Probabilmente il nostro elettorato "potenziale", e parte di quello "reale" dello scorso anno, ha ritenuto poco utile il voto a Sinistra critica. Parliamo di utilità elettorale – che questa alla fine per molte/i è la principale motivazione del voto.
Da questo non ne discende alcun giudizio di inutilità politica, anzi crediamo sia confermato il valore delle nostre ragioni, della nostra esistenza autonoma e della nostra presenza nei conflitti metropolitani.
Tra una settimana saremo chiamati ancora alle urne per il ballottaggio. Noi abbiamo deciso fin dall’inizio che non avremmo appoggiato questo “centrosinistra” e il suo candidato che ha praticato politiche sbagliate in molti campi fondamentali (consumo del territorio, nuove autostrade, inceneritori, Expo2015) e ha scelto un profilo dichiaratamente para-leghista in materia di “sicurezza” e migranti.
Una vittoria di questa politica e di questo profilo da parte di chi si dichiara ancora di sinistra non ci sembra ne utile ne positivo. Per questo non dobbiamo aspettare dichiarazioni o ipocriti impegni dell’ultima ora da chi conosciamo già per quello che ha fatto e quello che ha detto – rappresentando uno dei due “mali peggiori”.
I nostri prossimi appuntamenti politici sono altrove e in altra direzione. Saremo ancora una volta in prima fila, insieme a tanti altri soggetti politici e sociali di questa città, nelle iniziative contro il razzismo e le varie destre, per i diritti delle lavoratrici e i lavoratori, contro la guerra, per un territorio migliore e senza Expo2015 , per la difesa degli spazi sociali autonomi e conflittuali. Lavorando perché su questi contenuti si possa creare la massima unità di iniziativa e la massima capacità di costruire una rete solidale ed efficace dell’opposizione.

Piero Maestri – Sinistra Critica Milano

martedì 9 giugno 2009

... continuons le combat!

Alla fine le elezioni ci sono state, e il nostro risultato elettorale lo conosciamo:
6284 voti, pari allo 0,4%.
Ci saranno le occasioni per una valutazione collettiva di questo risultato. Per il momento solo alcune considerazioni personali, doverose da parte di chi ha rappresentato "fisicamente" la scelta elettorale.

Il mi personale giudizio sul risultato non è positivo, per quanto riguarda le elezioni milanesi(altrove è andata meglio, ma qui non ne parliamo...). Non riusciamo a raccogliere nemmeno i voti dello scorso anno, per l'aumento delle astensioni e perché qualcuna/o ha fatto altre scelte.
Naturalmente si devono fare importanti considerazioni di contesto: sulla difficoltà di una campagna elettorale nella quale non arrivi a far sapere nemmeno che sei candidato; oppure sullo scarso budget a disposizione; o ancora sulla generale debacle della sinistra (e non mi riferisco al Piddì che di sinistra non è, malgrado qualcuna/o continui a pensarlo e a votarlo per questo). E così via.

Ma in fondo queste condizioni le conoscevamo in partenza. E allora c'è qualcosa d'altro.
Non credo che le ragioni di un risultato abbastanza modesto siano da ricercare nei contenuti e nelle proposte programmatiche: continuo a credere che non siano poi così minoritarie, e comunque sono il frutto di una presenza nelle dinamiche di movimento.
Mi pare invece che il nostro elettorato "potenziale", e parte di quello "reale" dello scorso anno, abbia ritenuto poco utile il voto a Sinistra critica. Parlo di utilità perché alla fine è la principale motivazione del voto per molte/i. Utilità rispetto alla possibilità di essere eletti. Utilità elettorale, quindi: e noi non siamo sembrati esserlo.
Per questo molte/i hanno deciso di continuare a votare Prc e dintorni, altre/i si sono astenute/i.

In ogni caso oltre 6000 persone hanno comunque ritenuto di scegliere Sinistra Critica. Vogliamo ringraziare in primo luogo loro; le/i compagne/i che hanno dato l'anima in questi ultimi due mesi per la campagna elettorale; chi non ha votato Sinistra Critica ma in quesi mesi ha in qualche modo sostenuto e/o apprezzato e/o compreso la scelta di candidarsi; chi ha comunque mostrato la sua simpatia politica o personale nei nostri confronti.... eccetera.

E anche se non era proprio un... debut, il nostro impegno contron il razzismo, per i diritti delle lavoratrci e i lavoratori, contro la guerra, per un territorio migliore e senza Expo2015 continua - in tutti i luoghi nei quali finora siamo state/i.

Piero Maestri

venerdì 5 giugno 2009

Un voto utile… in direzione ostinata e contraria


Ci siamo. Sabato e domenica si vota in questa città africana, come l’ha definita il Presidente del Consiglio.
È stato l’ultimo atto di una vergognosa campagna elettorale contro le/i migranti, nella quale ci hanno chiesto di schierarci “prima di tutto con gli italiani”, dove i due principali contendenti hanno fatto a gara su chi è più adatto a rendere sicura la provincia espellendo più “clandestini”. Una “strategia della paura” che porterà danni incalcolabili ben oltre la scadenza elettorale
Noi abbiamo provato a proporre un’altra idea della politica, un’altra idea della metropoli: un luogo dove sono “cittadine/i” tutte/i quelle/i che ci abitano e dove l’accoglienza, l’apertura, la solidarietà non sono solamente valori – ma principi di una politica giusta e lungimirante. Perché chiusure e razzismi rendono la città più invivibile per tutte e tutti – native/i e immigrate/i.

Abbiamo provato a proporre contenuti alternativi: contro le autostrade per una rilancio del trasporto pubblico collettivo; contro gli inceneritori per una politica di riduzione dei rifiuti e della raccolta differenziata; per il sostegno del reddito di lavoratori, cassintegrati, disoccupati e precari; contro ogni razzismo, per una politica della partecipazione e dell’accoglienza.
Tutto questo è stato abbastanza oscurato da una routine elettorale e mediatica che (con lodevoli eccezioni) si occupa solamente dei “grandi” e delle storie “da copertina”, evitando ogni approfondimento (come suggeriscono in Tv “interventi oltre il minuto fanno cambiare canale”) e ogni confronto politico serio.

Ringraziamo tutte/i quelle/i che ci hanno sostenuto in questa campagna elettorale e chi ha moltiplicato la nostra voce.
Invitiamo ancora una volta a votare Sinistra Critica – rivendicando fino in fondo l’utilità di una sinistra coerente - senza particolare affanni e preoccupazioni. Perché comunque vada continueremo la nostra opposizione dentro e fuori le istituzioni, e sempre in direzione ostinata e contraria.

Piero Maestri e Sinistra Critica Milano

mercoledì 3 giugno 2009

NO F35: BASTA SPESE MILITARI!


Ieri pomeriggio - 2 giugno - abbiamo manifestato insieme a pacifisti e antimilitaristi a Novara, contro i cacciabombardieri F35. Un tema che non c'entra con la campagna elettorale per le provinciali di Milano, ma il No alla guerra e alle armi è da sempre al centro della nostra identità e della nostra iniziativa politica.
I governi degli anni scorsi, prima Berlusconi e poi Prodi, hanno firmato accordi con il governo statunitense per l'assemblaggio a Cameri, in provincia di Novara, degli aerei Joint Strike Fighter JSF/F35. Lo stesso accordo, confermato nello scorso aprile da Camera e Senato, prevede l'acquisto da parte dell'Italia di 131 esemplari di questo aereo da guerra, per un costo totale nei prossimi 15 anni di circa 15 miliardi di euro (!)
Mentre in Italia crescono la disoccupazione, le ore di cassaintegrazione, i licenziamenti, gli avviamenti al lavoro sono quasi tutti di tipo precario e a tempo determinato - e mentre le popolazione dell'Abruzzo aspettano di vedere come e quando verrà finanziata una ricostruzione sempre più lontana - i governi delle guerra decidono di sprecare miliardi di euro per le spese militari.
Spese necessarie a mantenere il posto assegnato dalla Nato all'Italia e che faranno la fortuna di qualche mercante di armi; spese che vogliono invece venderci come "opportunità di sviluppo" per l'area e come occasione per migliaia di posti di lavoro.
La realtà è ben diversa. Quei soldi potrebbero davvero essere usati per creare posti di lavoro stabili e utili a progetti di rinnovamento ambientale e al rilancio di produzioni socialmente e ambientalmente utili.
Sosteniamo la mobilitazione dei comitati novaresi contro gli F35, così come sosteniamo le iniziative di difesa territoriale e contro i progetti di guerra - dalla Val di Susa a Vicenza, da Novara al nord-ovest milanese contro Expo2015.

Sinistra Critica Milano

giovedì 28 maggio 2009

Video presentazione di Sinistra Critica Milano

Destra, sinistra e il business degli inceneritori

(Pubblicato il 28 maggio su "il manifesto" pagina milanese)

Con la costituzione, avvenuta qualche giorno fa, di Anema, società partecipata dal consorzio Co.Re e da Asam (della provincia di Milano), è ripartita la corsa alla costruzione di un nuovo inceneritore nel territorio della provincia di Milano.

La società Anema (Azienda Nord Est Milano Ambiente) ha infatti come unico obiettivo la costruzione di un nuovo inceneritore nel nord Milano, in sostituzione di quello oggi esistente sul territorio di Sesto. Questa è una scelta voluta principalmente dal presidente Penati e dal sindaco di Sesto S.Giovanni Oldrini, appoggiati dalle loro rispettive maggioranze. Una scelta che esclude dal campo di intervento della società le altre possibilità di trattamento dei rifiuti.

In questi giorni di campagna elettorale abbiamo assistito alle schermaglie tra Penati e Podestà su chi avrebbe meglio gestito la questione dei rifiuti. La realtà è che entrambi propongono la stessa soluzione – nuovi inceneritori – e si dividono solamente sulla gestione del business: Penati vuole costruire un inceneritore nel nord Milano affinché siano i consorzi legati al suo gruppo politico ad approfittarne (magari coinvolgendo A2A per evitare concorrenti), mentre Podestà vuole favorire i suoi sodali del Comune di Milano, alla ricerca spasmodica del loro forno da collocare possibilmente nel Parco Sud.

Scompare, in questa disputa, una verità che pochi sottolineano: il territorio della provincia di Milano non ha bisogno di alcun inceneritore.

Infatti le soluzioni sono a portata di mano, e non è in vista alcuna “emergenza come a Napoli”. Da una parte si può agire sul potenziamento della raccolta differenziata: il Piano Rifiuti provinciale si ferma ad un obiettivo per il 2011 del 52%, quando la Regione Lombardia dichiara possibile arrivare anche al 60% e le direttive europee fissano un obiettivo del 65% per il 2012. Al contrario, ci sono Comuni come Sesto che evitano di raccogliere l’umido proprio per tenere in vita l’inceneritore (e ci è anche toccato sentire consiglieri comunali del Prc che difendevano il nuovo inceneritore perché “meglio delle discariche”, come se le uniche alternative fossero queste!).

Dall’altra parte – mentre in questi mesi la produzione di rifiuti è calata, e così, conseguentemente, la quota eccedente le attuali capacità di smaltimento – non ci sono politiche serie per la riduzione dei rifiuti alla fonte, unica soluzione a lungo termine per una difesa intergrata e complessiva dell’ambiente e della salute delle/dei cittadine/i.

Quando ci siamo opposti al Piano Rifiuti di Penati abbiamo sottolineato quello che comitati sul territorio, associazioni ambientaliste, Medicina democratica e altri continuano a ripetere: costruire nuovi inceneritori è sbagliato e dannoso.

La partita non è chiusa, però – e non è una battaglia solo elettorale, anzi: vanno invece rilanciate le iniziative sul territorio per rendere la vita difficile alle varie aziende “pubbliche”, ai loro ben pagati amministratori, ai loro padrini politici e impedire nuovi scempi sul territorio provinciale – che già dovrà fare i conti con il disastro programmato dell’Expo 2015, con l’avanzata dell’asfalto delle varie autostrade, con gli attacchi al Parco Agricolo Sud Milano.

Piero Maestri – Sinistra Critica Milano

venerdì 15 maggio 2009

Milano è una città per tutte/i quelle/i che ci abitano!



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Comunicato stampa

Questa mattina in Piazzale Cadorna, Sinistra Critica - con il candidato alla presidenza della Provincia di Milano Pietro Maria Maestri e altre/i candidate/i - ha distribuito migliaia di tessere di "accesso garantito" sui trasporti pubblici a tutti i milanesi.
La provocatoria proposta del leghista Salvini non può essere derubricata a semplice "battuta" - come l'ha definita il presidente Berlusconi - ma rappresenta il segnale di come si voglia fare campagna elettorale sulla pelle dei migranti, gareggiando a destra e nel centrosinistra a chi è più duro e fermo contro i migranti stessi.
La Lega Nord ripropone a Milano una logica discriminatoria e razzista che questa città ha già vissuto con l'immigrazione meridionale e anche questa volta non serve a "fermare l'invasione" ma solamente a rendere più precaria e invisile la presenza dei nuovi cittadini.

Sinistra Critica continuerà anche durante la campagne elettorale a insistere nel suo impegno antirazzista e per una città accogliente e aperta, e parteciperà alla manifestazione nazionale "Da che parte stare" (www.dachepartestare.org) il prossimo 23 maggio proprio a Milano.

mercoledì 13 maggio 2009

PIERO MAESTRI - il nostro candidato presidente alla provincia di Milano

Nato nel 1962 a Milano, dove abita (nel quartiere Bovisasca). Laureato in scienze politiche. Lavora come messo notificatore per il comune di Milano, dove è stato delegato nella R.S.U. per il SinCobas (oggi SdL intercategoriale).
Iscritto a Democrazia Proletaria dal 1978 e poi a Rifondazione Comunista dalla sua nascita nel 1991.
Dal dicembre 2007 si separa dal Prc per costituire il movimento politico “Sinistra Critica”.
Antimilitarista da sempre e obiettore di coscienza al servizio militare. Impegnato nel movimento contro la guerra e della solidarietà internazionalista (in particolare con la Palestina - dove è andato molte volte in questi anni per diversi progetti).
E' redattore (volontario e non giornalista) delle riviste "Guerre&Pace" e "Erre".
Consigliere provinciale dal 2004 (eletto nel Prc), ha rappresentato la prima opposizione di sinistra alla Giunta Penati, principalmente sui temi della sicurezza (contro la criminalizzazione dei Rom), della difesa del territorio, del rifiuto degli inceneritori, del No deciso all'Expo2015, del superamento della precarietà del lavoro....

martedì 12 maggio 2009

RESTITUITE IL FISCAL DRAG AI LAVORATORI!!

I giornali di oggi hanno scoperto l'acqua calda: in Italia ci sono i salari più bassi dei paesi industrializzati. Verità conosciuta e ripetuta ormai da anni senza che nessuno faccia nulla.
Perchè il Centrodestra - e in particolare la Lega Nord che si dichiara "partito più votato dagli operai"- che governa questo paese dal 2001 e che parla a sproposito di ridurre le tasse non ha mai neppure restituito il Fiscal drag ai lavoratori? Sono dai 100 ai 200 euro al mese letteralmente rubati dalle buste paga di operai e impiegati, che pagano in più di quanto previsto dalla legge. Poi parlano di 'Roma Ladrona'!
Anche Prodi e il centrosinistra si sono sempre dimenticati di questo furto ai danni di chi lavora quando è stato al governo...
Sinistra Critica, con una proposta di legge popolare attualmente in discussione al Senato, ha chiesto di istituire un salario minimo di 1300 euro, con 1000 euro per tutti i periodi di non lavoro, e proprio l'immediata restituzione del Fiscal drag.
Una misura concreta per allineare i salari italiani a qualli europei.

MA QUALE PAR CONDICIO.....

Il quotidiano "La repubblica" riporta oggi sulle pagine milanesi un'interessante analisi sulle spese (preventivate e ufficiali) della campagna elettorale dei principali candidati alla presidenza della Provincia (lo potete leggere anche online http://milano.repubblica.it/dettaglio/sfida-da-2-milioni-di-euro-per-la-provincia/1637178).
E' l'ennesima dimostrazione dell'inganno della cosiddetta "par condicio": ma quale parità quando ci sono liste che spendono quasi un milione di Euro e chi - come noi - arriva a malapena a 6.000 euro di budget?
Per non parlare della tendenza a cancellare i gruppi minori in ogni modo: dalla sovraesposizione mediatica (i giornali nemmeno sanno cosa sia la par condicio, e le televisioni locali la interpretano solo per gli inviti ai dibattiti) all'attacchinaggio selvaggio con agenzie a pagamento che non rispettano certamente gli spazi consentiti - nascondendo, anche fisicamente, i manifesti di chi perde le serate con il suo impegno militante.

Sarebbe interessante capire meglio da dove arrivano questi soldi e perché queste generose sottoscrizioni. Non crediamo all'amore per la democrazia e nemmeno lo banalizziamo con l'interesse per un posto nemmeno così ben pagato (in termini relativi naturalmente. Il presidente della Provincia prende infatti un indennità lorda di circa 9000 euro mensili: in 5 anni non raggiunge la cifra dei 700 mila euro che spende ufficialmente per la campagna elettorale. Certo, un lavoratore dipendente medio fatica ad arrivare ai 1200 euro mensili....).
E' che anche la tanto vilipesa Provincia fa circolare tanti soldi tra appalti, agenzie, consigli d'amministrazione, contributi alle aziende e così via.
Nelle relazioni tra l'amministrazione e questi enti, agenzie, imprese private risede il vero potere locale. E qualche volta questo potere locale si trova a stretto contatto con la criminalità organizzata: è di pochi giorni fa l'ennesima operazione a Buccinasco che ha portato in carcere esponenti della N'drangeta "il cui primo obiettivo - secondo gli inquirenti - è l'inflitrazione del tessuto politico-amministrativo"
(http://archiviostorico.corriere.it/2009/maggio/20/Buccinasco_arresti_per_mafia_Contatti_co_7_090520064.shtml) Ma le "commissioni antimafia" stentano ad affermarsi negli enti locali: i nostri politici-amministratori sono infatti sempre pronti a blaterare di "sicurezza" quando devono fare un po' di demagogia contro i migranti; diventano improvvisamente garantisti e attenti alle competenze ("la lotta alla mafia spetta alle forze dell'ordine!") quando si tratta della criminalità organizzata e dei suoi rapporti con la politica.

Comunque questo non è uno sfogo e nemmeno una lamentela. Sappiamo chi sono questi signori, conosciamo la loro arroganza, la loro ipocrisia (avete presente quelli che si stracciano le vesti per la "legalità"), la loro totale indifferenza per le regole e le democrazia.
Noi continueremo la nostra campagna elettorale con i pochi strumenti a disposizione e con la presenza nei luoghi della nostra quotidiana iniziativa politica. E invitiamo tutte/i a farlo.
Tra questi -lo ricordiamo - l'importante manifestazione di migranti e antirazzisti "Da che parte stare", sabato 23 maggio dalle ore 14.00 in piazza Duca D'Aosta.
Per l'occasione avremo ancora migliaia delle nostre tessere "accesso garantito", contro ogni razzismo, contro ogni apartheid.

I RIFUGIATI NON DISTURBINO PIU’ IL COMMERCIO MILANESE…

Martedì pomeriggio (11 maggio) a Milano è stata inferta una nuova grave ferita alla libertà e alla democrazia del nostro paese.
La Questura di Milano si è resa infatti protagonista di due provvedimenti gravi e preoccupanti.
In primo luogo ha notificato a quattro rappresentanti dei rifugiati politici del Corno d’Africa – identificati probabilmente come i leaders delle manifestazioni e delle proteste delle scorse settimane – una convocazione per presentarsi davanti alla Commissione Nazionale per il Diritto d’Asilo a Roma e un avviso sull’avvio per loro del procedimento di revoca dello status di rifugiato politico.
Un ricatto verso i rifugiati, minacciati in questo modo di espulsine – magari rimandandoli nei loro paesi o in qualche campo profughi ai confini degli stessi, dove già si trovano i famigliari di qualcuno di loro.
Un avvertimento decisamente non velato: chi protesta e rivendica i diritti sanciti dalle norme internazionali non ha diritto alla “nostra accoglienza”

Il secondo provvedimento riguarda i rifugiati ma va oltre: il Questore ha infatti negato ai rappresentanti del “Comitato milanese di supporto ai rifugiati politici” un percorso di corteo che passasse per il centro di Milano. Motivo? Perché il corteo sarebbe stato partecipato da quei rifugiati che nei giorni scorsi si sono resi protagonisti di troppe manifestazioni, gli stessi “che hanno sempre tenuto comportamenti incostanti e scarsamente collaborativi con le Forze dell’Ordine e con le Istituzioni” (in realtà non è proprio facile essere collaborativi con chi ti accoglie con dormitori o manganelli…). Pensate che tali comportamenti hanno creato “turbative all’ordine pubblico e al sistema cittadino dei trasporti, per le quali sono pervenute telefonate e lettere di protesta dai cittadini, dall’Unione commercianti di Milano e dall’Assessorato regionale per il commercio”. E i commercianti “hanno addirittura prospettato di attuare contro-iniziative…”.

Ancora una volta si sperimentano sui migranti – in questo caso sui rifugiati – politiche repressive che riguarderanno tutte e tutti noi.
La Direttiva Maroni che proibirebbe di manifestare in alcune aree “sensibili” nasce dalle preghiere dei manifestanti contro il massacro di Gaza in piazza Duomo. Oggi viene anticipata l’applicazione di quella direttiva e scopriamo che tra le aree sensibili rientrano i luoghi della più importante religione milanese, il commercio.
Non è possibile accettare questi divieti; non è possibile lasciare i rifugiati soli ad affrontare le pressioni che li vogliono sottomessi e silenziosi.
In questi giorni ci saranno manifestazioni contro l’infame “pacchetto sicurezza” in votazione in Parlamento. Speriamo che la Milano democratica alzi la sua voce per protestare contro questi divieti e per evitare che la città si trasformi in quello che vorrebbero i Salvini e i Berlusconi.


Pietro Maestri – Sinistra Critica

Tribune in TV

Sinistra Critica parteciperà alle seguenti tribune elettorali:

* Rai 3 giovedì 04 giugno dalle 8.00 alle 8.45

* Odeon/TeleReporter 3 giovedì 04 giugno dalle 23.15

mercoledì 6 maggio 2009

PRESENTATA LA LISTA DI SINISTRA CRITICA

Questa mattina alle 8.00 i nostri mattinieri rappresentanti hanno consegnato alla Corte d'Appello di Milano la lista di Sinistra Critica per le elezioni provinciali del 6/7 giugno, con le 1400 firme necessarie.
La lista, con Pietro Maria Maestri (detto Piero) candidato presidente, presenta candidate/i in tutti i 45 collegi e rappresenta una scelta politica importante. Abbiamo presentato un programma elettorale chiaro e leggibile, che vuole rappresentare le ragioni e una sorta di "carta d'identità" della lista.

Un'occasione per conoscerci sarà Domenica 10 maggio, dalle 17 alle 20 in piazza del Cannone a Milano (dietro al Castello Sforzesco), dove ci sarà un Aperitivo/incontro pubblico (con Musica(*)-Sangria-pizzette, frizzi e lazzi), per festeggiare e sostenere la consegna di più di 70.000 firme per la proposta di legge popolare che chiede, fra l'altro, il Salario Minimo a 1300 euro (tutte le info su http://www.51000.it/), che è anche la prima legge di sinistra presentata in questa legislatura, fare il punto sulla situazione e decidere le iniziative di pressione affinche' la legge venga votata dal parlamento.
E soprattutto per presentare alla stampa la lista di Sinistra Critica per le elezioni provinciali.

(*)Si esibiranno Simona Pet - D.J. e Nelson Rodriguez, vecchia/nuova "trova"/canti popolari - Cuba)