mercoledì 14 luglio 2010

23-26 Settembre 2010, Chianciano: Seminario Nazionale di Sinistra Critica


La crisi non è terminata e non terminerà molto presto. Dopo la fase delle bolle speculative e dei salvataggi finanziari è invece arrivata quella del "massacro sociale" con la prima finanziaria "europea" della storia. Il fronte delle classi dominanti di tutta Europa ha deciso di far pagare tutto il conto della crisi ai lavoratori e alle lavoratrici e la manovra finanziaria di Berlusconi e Tremonti, quella conservatrice di Merkel e Cameron, quella "progressista" di Zapatero, hanno tutte lo stesso segno: una "guerra di classe" i cui effetti non sono ancora del tutto visibili.
La crisi non è un incidente atmosferico o una calamità naturale. Ha precise ragioni, una sua logica interna e produce effetti sociali dirompenti. Il seminario di Sinistra Critica - che quest'anno si tiene a Chianciano, in Toscana - vuole cercare di capire cos'è davvero la crisi e indagare meglio e da vicino com'è fatto oggi, cosa pensa, cosa può proporre quel soggetto di classe di cui c'è un disperato bisogno. Capire la crisi, capire il soggetto che deve combatterla, immaginare vie d'uscita anche sul piano di proposte alternative alla logica dominante.
Il seminario si articolerà attorno a relazioni unitarie tenute in plenaria e poi a workshop diversi in un programma ampio e differenziato in cui uno spazio preciso sarà garantito alla lettura di genere della crisi e alla necessità di cimentarsi con un soggetto della trasformazione che è composto da identità differenti.

Il seminario si svolgerà presso l'hotel Santa Chiara di Chianciano. Il costo del seminario è di:
120 euro per tre giorni in pensione completa a persona
90 euro per due giorni in pensione completa a persona
50 euro per un giorno in pensione completa a persona

Per le stanze singole è previsto un supplemento

Exit strategy, Per organizzare una via d'uscita alla crisi
Chianciano, 23-26 settembre
Programma del seminario

Giovedì 23 settembre
Dalle ore 18 accoglienza dei partecipanti

Venerdì 24 settembre

Ore 9,30: La crisi, come funziona, come se ne esce di Danilo Corradi
Gruppi di lavoro:
Beni comuni, merci e proprietà
Globalizzazione, Stati e Istituzioni
La rivoluzione come utopia possibile

Ore 13 pranzo

Ore 15-16 report in plenaria dei gruppi di lavoro

Ore 16-18 Commissioni
Il lavoro culturale con la presentazione di Nuova rivista Letteraria
Internazionale e internazionalismo

Ore 18: Tavola rotonda:
Una risposta comune alla crisi
Interventi di esponenti Fiat, Maflow, Eutelia, Telecom, Università, della Rete delle marce europee
Coordina Gigi Malabarba

Sabato 25 settembre
ore 9,30: Composizione di classe e soggettività di Lidia Cirillo
Gruppi di lavoro
Lavoro, giovani e autorganizzazione
Lavoro migrante e razzismo
Ideologia e coscienza di classe

Ore 13 - pranzo

Ore 15-16 report in plenaria dei gruppi di lavoro

Ore 16
Classe e genere
Gruppi di lavoro
La crisi e la femminilizzazione del lavoro
Classe, genere e identità
Le forme del patriarcato e la violenza

Ore 21 Festa

Domenica 26 settembre
Ore 9,30 Una risposta politica alla crisi, relazione di Flavia D'Angeli
Dibattito in assemblea

martedì 13 luglio 2010

20 luglio 2001/2010 CARLO VIVE, I MORTI SONO LORO

Ansa: 'Con la condanna dei quattro poliziotti per gli arresti illegali di piazza Manin, che si sommano alle condanne per le torture nella caserma Bolzaneto e i pestaggi alla scuola Diaz, emerge il generale disegno repressivo contro le manifestazioni in occasione del G8 di Genova: il capo della catena di comando, Gianni De Gennaro, deve pagare ora ben al di la' della falsa testimonianza organizzata per la vicenda della Diaz, per la quale e' stato recentemente condannato'. E' quanto dichiara Gigi Malabarba, di Sinistra Critica, gia' senatore e membro del Copaco all'epoca dei fatti.
'Grazie a un lavoro tanto contrastato quanto in solitudine da parte di un pugno di magistrati genovesi - prosegue -, risulta oggi evidente che fu tutta la gestione della piazza ad essere organizzata all'insegna della violenza poliziesca e della illegalita' istituzionale. E' ora che a nove anni esatti di distanza si proceda finalmente a celebrare il processo, finora negato, anche per il principale fatto di sangue: l'uccisione del giovane Carlo Giuliani. E che si comincino a rimuovere da tutti i posti di 'promozione' tutti i responsabili di quella mattanza, a partire dall'allora capo della polizia e attuale capo dei servizi'.

giovedì 8 luglio 2010

BOTTA CONTINUA: SOLIDARIETA' CON GLI OPERAI DELLA MANGIAROTTI DI MILANO

Altre foto su Repubblica .it

Ancora questa mattina a Milano contro gli operai della Mangiarotti - come ieri a Roma contro le/i cittadine/i aquilani - partono le botte contro chi manifesta per il lavoro, il reddito, la dignità, i diritti.
Sinistra Critica era presente questa mattina, e denuncia il preoccupante utilizzo quotidiano delle forze dell'ordine (i cui uomini dimenticano facilmente il loro essere lavoratori pubblici, per schierarsi con zelo a difesa dei padroni e di chi viola leggi e accordi) contro il conflitto sociale. che non si fermerà per questo, però.

Era già successo qualche settimana fa, l'11 giugno, quando erano stati sgombrati dalla palazzina della direzione che avevano occupato, dopo che l'azienda si era rifiutata di applicare le sentenze della magistratura relative alla sospensione della Cigs e al rispetto degli accordi sulle produzioni da mantenere a Milano: i poliziotti, invece di andare a prendere a casa il signor Mangiarotti inadempiente, se l'erano presa con i lavoratori.
Ma oggi la loro presenza 'fastidiosa' per le vie del centro di Milano, dopo aver incontrato il console di Francia e quello degli Stati Uniti - i paesi in cui risiedono i committenti delle loro produzioni - deve essere stata ritenuta troppo ingombrante. E allora nei pressi della Prefettura hanno voluto sbarrargli la strada, senza permettergli neppure di avvicinarsi al Palazzo del Governo. Già qualche segnale era stato mandato 'bonariamente' tempo addietro via Digos: quest'anno non ci sarà un'altra INNSE.
Così ne è seguita una mezz'ora di scontri in corso Monforte, col saldo di un operaio in ospedale e altri quattro contusi. Ma di lì nessuno si è mosso, finchè non si è ottenuto un incontro col Prefetto e l'avvio di un tavolo istituzionale con Regione e proprietà (l'ennesimo in sei mesi di presidio...).
La Mangiarotti Nuclear produce per l'allestimento di centrali nucleari (destino cinico proprio perchè gli ex operai Ansaldo, come Danilo Ferrati - principale rappresentante sindacale in azienda - erano stati promotori del referendum antinucleare più di vent'anni fa) ed è tutt'altro che in crisi. Fa gola a Camozzi, proprietario dell'area (sì, quello che ha acquistato l'Innse...in cambio di qualche favore d'area...), speculare in una zona appetibile a cavallo tra Milano e Sesto San Giovanni, dismettendo insieme a Mangiarotti la fabbrica con tutti i suoi lavoratori.
Riaprirà a Monfalcone l'anno prossimo, pensando di utilizzare personale sloveno a termine, proveniente dal vicino confine: peggio della Bolkestein!
Nell'assoluta indifferenza delle istituzioni lombarde, Regione in primis, ma col sostegno di altre aziende in lotta - al corteo era presente una delegazione della Maflow - gli operai della Mangiarotti non desistono. A loro va la piena solidarietà di Sinistra Critica di Milano, i cui militanti continueranno a garantire il proprio sostegno a questa lotta che può e deve vincere.
Oggi Lorsignori hanno voluto festeggiare a loro modo i cinquant'anni della mattanza del Luglio '60. Bene, si ricordino di com'è finita con Tambroni e Scelba e pure con i caporioni fascisti appesi a qualche gru di qualche porto...
Sinistra Critica Milano