martedì 12 giugno 2012

Blocchiamo il ddl Fornero!!!

Presidio contro il Ddl Fornero mercoledì 13 giugno, alle ore 18 davanti alla Prefettura di Milano (corso Monforte).

Nei prossimi giorni il Senato cercherà di approvare definitivamente il Ddl Fornero – la cosiddetta “riforma del lavoro” – e così il governo Monti-Napolitano porterà a casa l’ennesimo provvedimento contro le condizione di lavoratrici e lavoratori, tra l’altro cancellando di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.
L’ operazione che non riuscì al governo Berlusconi può essere portata a termine grazie al voto favorevole del PD e la complicità della finta opposizione di Cgil-Cisl e Uil, che hanno concordato sul provvedimento.
La resistenza di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori, con i loro scioperi spontanei e le loro proteste, non sono riuscite finora a bloccare il provvedimento e a queste proteste non è stata data una risposta di lotta da parte sindacale con la proclamazione di un vero sciopero generale nazionale.
In mancanza di questo, Sinistra Critica sostiene tutte le iniziative contro l’approvazione del Ddl, la le quali le 4 ore di sciopero locali decise dalla Fiom per il 13 giugno e lo sciopero generale indetto per il 22 giugno dai principali sindacati di base (Usb, Cub,,,).

Le iniziative contro il provvedimento intanto continuano.
Il 13 e 14 giugno saranno le giornate di “Blockupy Ddl Fornero!” – indette da un’ampia coalizione sociale              (http://ilmegafonoquotidiano.globalist.it/news/blockupy-ddl-fornero), che giovedì 14 vedranno manifestazioni davanti al Senato.

A Milano invitiamo tutte/i a partecipare al presidio contro il Ddl Fornero mercoledì 13 giugno, alle ore 18 davanti alla Prefettura di Milano (corso Monforte).

Non vogliamo pagare la loro crisi, non vogliamo pagare il loro debito!

Sinistra Critica Milano

lunedì 4 giugno 2012

Ciao Stefano

Ciao Stefano, nostra coscienza critica antimilitarista…

Questa mattina è morto Stefano Ferrario, due giorni dopo il suo 43° compleanno, in seguito ad un assurdo incidente.
Stefano era iscritto a Sinistra Critica dalla sua fondazione, per un motivo per lui molto semplice: condivideva la coerenza pacifista e antimilitarista della nostra organizzazione. E per non farci transigere in questa coerenza, si dava da fare continuamente per ricordarci cosa fossero le politiche di guerra di ogni giorno: ci ricordava i crimini in tempo di “pace” di Finmeccanica, la vergogna della produzione bellica – che nella nostra regione, e in particolare nella sua provincia di Varese, sono particolarmente invasive, la necessità di un’obiezione di coscienza, politica e morale, al conformismo che dimentica queste guerre quotidiane.
Leggeva, approfondiva e scriveva. Mandava mail sempre gentilmente critiche, scriveva articoli che venivano regolarmente pubblicati dalle riviste che ancora si occupano di conflitti – da Guerre&Pace a PeaceReporter.
Una delle sue ultime mail ci segnalava che E – la rivista di Emergency – aveva pubblicato il primo di una (si sperava) serie di suoi articoli.
Questo suo pacifismo era molto attivo. È stato quello che più di tutti ha voluto l’organizzazione della marcia per la pace e disarmo in provincia di Varese e tra i promotori della Legge regionale di iniziativa popolare per la riconversione dell’industria bellica.
E anche nel mondo pacifista manteneva la sua verve critica – polemizzando con quelle reti ormai istituzionalizzate che hanno fatto del pacifismo uno strumento di scambio politico in un centrosinistra che non ha mai contrastato le guerre italiane.
Due anni fa ha partecipato ad una lista elettorale comunale alternativa a Samarate. Un’esperienza che aveva lo stesso segno alternativo e critico, in un comune in cui la presenza del bellico è davvero eccessiva….
Credente, viveva in maniera profonda e conflittuale la sua fede. Amava e frequentava i sacerdoti più scomodi e quelli che provano ogni giorno a stare nelle pieghe e nelle contraddizioni della società e fuori dalla paludata retorica della Chiesa.
Sabato mattina ha mandato un sms ad una nostra compagna per salutare il “Collettivo Tabu”, organizzatore del presidio di contestazione della visita del papa a Milano. Non poteva essere presente, ma aderiva con convinzione, proprio a partire dalla sua fede.
Ci mancherà, Stefano. Ci mancheranno le sue mail, i suoi articoli, i suoi interventi sempre brevi ma puntuali.
Lo ricorderemo per questa sua presenza e cercheremo di essere degne/i della sua partecipazione al nostro progetto e mantenere quella sua capacità critica che non dovrebbe mai essere abbandonata.

Ciao Stefano.

Le compagne/i di Sinistra Critica di Milano e Varese…