Questa
mattina è morto Stefano Ferrario, due giorni dopo il suo 43° compleanno, in
seguito ad un assurdo incidente.
Stefano era
iscritto a Sinistra Critica dalla sua fondazione, per un motivo per lui molto semplice:
condivideva la coerenza pacifista e antimilitarista della nostra
organizzazione. E per non farci transigere in questa coerenza, si dava da fare
continuamente per ricordarci cosa fossero le politiche di guerra di ogni
giorno: ci ricordava i crimini in tempo di “pace” di Finmeccanica, la vergogna
della produzione bellica – che nella nostra regione, e in particolare nella sua
provincia di Varese, sono particolarmente invasive, la necessità di
un’obiezione di coscienza, politica e morale, al conformismo che dimentica
queste guerre quotidiane.
Leggeva,
approfondiva e scriveva. Mandava mail sempre gentilmente critiche, scriveva
articoli che venivano regolarmente pubblicati dalle riviste che ancora si
occupano di conflitti – da Guerre&Pace a PeaceReporter.
Una delle
sue ultime mail ci segnalava che E – la rivista di Emergency – aveva pubblicato
il primo di una (si sperava) serie di suoi articoli.
Questo suo
pacifismo era molto attivo. È stato quello che più di tutti ha voluto
l’organizzazione della marcia per la pace e disarmo in provincia di Varese e
tra i promotori della Legge regionale di iniziativa popolare per la
riconversione dell’industria bellica.
E anche nel
mondo pacifista manteneva la sua verve critica – polemizzando con quelle reti
ormai istituzionalizzate che hanno fatto del pacifismo uno strumento di scambio
politico in un centrosinistra che non ha mai contrastato le guerre italiane.
Due anni fa
ha partecipato ad una lista elettorale comunale alternativa a Samarate.
Un’esperienza che aveva lo stesso segno alternativo e critico, in un comune in
cui la presenza del bellico è davvero eccessiva….
Credente,
viveva in maniera profonda e conflittuale la sua fede. Amava e frequentava i
sacerdoti più scomodi e quelli che provano ogni giorno a stare nelle pieghe e
nelle contraddizioni della società e fuori dalla paludata retorica della
Chiesa.
Sabato
mattina ha mandato un sms ad una nostra compagna per salutare il “Collettivo
Tabu”, organizzatore del presidio di contestazione della visita del papa a
Milano. Non poteva essere presente, ma aderiva con convinzione, proprio a
partire dalla sua fede.
Ci
mancherà, Stefano. Ci mancheranno le sue mail, i suoi articoli, i suoi
interventi sempre brevi ma puntuali.
Lo
ricorderemo per questa sua presenza e cercheremo di essere degne/i della sua
partecipazione al nostro progetto e mantenere quella sua capacità critica che
non dovrebbe mai essere abbandonata.
Ciao
Stefano.
Le
compagne/i di Sinistra Critica di Milano e Varese…