mercoledì 30 dicembre 2009

FIORI PER I MORTI DI TEHERAN. UOVA ROSSO SANGUE CONTRO IL REGIME












Libertà e giustizia in Iran. Basta repressione

Una delegazione di Sinistra Critica questa mattina è stata al Consolato dell’Iran per protestare contro la repressione del regime nei confronti delle manifestazioni democratiche, in sostegno alle iniziative degli studenti iraniani e per chiedere libertà e giustizia per le/gli iraniane/i.
Una presenza con 15 rose per ricordare e onorare i morti di Teheran di questi giorni e con lancio di uova colorate contro il sangue versato dal regime teocratico.
Una presenza simbolica per sostenere gli studenti, le donne e i democratici iraniani e per affermare la solidarietà internazionalista – che non si piega agli interessi geopolitici e si riconosce nel popolo che si ribella.

Noi che in questi giorni ricordiamo il massacro israeliano a Gaza dello scorso anno – e protestiamo contro l’arroganza egiziana che impedisce ai pacifisti di tutto il mondo di entrare a Gaza (mentre chiude la Striscia con un suo “muro della vergogna”);
Noi che sosteniamo il movimento saharawi contro l’occupazione marocchina – e i suoi 7 esponenti in questi giorni in sciopero della fame;
Noi che lottiamo per la fine della presenza militare della Nato in Iraq e in Afghanistan;
Noi siamo senza nessun dubbio dalla parte delle iraniane e degli iraniani che lottano per democrazia, libertà e giustizia e contro un regime che non può permettersi di parlare a favore di alcun popolo oppresso, visto che sottopone il suo stesso popolo ad un’oppressione intollerabile.

Sinistra Critica Milano

Breve intervista di Radio Onda D'Urto a Piero Maestri portavoce nazionale di Sinistra Critica

domenica 27 dicembre 2009

UN ANNO DOPO GAZA


BASTA CON L’ASSEDIO DI GAZA. BASTA CON L’OCCUPAZIONE
I PACIFISTI DI TUTTO IL MONDO DEVONO POTER ENTRARE NELLA STRISCIA


Il 27 dicembre dello scorso anno le Forze Armate israeliane davano il via ad una delle più gravi e sanguinose offensive contro la Striscia di Gaza. I bombardamenti e l’invasione israeliana provocheranno alla fine oltre 1400 morti e la distruzione di migliaia di edifici – tra edifici pubblici, scuole, case, officine…. Un’offensiva scandita da crimini di guerra, riconosciuti anche dalla commissione dell’Onu presieduta dal sudafricano Goldstone.
Il ritiro e la “tregua” di questi ultimi 11 mesi non hanno però in alcun modo significato un allentamento dell’assedio e dell’embargo a cui è sottoposta la popolazione palestinese della Striscia, chiusa in un ghetto rafforzato anche dal muro della vergogna che anche l’Egitto vuole costruire al confine di Rafah.
Intanto continua la politica di vera e propria “pulizia etnica” a Gerusalemme e di costruzione di nuovi insediamenti illegali, che renderanno impossibile qualsiasi nascita di uno Stato palestinese. E renderanno sempre più difficile ogni possibile soluzione del conflitto.

In questi giorni migliaia di pacifisti stanno cercando di entrare nella Striscia di Gaza con la “Gaza Freedom March”. Il governo egiziano – come sempre subalterno e complice dell’occupazione israeliana di Gaza – vuole però impedire questa manifestazione, bloccando ogni ingresso alla Striscia.
Sinistra Critica sostiene la Marcia e protesta contro la decisione egiziana, invitando tutte/i a protestare contro la decisione egiziana e a partecipare alle iniziaitive che in molte città in Italia si tengono per ricordare il massacro e per ribadire l’unica soluzione di pace per Palestina e Israele: basta con l’assedio di Gaza, basta con l’occupazione di tutta la Palestina.

Piero Maestri - portavoce di Sinistra Critica

martedì 15 dicembre 2009

La crisi la paghino padroni, banchieri speculatori


Giovedì 17 Dicembre 2009, alle ore 20.30,
presso il Centro di aggregazione giovanile

via Curiel 23, Corsico
Incontro pubblico con lavoratori e rappresentanti sindacali della zona


La crisi – checchè ne dica Berlusconi – non è finita, anzi solo ora dispiega i suoi drammatici effetti sociali: sono centinaia di migliaia i posti di lavoro distrutti e l'impoverimento sta raggiungendo dimensioni di massa impressionanti. E il governo, con le sue politiche di razzismo istituzionale, cerca di scaricare sui settori più deboli responsabilità che al contrario sono tutte sue e del padronato.

SERVE UN'ALTERNATIVA RADICALE, SERVE AFFERMARE CON CHIAREZZA
CHE LE NOSTRE VITE VALGONO PIU' DEI PROFITTI
DEI PADRONI, DEI BANCHIERI E DEGLI SPECUATORI

E’ necessario che lavoratori e precari si uniscano attorno ad una piattaforma di lotta che metta al centro la difesa dei posti di lavoro, la moratoria sui licenziamenti, la salvaguardia e l'estensione degli ammortizzatori sociali, la riduzione d’orario, la socializzazione, la nazionalizzazione e – quando necessario – anche l'autogestione delle aziende che licenziano, un reddito sociale per chi è senza lavoro.

SOLIDARIETA' CON LE LOTTE
DELLA MAFLOW, DELLA HITMAN E DELLA PIATTAFORMA DELL'EDILIZIA

Nella nostra zona gli esempi non mancano: importanti realtà produttive come la SILTAL e la MIVAR di Abbiategrasso, la VLM di Buccinasco hanno ormai chiuso i battenti; altre rilevanti aziende, come la HITMAN e la Piattaforma dell'Edilizia di Corsico, la MAFLOW di Trezzano sul Naviglio sono in gravissima crisi occupazionale e da mesi resistono ai licenziamenti ed all'espulsione dalla produzione; altre realtà del territorio, private e pubbliche, sebbene in situazioni meno drammatiche dal punto di vista occupazionale, manifestano inquietanti difficoltà di tenuta e seri problemi di democrazia e di sicurezza interna.
Tutte mettono in campo, in modo diversificato e individuale, iniziative di lotta e di resistenza al declino ed all'espulsione.
Sinistra Critica vuole contribuire a realizzare il coordinamento di queste lotte, costruendo anche nel Sud-Ovest milanese iniziative di comunicazione ed organizzazione sociale.

domenica 13 dicembre 2009

GRANDE MANIFESTAZIONE PER RICORDARE CHE LA STRAGE E' DI STATO

Non dimenticare è ricominciare a lottare.
L'antifascismo vive!



Guardando i servizi ai vari TG sulle manifestazioni a Milano per il 40° anniversario della strage di Piazza Fontana abbiamo pensato... di essere stati in un'altra città. "Scontri, aggressioni, fischi che hanno impedito ai famigliari delle vittime di parlare...".
La realtà è stata quella di una grande manifestazione di oltre 10.000 persone, tra le quali tante/i giovani; la realtà sono stati i fischi alle varie autorità di centrodestra, fischi partiti da una piazza dove il corteo alternativo non era ancora arrivato e che provenivano quindi da tante persone stanche delle parole vuote e di circostanza di chi dimentica 364 giorni l'anno l'antifascismo (e infatti con i fascisti si allea); la realtà erano le transenne per dividere due cortei che non erano contrapposti, ma alternativi proprio nel ribadire la necessità della verità e dell'attualità dell'antifascismo.
Sinistra Critica ha contribuito alla manifestazione con la sua adesione all'appello e con una partecipazione animata da tante/i giovani studentesse e studenti - che hanno mostrato che la memoria non appartiene solo agli "anziani" e che l'antifascismo oggi si coniuga alla lotta al razzismo, all'omofobia, ai diritte delle donne.
Anche per questo le compagne del collettivo femminista "Filles insurgeés" hanno diffuso i loro colori simbolo nero e viola sulle facce di tante/ manifestanti.

venerdì 11 dicembre 2009

12 dicembre 1969 – 12 dicembre 2009: LA STRAGE E' DI STATO

Corteo sabato 12 dicembre - ore 15.00 piazza Missori

Sinistra Critica è tra i promotori della manifestazione nell'anniversario della strage di piazza Fontana. un corteo non solo "per non dimenticare", ma per ribadire le ragioni del movimento che allora la strage voleva mettere fuori gioco e per rilanciare anche oggi l'antifascimo, la lotta al razzismo e all'omofobia.

Qui sotto l'appello unitario (a fianco il volantino di Sinistra Critica)

Per ricordare la strage fascista di piazza Fontana, a quarant’anni dall’inizio della strategia della tensione, l’uccisione di Giuseppe Pinelli e le responsabilità degli organi di polizia e dei servizi segreti che finanziarono e protessero i gruppi neofascisti, chiamiamo tutte e tutti in piazza promuovendo nella giornata di sabato 12 dicembre alle 15.00 un corteo, che partendo da piazza Missori, compia una prima tappa davanti alla lapide di Saverio Saltarelli, ucciso da un candelotto lacrimogeno nel corso di violente cariche dei carabinieri solo un anno dopo, per terminare in piazza S. Stefano davanti ai monumenti di Claudio Varalli e Giannino Zibecchi, giovani militanti antifascisti caduti a Milano nell’aprile 1975 per difendere la democrazia al pari di Giovanni Ardizzone, Roberto Franceschi, Alberto Brasili, Gaetano Amoroso, Fausto e Iaio, Luca Rossi e Dax.
La strage di piazza Fontana, con la morte di 17 persone inermi e il ferimento di quasi un centinaio fu determinata da una bomba collocata dal gruppo fascista di Ordine nuovo all’interno della Banca nazionale dell’agricoltura, con la copertura di apparati dello Stato con l'intento creare nel paese un clima di terrore per bloccare, attraverso la repressione poliziesca e il restringimento delle libertà democratiche, le lotte operaie e studentesche che stavano scuotendo dalle fondamenta la società borghese e capitalista.
A sancire questa verità le parole scritte nelle ultime sentenze che pur comportando l’assoluzione degli imputati hanno riaffermato la matrice dell’attentato, nonché le responsabilità di Franco Freda e Giovanni Ventura, due degli stragisti fascisti, ormai non più processabili. Il gruppo, che comprende anche Delfo Zorzi, latitante in Giappone, è sotto processo anche per la strage di Brescia.
Ribadirlo significa testimoniare una verità che qualcuno vorrebbe ancora oscurare in nome di una generica condanna al terrorismo. Con essa nascondere anche le tragiche circostanze della morte di Giuseppe Pinelli, la diciottesima vittima innocente di piazza Fontana, che precipitò da una finestra del quarto piano della Questura milanese, non certo un “malore attivo”, quando si cercava di attribuire agli anarchici e alle sinistre la responsabilità di quanto accaduto.
La memoria di ieri impone di parlare del presente e quindi essere in movimento contro fascismo, razzismo e omofobia. C'è chi non dimenticherà di portare con sé "Dax" Davide Cesare e "Abba" Abdoul Guibre, non per farne dei martiri o degli eroi ma ancora una volta per ribadire che l'omicidio di questi 2 giovani è ancora una ferita aperta e anche per questo motivo fascisti vecchi e nuovi non possono avere spazio in questa città.
Saremo in piazza per dire ancora una volta che riteniamo indegni i tentativi di militarizzare i territori con forze di polizia impunite chiamate a manganellare, arrestare, "immunizzare" qualsiasi manifestazione di dissenso, nel tentativo di sgomberare e svendere ogni spazio di libertà e alternativa culturale mentre nel frattempo veniamo "privati" di ogni diritto e bene comune, aria e acqua comprese. E contro gli attacchi, i blitz squadristi e la violenza che sta subendo oggi chi lotta per la difesa del proprio reddito e lavoro. Chi non dimentica la gravità delle violenze e attacchi alla comunità gay e glbtq.
Scenderemo in piazza per non dimenticare niente e nessuno. Per dire ancora una volta che la matrice della strage è fascista, che la strage è di Stato.
Rifondazione Comunista
Comunisti Italiani
Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa
Associazione culturale Punto Rosso
Teatro della Cooperativa
Associazione per non dimenticare Claudio Varalli e Giannino Zibecchi
Associazione Familiari e amici di Fausto e Iaio
Gli amici e i compagni di Luca Rossi
Osservatorio Democratico sulle nuove destre
Sinistra Critica
Lidia e Mario Franceschi
Rosa Piro, la mamma di Dax
Corsari Milano
Partigiani in ogni quartiere

Aderiscono alla manifestazione
Giulio Leghissa, Luca Cafiero ,Franco Calamida,Beppe Liverani,Anna
Miculan,Emilio Molinari, Carlo Monguzzi ,Silvia Palombi,Danila
Piovani, Alfonso Rombolà. Teresa Isenburg


Per adesioni: forl@libero.it

mercoledì 9 dicembre 2009

Copenhagen: una risposta incisiva a una conferenza sabotata

INCONTRO PUBBLICO -
GIOVEDI' 10 DICEMBRE ORE 21.00, via Varchi 3, Milano


Questa settimana si e' aperta a Copenhagen la conferenza sul clima, già azzoppata dagli accordi Usa-Cina, dalla presenza puramente simbolica di Obama, dagli scontri di interessi fra le economie nazionali e i grandi gruppi mondiali, finanziari e industriali che ne saranno protagonisti, dall'ipoteca posta dalla "green economy" sui suoi risultati, dal mercato dei diritti di inquinare che si rafforzerà.
Al di là dei modesti, se non nulli risultati che produrrà, la Conferenza costituisce una ulteriore occasione per porre all'attenzione mondiale problemi scottanti per l'intera umanità.
Sinistra Critica è presente a Copenhagen alle iniziative di movimento con propri/e compagni/e e nelle iniziative previste nelle varie città per richiamare l'attenzione sui temi che la Conferenza dovrà (o dovrebbe?) affrontare.

Per discutere della conferenza e per approfondire il tema della giustizia climatica organizziamo

Giovedi 10 dicembre, ore 21, via Varchi, 3
Incontro con Fabrizio Valli (Attac Italia):
Qualche riflessione sul nostro approccio ai problemi ambientali


Questa iniziativa vuol avere anche un carattere formativo e introduttivo all'intera problematica in considerazione della necessità da parte di tutti e tutte di rafforzare le proprie capacità di analisi e di intervento sui temi ambientali.

Per approfondire vedi anche http://ilmegafonoquotidiano.it/news/clima-non-c%C3%A8-pi%C3%B9-un-minuto-da-perdere

Via Varchi si raggiunge con i seguenti mezzi pubblici:
Tram 3, Filobus 90-91, 92, Bus 82, Passante Bovisa

lunedì 7 dicembre 2009

MILANO-CONSEGNA DEGLI AMBROGINI D'ORO

Lunedì 7 dicembre si è svolta una protesta, a cui Sinistra Critica ha aderito, per la consegna dell'ambrogino d'oro alla squadra della polizia locale che deportava gli immigrati su bus con sbarre ai finestrini.

venerdì 4 dicembre 2009

IL PREMIO NOBEL PER LA PACE ANCORA ALLA GUERRA!


di Piero Maestri, portavoce di Sinistra Critica

La decisione del presidente statunitense Barack Obama di aumentare di 30.000 soldati la presenza militare in Afghanistan è una scelta coerente con le politiche di guerra che Usa e Nato mantengono nel paese centro-asiatico. Una decisione che nasconde dietro la "necessità di combattere il terrorismo" di Al Qaeda una situazione afghana (e pakistana) che ci parla invece di una guerra che continua e delle difficoltà crescenti che gli eserciti della Nato si trovano ad affrontare su ogni piano.

Obama e i paesi della Nato, incapaci di vincere sul terreno e di convincere l'opinione pubblica dei propri paesi della giustezza della loro "missione", non sono in grado di fare altro che accelerare la propria escalation militare. e questo non farà che produrre quanto dichiara il generale statunitense McChrystal: "E' realistico aspettarsi un aumento delle perdite tra gli afgani e la coalizione".

Il segretario della Nato ha già annunciato un aumento dei sodati dell'Alleanza e questo comporterà un ulteriore impegno anche dell'Italia, che certamente il presidente Berlusconi si affretterà ad acconsentire, dopo aver aumentato il coinvolgimento dell'Italia con l'invio di altri 70 soldati della Brigata Sassari a Kabul all'inizio di ottobre.
Una decisione che non vedrà nessuna opposizione in Parlamento - già si parla dell’invio possibile di altri 1500 soldati italiani, su richiesta degli Usa e della Nato - e avrà una approvazione bipartisan, come è avvenuto oggi con il rifinanziamento delle missioni militari in votazione al Senato (con un testo che peggiora lo stesso decreto governativo).

L'unica "exit strategy" dall'Afghanistan è il ritiro immediato dei militari italiani e il sostegno ai democratici afgani schiacciati dall'occupazione Nato e dai fondamentalisti – siano al governo o meno. il movimento contro la guerra deve rilanciare la sua iniziativa contro le missioni di guerra italiane/Nato e contro le spese militari.

martedì 1 dicembre 2009

MERCOLEDI' 2 DICEMBRE - MANIFESTAZIONE A MILANO - CONTRO GLI SGOMBERI DI ROM E SINTI

Dopo gli ennesimi brutali sgomberi delle settimane scorse dei campi Rom di via Rubattino e di via Forlanini, Milano Citta' Aperta promuove una fiaccolata mercoledi' 2 dicembre, con appuntamento alle ore 18.00 in piazza San Babila.

Sinistra Critica aderisce e invita tutte/i a partecipare. È ormai da diversi anni che sulla pelle delle donne e degli uomini Rom si accaniscono le autorità milanesi – non per “risolvere” alcunché, ma per utilizzare queste persone per la loro propaganda sicuritaria, costruire lo scontro sociale tra "poveri" e per chiudere progressivamente ogni politica sociale e abitativa degna di questo nome.
La solidarietà con i Rom e i Sinti è per noi un momento importante e necessario di iniziativa per costruire una città diversa – inclusiva e per tutte/i.


APPELLO
“Gentile Assessore Moioli, mio figlio vorrebbe sapere perché i bambini Rom hanno meno diritto di lui di stare insieme alle loro mamme, ai loro papà e ai loro fratelli e sorelle”
“Non posso sentirmi rappresentata da autorità che violano i diritti dei più deboli, non è questa la città che voglio!”
“Continuate a parlare del valore della famiglia e poi pretendete che le famiglie rom si dividano donne e bambini da una parte, uomini dall'altra…”

Queste sono solo alcune delle frasi delle migliaia di mail che in questi giorni sono state inviate al vicesindaco De Corato, all’Assessore Moioli e al Prefetto Lombardi da centinaia e centinaia di cittadini di Milano indignati per lo sgombero del campo Rom di via Rubattino dello scorso 19 novembre e per quello successivo di via Forlanini del 26 novembre.
Sgomberi che hanno lasciato al freddo e senza un tetto centinaia di uomini, donne e bambini, senza prospettare per loro soluzioni alternative accettabili e condivise. Sgomberi che soffiano sul fuoco per creare artificialmente una finta emergenza che nasconda i problemi reali di Milano. Sgomberi che hanno interrotto preziosi percorsi di conoscenza reciproca tra cittadini italiani e Rom. Sgomberi che hanno negato ai bambini Rom di continuare ad andare a scuola assieme ai loro compagni italiani. Sgomberi che hanno violato i diritti (alla casa, alla salute, all’istruzione...) e le libertà fondamentali di centinaia di persone. Ma anche sgomberi che mai come in passato hanno suscitato l’indignazione e il rifiuto di una fetta consistente della cittadinanza milanese che ha deciso di affidare alle mail la proprie parole di sdegno e protesta.
Parole, che di fronte all’ostinato persistere del Comune nella medesima politica di chiusura e di rifiuto di ogni soluzione condivisa e concertata con la comunità Rom, invitiamo tutti a venire a ripetere e rendere visibili alla città in una

Fiaccolata a Milano, con partenza da Piazza San Babila
mercoledì 2 dicembre alle 18

* per denunciare il carattere brutale degli sgomberi di via Rubattino e via Forlanini
* sollecitare al più presto misure umanitarie nei confronti dei cittadini Rom sgomberati
* chiedere la cessazione di ogni politica di sgomberi ciechi dei campi Rom da parte dell’Amministrazione comunale
Perché la convivenza pacifica si coltiva con il dialogo e la solidarietà, non con le ruspe!

Milano Città Aperta
Per adesioni: territorio.milanocittaperta@gmail.com

Prime adesioni
Associazione Todo Cambia
Gruppo di sostegno via Forlanini
Le Radici e le Ali Onlus
Rifondazione Comunista – Federazione Lombardia
Associazione Dimensione Diverse
Sinistra Critica – Milano
Centro Culturale multietnico La Tenda
Area Civile