domenica 12 dicembre 2010

Continuare le mobilitazioni, unire le lotte

Le mobilitazioni delle studentesse e degli studenti in tutto il paese hanno mostrato ancora una volta che la lotta paga!
È infatti evidente che il rinvio del voto sulla cosiddetta “riforma” Gelmini non è il frutto di manovre di Palazzo, ma della protesta che è cresciuta in queste settimane coinvolgendo migliaia di precari/e e studentesse e studenti.
Del resto la stessa crisi del governo Berlusconi e lo sfaldamento della maggioranza di centrodestra sono il segnale dell’impossibilità della classe politica di gestire la crisi e di rispondere all’insieme degli interessi economici del blocco sociale che vorrebbero rappresentare.
Lo sanno bene i padroni come Marchionne – che approfitta della crisi per alzare il tiro contro le conquiste e i poteri di lavoratrici e lavoratori, con l’obiettivo di cancellare una “lotta di classe” che in realtà loro sanno bene come fare e che direzione dargli.

domenica 5 dicembre 2010

Via Imbonati: primo bilancio di una lotta importante

Alla fine anche gli ultimi due migranti sono scesi dalla Torre di via Imbonati, in una situazione difficile e confusa – nella quale le pressioni politiche dei soliti Boni, DeCorato (e ovviamente Maroni, che conta qualcosa in più dei suddetti…) hanno prodotto un irrigidimento della questura che ha portato Abdel al Cie per l’espulsione – il ragazzo originario del Marocco che stava male, è stato portato a Niguarda superpiantonato e da lì la sera stessa in questura e poi al Cie; questo ragazzo faceva il muratore in nero e il padrone che aveva presentato la domanda di sanatoria non ha di fatto voluto regolarizzarlo e non si è presentato all’appuntamento: un caso esemplare della “sanatoria truffa” – che provocherà danni solamente per il ragazzo migrante e non per il padrone italiano!
Nei confronti di Abdel è scattata la vendetta delle istituzioni che hanno mal sopportato la lotta e il protagonismo dei migranti, sulla base di un principio purtroppo molto diffuso del razzismo istituzionale (che diventa spesso luogo comune): chi viene in Italia non ha diritti, ma solo concessioni legate alla sua utilità per il mercato del lavoro locale. Lottare significa “tradire” questo principio e per questo chi lo fa deve essere allontanato.

Questo finale negativo della lotta di via Imbonati non deve però farci cancellare gli elementi positivi e in qualche misura inediti di questa stessa lotta importante.

lunedì 22 novembre 2010

Congresso della Federazione della Sinistra - Un rito stanco...

Articolo tratto da: ilmegafonoquotidiano.it

Riproposta la strategia di sempre: alleanza e patto di legislatura con l'Ulivo; unità con Vendola (che però snobba). E unificazione di Prc e Pdci per ritornare di nuovo "a un unico partito comunista". Ma non c'è entusiasmo...

mercoledì 17 novembre 2010

Da Milano a Brescia, ancora sulla barricata

Continua la mobilitazione in sostegno dei presidi e delle iniziative delle/dei migranti 
Sabato 20 novembre - ore 15.00 via Imbonati (sotto la Torre occupata) manifestazione convocata dal Comitato Immigrati di Milano.
Noi ci saremo e invitiamo tutte/i a partecipare!

mercoledì 10 novembre 2010

PRIMARIE: La posizione di Sinistra Critica

SIAMO TUTTI IN BILICO SULLA STESSA BARRICATA

Lunedì a Brescia, dopo una settimana di presidio sopra e sotto la gru da parte di centinaia di migranti che protestano contro la “sanatoria truffa” (una protesta che dura da mesi in molte città italiane), la polizia – su diretto ordine del Ministro dell'Interno leghista Maroni - ha sgombrato violentemente il presidio, fermato e arrestato decine di migranti e di attivisti antirazzisti, con una inaudita caccia all'uomo e alla donna!.
Perché la protesta? Perché migliaia di immigrate/i – costrette da una finta sanatoria limitata alle sole “badanti” e colf a regolarizzare la loro posizione lavorativa inventandosi attività che non svolgevano e spesso finendo a dover utilizzare i canali di malavite italiane e non – sono state/i truffate/i tre volte: prima dalla limitazione della sanatoria; poi da chi ha finto di metterli in regola per incassare migliaia di euro; infine dal ministero dell’interno che ha cambiato le regole dopo le domande, così da impedire che migliaia di lavoratrici e lavoratori migranti finalmente avessero un permesso di soggiorno e un contratto di lavoro.
Le motivazioni della truffa sono molto chiare e sono in linea con la legge “Bossi-Fini”: i migranti devono rimanere “clandestini”, cioè essere ricattabili e meglio sfruttati – in questo modo potendo essere utilizzati per colpire i diritti di tutte le lavoratrici e i lavoratori.
Altro che legalità! Il razzismo istituzionale leghista e della destra è una minaccia alla sicurezza e ai diritti di tutti noi.
Per questo la lotta delle/dei migranti è la nostra lotta.
Per questo i diritti vanno difesi per tutte/i.
Per questo siamo tutte e tutti sulla stessa barricata.
Sinistra Critica sostiene con convinzione la protesta delle/dei migranti – sulla gru di Brescia e sulla ciminiera di via Imbonati a Milano – perché è parte della campagna contro la crisi e contro la gestione politica che della crisi fanno padroni e governo: i Marchionne che vogliono cancellare i diritti conquistati con fatica a lavoratrici e lavoratori; il governo che colpisce pensioni, spese sociali, scuola e così via (mentre aumenta le spese militari e continua a mandare i militari italiani a “uccidere e morire” in Afghanistan).
Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini e tutte le forze democratiche e sindacali a manifestare il loro sostegno alla lotta per una sanatoria vera per tutte/i – partecipando alle iniziative ai presidi e protestando in tutte le forme possibili.
Non permettiamo a padroni e governo di dividerci per meglio colpirci!
Le nostre vite – italiane/i e migranti - valgono più dei loro profitti.

lunedì 8 novembre 2010

Solidarietà con i migranti in lotta a Brescia: PRESIDIO ALLE 17.30 A MILANO NEI PRESSI DELLA TORRE DI VIA IMBONATI

Solidarietà con i migranti in lotta a Brescia:
PRESIDIO ALLE 17.30 A MILANO NEI PRESSI DELLA TORRE DI VIA IMBONATI

Dopo una settimana di presidio sopra e sotto la gru nel centro di Brescia da parte di centinaia di migranti che protestano contro la sanatoria truffa, che ha fatto seguito a un mese di presidio della prefettura, la polizia - per diretto ordine del Ministro dell'Interno - ha sgombrato violentemente il presidio, fermato e arrestato decine di migranti e di attivisti antirazzisti, con una inaudita caccia all'uomo.
 Questa è la risposta del razzismo istituzionale alla grande manifestazione di sabato scorso, dove 10mila persone convocate dall'Associazione Diritti per tutti hanno sfilato per il centro cittadino.

Sinistra Critica che è fortemente impegnata in questa mobilitazione esprime tutta la solidarietà ai migranti in lotta e ai fermati, di cui chiede l'immediato rilascio, e propone di manifestare in tutte le città a sostegno della lotta per una sanatoria vera per tutti, facendo appello a tutte le forze democratiche e sindacali perchè decidano di rompere l'assurdo silenzio su questa vicenda
Il presidio è pienamente legittimo e deve poter continuare! Sono i migranti stessi e nessun altro a dover decidere delle modalità della mobilitazione in corso.

A MILANO oggi alle 17.30 presidio presso la torre di via Imbonati occupata da venerdì notte da parte di un gruppo di migranti solidali con la protesta bresciana.

Aggiornamenti in tempo reale:
http://twitter.com/radiondadurto

Il video col vicequestore di Brescia che ordina arresti e cariche.
http://www.radiondadurto.org/2010/11/brescia-e-la-gestione-del-disordine-pubblico-le-responsabilita-del-vicequestore-emanuele-ricifari/

domenica 7 novembre 2010

PRIMARIE: Oltre il centrosinistra, per una sinistra alternativa

Le primarie non ci sono mai piaciute. 

Non pensiamo siano uno strumento di partecipazione, ma l’ennesima forma di delega, senza regole chiare e con un fasullo passo indietro dei partiti – che si vergognano della loro stessa esistenza facendo finta di dare la parola ai “cittadini”.

Ma le primarie non ci interessano soprattutto per un'altro, più sostanziale, motivo: per regolamento la partecipazione ad esse implica, vincenti o perdenti, la successiva partecipazione alla coalizione di centrosinistra, ossia accettare ancora una volta la gabbia di quel centrosinistra che in questi anni ha condiviso le scelte di fondo della politica amministrativa di Moratti e Formigoni.

Al di là infatti di una ovvia immagine di opposizione, il PD e i suoi alleati hanno accettato e lavorato per la realizzazione dell’Expo2015, che rappresenta la più pericolosa operazione di speculazione dei prossimi anni nella metropoli e che modificherà in peggio il territorio dell’intera area metropolitana. Un sostegno dato anche nella sua esperienza di governo della Provincia con Penati presidente.

Allo stesso modo non ha contrastato, e a volte ha sostenuto, le operazione di privatizzazione di alcuni settori pubblici fondamentali. Nemmeno sulle politiche sicuritarie della giunta Moratti-DeCorato il centrosinistra è stato davvero all’opposizione, cercando solamente di smussarne alcune “esagerazioni”.

Non ci riguardano quindi queste primarie perché non ci interessa questo centrosinistra, perché non pensiamo che la destra si possa battere senza la ricostruzione di una cultura e di una pratica sociale di opposizione, di cui il centrosinistra non può e non vuole essere espressione.

Serve altro, serve una sinistra alternativa e antagonista che porti anche nei palazzi delle istituzioni le lotte territoriali, di quelle/i che non vogliono alcun Expo2015, delle lavoratrici e dei lavoratori che resistono alla loro cancellazione (e non di qualche imprenditore “progressista”, come ogni volta si inventa il PD), di studentesse e studenti che vogliono difendere e allargare la formazione pubblica, le esperienza degli spazi sociali autogestiti, delle culture che cercano di far vivere ancora i quartieri della nostra metropoli.

Una parte di quella che fu la “sinistra radicale” ha continuato a “farsi scegliere” e persino in un sistema a doppio turno ha scelto di appoggiare il centrosinistra fin dall’inizio, rinunciando a programma e identità – che ormai ha perso. Una scelta che purtroppo non rende possibile un allargamento della necessaria alternativa a sinistra.
Una sinistra alternativa che deve comunque provare ad affermare la sua presenza anche nelle prossime elezioni, in forma nuova e partecipata. Proviamoci.

Sinistra Critica Milano

martedì 2 novembre 2010

lunedì 1 novembre 2010

Sportello informativo sui diritti di immigrate/immigrati

Informazioni e consulenza su:

  • Permesso/carta di soggiorno
  • Scuola e corsi di italiano
  • Salute
  • Lavoro
  • Residenza
  • Cittadinanza
  • Ricongiungimento familiare

Tutti i venerdì dalle ore 17.30 alle ore 20.30
Via Varchi 3, Milano (Zona Bovisa)
(filobus 90/91/92, tram 2, passante ferroviario Bovisa)
Telefono: 02-4311-2020

domenica 31 ottobre 2010

Botte e manganellate - Brescia, cariche ai migranti

Articolo tratto da http://www.ilmegafonoquotidiano.it

Brescia, cariche ai migranti.
Botte e manganellate ieri contro la manifestazione che chiede la regolarizzazione. Arrestato, e poi rilasciato, un militante di Sinistra Critica. Gli immigrati salgono a venti metri da terra per chiedere: sanatoria!

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Cariche della polizia e carabinieri contro il corteo dei migranti e degli antirazzisti a Brescia per impedire alla manifestazione indetta sabato 30, per il rinnovo del permesso di soggiorno, di raggiungere il luogo dove 9 migranti sono saliti sulla gru del cantiere della metropolitana. La giunta comunale e la questura avevano vietato la manifestazione utilizzando come pretesto una adunata degli alpini che si svolgeva in un’altra zona del centro storico.

E comunque, oltre un migliaio di persone, nonostante una pesantissima militarizzazione dell’intera zona, si sono concentrate vicino a p.zza della Loggia e si sono dirette verso il cantiere dove i migranti erano saliti sulla gru. Un consistente schieramento di carabinieri e polizia ha bloccato la strada: qui sono avvenuti gli scontri, una decina di antirazzisti e migranti sono rimasti contusi, un attivista di Sinistra Critica e collaboratore di Radio onda d’urto, è Sauro, è stato arrestato; un migrante del coordinamento immigrati CGIL ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. A Sauro è stato confermato l’arresto ma è stato rilasciato dopo forti pressioni dei manifestanti: sarà processato per direttissima martedì mattina.

I 9 migranti sulla gru, rappresentanti delle comunità egiziana, senegalese, indiana, pachistana e marocchina, hanno dichiarato che non scenderanno se non sarà aperta una trattativa a livello nazionale per la regolarizzazione di tutti coloro che hanno fatto domanda di sanatoria colf e badanti e se non sarà consentito il ripristino del presidio permanente; durante le cariche, infatti, il vicesindaco leghista Rolfi ha inviato le ruspe a distruggere proditoriamente il presidio permanente di via Lupi di Toscana davanti all’ufficio della Prefettura; la baracca, i letti, gli effetti personali dei presidianti sono stati completamente distrutti. Da Brescia viene lanciato un appello a livello nazionale per cominciare o rilanciare immediatamente la mobilitazione per sanatoria.

Immediata anche la presa di posizione di Sinistra Critica, l'organizzazione che si è mossa insieme ai migranti, agli attivisti di Radio Onda d'Urto e della sinistra sociale bresciana perché la manifestazione potesse svolgersi.
«I migranti non devono protestare, rivendicare diritti. Se lo fanno vengono perseguiti, caricati da Polizia e Carabinieri» dice un comunicato dell'organizzazione. «Una manifestazione vietata dalla Giunta comunale e dalla Questura con il pieno appoggio della Prefettura, la stessa che non è intervenuta contro i simboli leghisti sulla scuola di Adro, con una motivazione talmente pretestuosa da risultare liberticida, la concomitanza con un’iniziativa degli alpini che si svolgeva da un’altra parte della città».

«Le violente cariche avvenute a Brescia, che hanno portato all’arresto di un compagno di Sinistra Critica – rilasciato dopo poco per la pressione dei manifestanti - e al ferimento di molti partecipanti, non possono essere considerate una questione locale. Giunta comunale, Questura e Prefettura sono in sintonia nella repressione di ogni diritto e protagonismo dei migranti. Dopo 31 giorni il presidio permanente dei migranti di Brescia è stato distrutto, i migranti sono stati picchiati, gli antirazzisti arrestati».

«Non hanno fatto i conti, continua Sinistra Critica - con la determinazione dei migranti che hanno invaso un cantiere della metropolitana di Brescia e sono saliti su una gru – con l’intenzione di rimanerci - calando uno striscione per la sanatoria di tutti i migranti che hanno presentato domanda. Il vergognoso “reato di clandestinità”, che impedisce di accedere al permesso di soggiorno, altro non è che la gestione feroce di un mercato del lavoro precario.

Con la crisi economica ogni alibi è caduto, ogni ipocrisia e svanita: i migranti sono diventati per le istituzioni un problema di ordine pubblico. Lavoratori e lavoratrici da reprimere se non accettano la precarietà infinita delle condizioni di lavoro e l’esclusione dai diritti di cittadinanza».
«A Brescia hanno colpito duramente migranti e antirazzisti. Compresa Sinistra Critica, sempre in prima fila nelle mobilitazioni e lotte antirazziste e dei migranti».

lunedì 11 ottobre 2010

Firma Br??? Adesso stiamo esagerando...

Corriere Della Sera pag. 29 - 11.10.2010
Ma cosa vuol dire “stella a cinque punte”???

Adesso stiamo esagerando.
Da ieri sera, prima un servizio al TG3 nazionale, e oggi diversi giornali (da “Il Giorno” al “il Giornale”…) segnalano la comparsa di una scritta a Milano di “minacce” a Marchionne, Bonanni e Angeletti, firmate con una “stella a cinque punte", come quella “utilizzata dalle Brigate Rosse" (come scrive Il Giornale…).

In realtà la scritta non contiene alcuna minaccia, ma solo alcune considerazioni abbastanza indiscutibili: infatti Marchionne è uno sfruttatore e Bonanni/Angeletti sono “servi dei padroni”, nel senso che stanno favorendo l’attacco ai diritti di lavoratrici e lavoratori, come vogliono i padroni, appunto!...

martedì 5 ottobre 2010

Online i video del seminario 2010 di Chianciano

Per il 16 ottobre e anche per dopo

Un appello per sostenere la manifestazione del 16 ottobre e per il rilancio dell'opposizione sociale.
Sinistra Critica è fortemente impegnata nel sostegno alla manifestazione del 16 ottobre, perchè possa diventare l'avvio di una mobilitazione generale di tutta l'opposizione sociale e politica che vada oltre gli stessi metalmeccanici e oltre la data del 16. Per questo ci stiamo attivando anche con altre forze per dar vita a un vasto schieramento di movimento che comprenda, oltre alle fabbriche, i precari della scuola, il settore pubblico, gli studenti medi e universitari, i comitati per l'acqua e i beni comuni, ecc.
Sinistra Critica organizza un pullman per partecipare al corteo: info alla mail sinistracritica.milano@yahoo.it

Nel nostro paese si sta producendo la più violenta aggressione padronale ai diritti, alle conquiste, alle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori dal dopoguerra ad oggi: blocco della contrattazione ad ogni livello per i dipendenti pubblici, disdetta del contratto collettivo di lavoro dei metalmeccanici, drastico innalzamento dell’età pensionabile, massiccio
licenziamento dei precari (a partire da quelli della scuola, dell’università e della ricerca), ricatto occupazionale per ottenere la deroga a diritti contrattualmente e perfino costituzionalmente garantiti, smantellamento del diritto del lavoro attraverso l’introduzione dell’arbitrato, prossima abrogazione dello statuto dei diritti dei lavoratori da sostituire con uno statuto dei lavori.

Nel frattempo, all’ombra della crisi economica, si allarga l’impoverimento di vastissimi strati di lavoratori e la disoccupazione, in particolare dei giovani e nel mezzogiorno. Dilagano la precarietà e il lavoro nero che spogliano di diritti fondamentali fasce crescenti di lavoratori, privandoli, in primo luogo, del diritto di unirsi e di lottare. Si sfascia lo stato sociale, il servizio sanitario, la scuola pubblica al fine di sostenere i profitti e permettere lo sviluppo dei servizi privati.

Per non parlare delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori migranti, che, oltre a subire in modo ancora più pesante questa offensiva, vengono additati perfino da esponenti governativi come responsabili di tutti i mali e vengono sottoposti a sistematiche vessazioni per indurli ad accettare qualunque condizione di lavoro.

Sul piano politico il governo accentua la sua vocazione autoritaria, pianificando una complessiva controriforma costituzionale.
Questa aggressione viene accompagnata da una vasta campagna sulla necessità di archiviare definitivamente la lotta di classe riservando ai soli padroni il monopolio della affermazione dei propri interessi. Proprio nel momento della massica crisi del capitalismo i lavoratori e le lavoratrici si vedono costretti a chinare la testa e a rassegnarsi a un futuro senza speranza.

La decisione della Federmeccanica di disdettare il contratto dei metalmeccanici col pieno sostegno del governo, della Confindustria e dei sindacati complici (CISL e UIL) ha aperto una nuova fase dello scontro di classe nel nostro paese. Anche perché le recenti posizioni della Confindustria di critica alla politica economica del governo e il suo allarme sulla crescita rischiano di alimentare, anche nella CGIL, e al suo massimo livello, la pericolosa illusione che sia possibile resuscitare in qualche modo un nuovo patto sociale concertativo. Un grave errore che costringerebbe a continui compromesi al ribasso finendo così con il lasciare ancora più sola la FIOM. Oggi la divisione contribuisce a depotenziare le mobilitazioni e ad assecondare il progetto padronale, che va analizzato in tutta la sua radicalità e insidiosità. Queste dinamiche potrebbero domani essere addirittura accelerate dalla crisi del berlusconismo politico, in un clima di emergenza da nuova solidarietà nazionale. Al contrario occorre sostenere l¹unificazione delle lotte e costruire l¹autorganizzazione dal basso.

Berlusconi e Marchionne sono le facce di una medesima medaglia, quella della prevaricazione dei diritti sociali e democratici e dell’assalto alle condizioni di vita delle masse in nome del mercato e dei profitti.
Ecco perché riteniamo che la giornata di lotta indetta dai metalmeccanici Fiom per il 16 ottobre possa e debba diventare un primo punto di convergenza dei movimenti e delle lotte in corso, per invertire la tendenza alla rassegnazione e alla frammentazione, per ricreare una rete di relazioni politiche e sociali.
Quella del 16 ottobre, che pure è una manifestazione sindacale, può ricreare attorno alla lotta per la difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori una vasta coalizione sociale di opposizione democratica e anticonfindustriale.

Facciamo perciò appello alle lavoratrici e ai lavoratori anche di altre categorie, colpiti (altrettanto se non di più dei metalmeccanici) dalla crisi, ai collettivi autorganizzati di delegate e di delegati che non accettano la rassegnazione sindacale, agli studenti che rifiutano i tagli e le controriforme di Tremonti e di Gelmini, ai movimenti di difesa della scuola, dell’università e della ricerca pubbliche, ai movimenti per la difesa del territorio, dell’ambiente, dei beni comuni, ai movimenti i difesa dei diritti civili o in difesa della democrazia, alle organizzazioni sindacali e alle associazioni non concertative, a fare del 16 ottobre una grande giornata di opposizione sociale e politica.

Alessandra Algostino (docente di diritto costituzionale Università di Torino), Checchino Antonini (giornalista), Saidou Moussa Ba (mediatore culturale), Sergio Bellavita (segreteria nazionale Fiom), Piero Bevilacqua (Università di Roma, La Sapienza), Fabrizio Burattini (direttivo nazionale Cgil), Riccardo Bellofiore (Università di Bergamo), Giorgio Cremaschi (Presidente comitato centrale Fiom), Lidia Cirillo (Quaderni Viola), Fabiola Correale (AteneinRivolta), Roberto Firenze (Usb), Pasquale Loiacono (Fiom Mirafiori), Franco Lovascio (Usb), Francesco Locantore (Coordinamento Precari scuola), Gigi Malabarba (rivista Erre), Giorgio Parisi (Università di Roma, La Sapienza), Stefano Quitadamo (Cub Maflow),Giorgio Sestili, (AteneinRivolta), Stefano Tassinari (scrittore), Massimiliamo Tomba (Università di Padova), Giovanna Vertova (Università Bergamo), Gianluca Vitale (avvocato Asgi)

martedì 28 settembre 2010

Assemblea di Sinistra Critica a Milano


Lunedì 4 ottobre, ore 20.45
c/o Centro Garibaldi, c.so Garibaldi 21, Milano (MM Lanza, Tram 2, 4, 12 ,14, Bus 57, 61, 43, 94)


Le nostre vite valgono più della loro crisi…
… e delle politiche di Marchionne, Berlusconi, Marcegaglia, Epifani, Bersani…


Assemblea sulla situazione politica, la crisi, le elezioni amministrative (e politiche?) e le risposte possibili di una necessaria sinistra anticapitalista
Verso la manifestazione nazionale del 16 ottobre, per una ripresa unitaria dell’opposizione sociale

Interviene Franco Turigliatto – portavoce nazionale di Sinistra Critica

Comunicazioni e interventi dalle lotte operaie contro la crisi, studenti contro la Gelmini, NoExpo e difesa territoriale, per i diritti delle/dei migranti

Organizza Sinistra Critica Milano

mercoledì 15 settembre 2010

Liceo Gandhi: il torto di chi ha solo la forza!


E così studentesse e studenti del liceo serale Gandhi avevano ragione a occupare la scuola, a salire sul tetto e far arrivare fino al cielo la loro protesta; avevamo ragione a sostenere quella lotta sacrosanta e generosa di studentesse/studenti e professoresse/professori; e, soprattutto, ancora una volta aveva torto l’amministrazione comunale che ha voluto pervicacemente chiudere quell’esperienza, eliminando dal panorama milanese lo “scandalo” di un liceo pubblico serale.

Adesso anche il Tar lombardo riconosce quelle ragioni e quei torti, annullando la decisione dei dirigenti comunali per la non attivazione delle classi dell’anno scolastico 2009/2010 e la definitiva chiusura del Liceo serale Gandhi.
Il Tar ha ritenuto quella decisione illegittima sia per “incompetenza” – non potevano essere i dirigenti a prenderla, ma eventualmente gli organi politici (Giunta o Consiglio); sia nel merito: il Comune aveva giustificato la decisione come “atto dovuto” di fronte alle disposizioni nazionali che aumentavano il numero di alunni per classe, ma il Tar ha ricordato agli incapaci dirigenti politici e funzionari dell’amministrazione che quelle norme non si applicano immediatamente agli enti locali che hanno la necessaria autonomia per dare i loro indirizzi in materia. Ma questo fanno finta di non saperlo i fautori nostrani del “federalismo” (quando poi non sono in grado nemmeno di far valere la loro autonomia locale…).

Purtroppo il riconoscimento delle ragione dei ricorrenti da parte del Tar arriva tardi e il Liceo Gandhi è chiuso e vuoto (grazie anche al contributo di Questura e Prefettura solerti nel respingere occupazioni e manifestazioni, un po’ meno nel far applicare al Comune la legge).
Questo non deve però comportare una nostra rassegnazione, anche perché l’amministrazione comunale applica la politica del…carciofo – sfoltendo scuola dopo scuola il patrimonio pubblico. E oggi sono sotto attacco le altre paritarie – e la scuola di formazione Greppi di quarto Oggiaro, dove ieri sera professoresse/professori, studentesse/studenti e associazioni del quartiere hanno manifestato in tante/i per difendere il carattere pubblico e contrastare l’ennesimo affidamento ai soliti noti (Compagnie delle opere e loro amici…).
E perché non far tornare a vivere il Gandhi: visto che il provvedimento di chiusura è stata annullato, da oggi il Liceo deve essere aperto e chiunque può iscriversi.

L’amministrazione comunale ha le forza ma non la ragione, ma non è detto che riesca sempre a vincere. Noi dobbiamo fare in modo che sia possibile fermare questi distruttori della formazione e della cultura!
Difendiamo la scuola pubblica. Sosteniamo le lotte di professoresse/professori e studentesse/studenti.

Sinistra Critica Milano

sabato 4 settembre 2010

Turigliatto: Marchionne ipocrita, fa il padrone

Serve un'alleanza politica e sociale contro Berlusconi e la Fiat

Quello di Marchionne fatto al Meeting di Rimini è il più classico degli interventi padronali. Agli operai viene chiesto di adattarsi alla logica d'impresa, ai suoi tempi, ai suoi ritmi e ai suoi interessi, cioè al duro sistema capitalista. Chi protesta o dice di no viene bollato come conservatore se non accusato di sabotaggio. Un intervento quindi che si ammanta di modernità e progresso ma che ripropone una logica di altri tempi a cui giustamente la Fiom si oppone e che vede alcuni lavoratori, a cui va la nostra piena solidarietà, subire le rappresaglie dell'azienda. Un'azienda che mentre parla di etica e di merito non ha remore a chiedere l'aiuto dello Stato per la Cassa integrazione o gli incentivi pubblici in Serbia, Brasile e negli stessi Stati Uniti. Insomma, un'ipocrisia a cui il padronato italiano ci ha abituato da sempre e a cui non intendiamo rassegnarci.

Di tutto questo, però, nel dibattito politico non c'è traccia, tiene solo banco Berlusconi e l'alleanza per batterlo. Ancora oggi il segretario del Pd, Bersani, ripropone una Grande alleanza che dovrebbe andare da Rifondazione all'Udc. Un film visto e rivisto per nulla all'altezza dei bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici.
A noi sembra invece che servirebbe lavorare a un'alleanza di forze, politiche e sociali, che pensano l'esatto opposto di quanto propone Marchionne, che pensano che bisogna ridurre i profitti e aumentare i salari, estendere i diritti, rilanciare la scuola pubblica, difendere le pensioni e lo stato sociale, costruire una prospettiva ecologista per il futuro, affrontare la crisi andando a prendere le risorse là dove ci sono anche rendendo pubblici alcuni gangli dell'economia.
Un'alleanza alternativa a Berlusconi, a Marchionne e alla Confindustria. La sinistra italiana può rinascere se affronta questa sfida.

Franco Turigliatto - portavoce Sinistra Critica

mercoledì 14 luglio 2010

23-26 Settembre 2010, Chianciano: Seminario Nazionale di Sinistra Critica


La crisi non è terminata e non terminerà molto presto. Dopo la fase delle bolle speculative e dei salvataggi finanziari è invece arrivata quella del "massacro sociale" con la prima finanziaria "europea" della storia. Il fronte delle classi dominanti di tutta Europa ha deciso di far pagare tutto il conto della crisi ai lavoratori e alle lavoratrici e la manovra finanziaria di Berlusconi e Tremonti, quella conservatrice di Merkel e Cameron, quella "progressista" di Zapatero, hanno tutte lo stesso segno: una "guerra di classe" i cui effetti non sono ancora del tutto visibili.
La crisi non è un incidente atmosferico o una calamità naturale. Ha precise ragioni, una sua logica interna e produce effetti sociali dirompenti. Il seminario di Sinistra Critica - che quest'anno si tiene a Chianciano, in Toscana - vuole cercare di capire cos'è davvero la crisi e indagare meglio e da vicino com'è fatto oggi, cosa pensa, cosa può proporre quel soggetto di classe di cui c'è un disperato bisogno. Capire la crisi, capire il soggetto che deve combatterla, immaginare vie d'uscita anche sul piano di proposte alternative alla logica dominante.
Il seminario si articolerà attorno a relazioni unitarie tenute in plenaria e poi a workshop diversi in un programma ampio e differenziato in cui uno spazio preciso sarà garantito alla lettura di genere della crisi e alla necessità di cimentarsi con un soggetto della trasformazione che è composto da identità differenti.

Il seminario si svolgerà presso l'hotel Santa Chiara di Chianciano. Il costo del seminario è di:
120 euro per tre giorni in pensione completa a persona
90 euro per due giorni in pensione completa a persona
50 euro per un giorno in pensione completa a persona

Per le stanze singole è previsto un supplemento

Exit strategy, Per organizzare una via d'uscita alla crisi
Chianciano, 23-26 settembre
Programma del seminario

Giovedì 23 settembre
Dalle ore 18 accoglienza dei partecipanti

Venerdì 24 settembre

Ore 9,30: La crisi, come funziona, come se ne esce di Danilo Corradi
Gruppi di lavoro:
Beni comuni, merci e proprietà
Globalizzazione, Stati e Istituzioni
La rivoluzione come utopia possibile

Ore 13 pranzo

Ore 15-16 report in plenaria dei gruppi di lavoro

Ore 16-18 Commissioni
Il lavoro culturale con la presentazione di Nuova rivista Letteraria
Internazionale e internazionalismo

Ore 18: Tavola rotonda:
Una risposta comune alla crisi
Interventi di esponenti Fiat, Maflow, Eutelia, Telecom, Università, della Rete delle marce europee
Coordina Gigi Malabarba

Sabato 25 settembre
ore 9,30: Composizione di classe e soggettività di Lidia Cirillo
Gruppi di lavoro
Lavoro, giovani e autorganizzazione
Lavoro migrante e razzismo
Ideologia e coscienza di classe

Ore 13 - pranzo

Ore 15-16 report in plenaria dei gruppi di lavoro

Ore 16
Classe e genere
Gruppi di lavoro
La crisi e la femminilizzazione del lavoro
Classe, genere e identità
Le forme del patriarcato e la violenza

Ore 21 Festa

Domenica 26 settembre
Ore 9,30 Una risposta politica alla crisi, relazione di Flavia D'Angeli
Dibattito in assemblea

martedì 13 luglio 2010

20 luglio 2001/2010 CARLO VIVE, I MORTI SONO LORO

Ansa: 'Con la condanna dei quattro poliziotti per gli arresti illegali di piazza Manin, che si sommano alle condanne per le torture nella caserma Bolzaneto e i pestaggi alla scuola Diaz, emerge il generale disegno repressivo contro le manifestazioni in occasione del G8 di Genova: il capo della catena di comando, Gianni De Gennaro, deve pagare ora ben al di la' della falsa testimonianza organizzata per la vicenda della Diaz, per la quale e' stato recentemente condannato'. E' quanto dichiara Gigi Malabarba, di Sinistra Critica, gia' senatore e membro del Copaco all'epoca dei fatti.
'Grazie a un lavoro tanto contrastato quanto in solitudine da parte di un pugno di magistrati genovesi - prosegue -, risulta oggi evidente che fu tutta la gestione della piazza ad essere organizzata all'insegna della violenza poliziesca e della illegalita' istituzionale. E' ora che a nove anni esatti di distanza si proceda finalmente a celebrare il processo, finora negato, anche per il principale fatto di sangue: l'uccisione del giovane Carlo Giuliani. E che si comincino a rimuovere da tutti i posti di 'promozione' tutti i responsabili di quella mattanza, a partire dall'allora capo della polizia e attuale capo dei servizi'.

giovedì 8 luglio 2010

BOTTA CONTINUA: SOLIDARIETA' CON GLI OPERAI DELLA MANGIAROTTI DI MILANO

Altre foto su Repubblica .it

Ancora questa mattina a Milano contro gli operai della Mangiarotti - come ieri a Roma contro le/i cittadine/i aquilani - partono le botte contro chi manifesta per il lavoro, il reddito, la dignità, i diritti.
Sinistra Critica era presente questa mattina, e denuncia il preoccupante utilizzo quotidiano delle forze dell'ordine (i cui uomini dimenticano facilmente il loro essere lavoratori pubblici, per schierarsi con zelo a difesa dei padroni e di chi viola leggi e accordi) contro il conflitto sociale. che non si fermerà per questo, però.

Era già successo qualche settimana fa, l'11 giugno, quando erano stati sgombrati dalla palazzina della direzione che avevano occupato, dopo che l'azienda si era rifiutata di applicare le sentenze della magistratura relative alla sospensione della Cigs e al rispetto degli accordi sulle produzioni da mantenere a Milano: i poliziotti, invece di andare a prendere a casa il signor Mangiarotti inadempiente, se l'erano presa con i lavoratori.
Ma oggi la loro presenza 'fastidiosa' per le vie del centro di Milano, dopo aver incontrato il console di Francia e quello degli Stati Uniti - i paesi in cui risiedono i committenti delle loro produzioni - deve essere stata ritenuta troppo ingombrante. E allora nei pressi della Prefettura hanno voluto sbarrargli la strada, senza permettergli neppure di avvicinarsi al Palazzo del Governo. Già qualche segnale era stato mandato 'bonariamente' tempo addietro via Digos: quest'anno non ci sarà un'altra INNSE.
Così ne è seguita una mezz'ora di scontri in corso Monforte, col saldo di un operaio in ospedale e altri quattro contusi. Ma di lì nessuno si è mosso, finchè non si è ottenuto un incontro col Prefetto e l'avvio di un tavolo istituzionale con Regione e proprietà (l'ennesimo in sei mesi di presidio...).
La Mangiarotti Nuclear produce per l'allestimento di centrali nucleari (destino cinico proprio perchè gli ex operai Ansaldo, come Danilo Ferrati - principale rappresentante sindacale in azienda - erano stati promotori del referendum antinucleare più di vent'anni fa) ed è tutt'altro che in crisi. Fa gola a Camozzi, proprietario dell'area (sì, quello che ha acquistato l'Innse...in cambio di qualche favore d'area...), speculare in una zona appetibile a cavallo tra Milano e Sesto San Giovanni, dismettendo insieme a Mangiarotti la fabbrica con tutti i suoi lavoratori.
Riaprirà a Monfalcone l'anno prossimo, pensando di utilizzare personale sloveno a termine, proveniente dal vicino confine: peggio della Bolkestein!
Nell'assoluta indifferenza delle istituzioni lombarde, Regione in primis, ma col sostegno di altre aziende in lotta - al corteo era presente una delegazione della Maflow - gli operai della Mangiarotti non desistono. A loro va la piena solidarietà di Sinistra Critica di Milano, i cui militanti continueranno a garantire il proprio sostegno a questa lotta che può e deve vincere.
Oggi Lorsignori hanno voluto festeggiare a loro modo i cinquant'anni della mattanza del Luglio '60. Bene, si ricordino di com'è finita con Tambroni e Scelba e pure con i caporioni fascisti appesi a qualche gru di qualche porto...
Sinistra Critica Milano

venerdì 25 giugno 2010

RESISTERE X ESISTERE - Cena di sottoscrizione


Dopo una settimana di lotta che ha ridato alla parola DIGNITA' ancora un significato, sostieni l'iniziativa di Sinistra Critica a fianco delle resistenze: quella del popolo palestinese per affermare il diritto di vivere nella sua terra e quella di operai/e delle fabbriche in lotta per il lavoro e i diritti: RESISTERE PER ESISTERE, tutti e tutte al BARRIO'S CAFE'!!!!!

Domenica 27 giugno 2010 dalle ore 18.00
Barrio's Cafè (Via Barona angolo Via Boffalora)

Ore 18.00 Video sulla resistenza del popolo palestinese alle politiche di occupazione ed espropriazione
Al termine incontro con Amir Samara palestinese cittadino di Israele

Ore 20.00 Cena di sottoscrizione
(al prezzo popolare di 12 euro - escluso bevande)
Prenotazione al 333.5882189 al più presto!!!

Dalle 21.00 Concerto con
- Sirax (alternnative Rock)
- Clues Blues Band (Blues)
- Mente Locale (Rock & political songs)
Durante un "cambio palco" interverrà un operaio del Coordinamento Uniti contro la crisi sulla resistenza operaia.

• Sabato 26 dalle 10.00 alle 13.00 banchetto Referendum Acqua al mercato di via Osoppo a Milano

Questo è forse l'ultimo dei tantissimi banchetti che abbiamo organizzato in questi mesi, e magari tu non hai ancora firmato... approfittane!!
Al banchetto troverai anche il numero di Erre con lo speciale sul tema "Acqua".

mercoledì 23 giugno 2010

25 GIUGNO: SCIOPERO GENERALE!


Il Coordinamento Provinciale di Sinistra Critica ha deciso di avere una presenza ai due cortei dello sciopero generale il 25 giugno (Cgil a pta Venezia e Cub a lgo Cairoli) alle 9.30.
Ai cortei distribuiamo il volantino unitario del coord delle fabbriche e ci posizioniamo dove ci sarà lo striscione del coord medesimo "UNITI PER RESISTERE!": entrambi confluiranno in un punto della piazza Duomo dove si tenterà di formare uno spezzone di corteo per l'Assolombarda.


TUTTE/I ALLO SCIOPERO! TUTTE/I ALLE MANIFESTAZIONI!
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UNITI PER RESISTERE!
Siamo noi lavoratori e lavoratrici a essere sotto attacco. Dal giorno in cui la stampa e i media hanno annunciato lo scoppio della crisi finanziaria, quotidianamente subiamo licenziamenti, ristrutturazioni, espulsioni di precari dalla produzione e di immigrati dal paese, ricatti, leggi e provvedimenti governativi che erodono sempre di più i nostri diritti e il nostro salario.

Nell'ultimo mese stiamo assistendo a uno sviluppo esponenziale di questo attacco a chi lavora per garantire elevati profitti ai capitalisti: Il "collegato lavoro" e la "Finanziaria" sono i colpi di questo governo sferrati con straordinaria sincronia al tentativo di Marchionne, della FIAT e tutta la Confindustria di Emma Marcegaglia, di stravolgere i rapporti di lavoro, decurtare radicalmente i salari, cancellare e quasi azzerare tutele e diritti conquistati dalla RESISTENZA e dalle dure lotte operaie degli anni '60 e '70.

È lampante che i padroni e i governi che li rappresentano, nonostante le loro forti divisioni, sono monoliticamente uniti contro i lavoratori. Noi invece ci dividiamo: italiani e immigrati, fissi e precari, pubblici e privati, iscritti o meno alle diverse organizzazioni sindacali.

Se vogliamo resistere efficacemente a questo attacco senza precedenti dobbiamo decidere dal basso e riconquistare la nostra unità di classe lavoratrice, sfruttata e vessata da un capitalismo che non è più in grado di uscire da una crisi non solo economica, ma politica, sociale e culturale.

Anche oggi in piazza siamo divisi. Ci saranno 2 cortei. Noi lavoratori e lavoratrici, delegati e delegate, ci siamo autoconvocati il 18 giugno e abbiamo deciso che lo sciopero generale deve diventare un momento di unità e di lotta CONTRO i padroni. In entrambe le manifestazioni porteremo lo striscione "UNITI PER RESISTERE!". Proponiamo a tutti e tutte di riunire i due cortei in duomo per continuare la manifestazione fino all'ASSOLOMBARDA per lanciare le nostre grida e la nostra rabbia contro i responsabili della crisi e dell'attacco ai nostri diritti.

PRECARI E FISSI, PUBBLICI E PRIVATI, ITALIANI E IMMIGRATI, ISCRITTI E NON AL SINDACATO, TUTTI ASSIEME ANDIAMO IN ASSOLOMBARDA A GRIDARE:

· Contro i licenziamenti e le ristrutturazioni
· Contro le speculazioni edilizie e finanziarie
· Contro la finanziaria, il collegato lavoro e le leggi xenofobe
· Contro il piano FIAT, un attacco a tutti i lavoratori
· Per far pagare la crisi davvero ai padroni
· Per lavorare meno e lavorare tutti e salario minimo garantito
· Per la continuità salariale per tutti e tutte i licenziati, i disoccupati e i precari.
· No al capitalismo e ai profitti, per una alternativa reale dei lavoratori!

RSU Maflow; RSU Mangiarotti Nuclear; Massimiliano Murgo RSU FLMU-CUB, Osvaldo Celano RSU FIOM-CGIL Marcegaglia Buildtech; RSU FIOM-CGIL Selex Galileo Nerviano; RSU HMC CLUBHOTEL; RSU Allca-CUB Novaceta; Maurizio Fratus e Giorgio Terzi RSA FLMU-CUB Marcegaglia B. Milano via delle case; Angelo Maraschi e Roberta Belloni FLMUniti-CUB, Marco Giacometti e Gino Baiocco FIOM-CGIL IMQ S.p.A; Delegati RSU di USB del Comune di Cinisello Balsamo; Roberto Firenze RSU USB Comune di Milano; Roberto DeVidi, Davide Marcomin, Marco Buonaventura, Ficca Camillo RSA FILCAMS-CGIL San Carlo; Luca Marchi, Willy Colognesi e Michele Losapio delegati RSU USB di Ikea Corsico; RSU-FIOM Cimbali; Massimo Lucariello, RSU CGIL del CMP Roserio (MI) - Poste Italiane; Daniele De Siati delegato pt-CUB presso il CPD di Corsico (MI) di Poste Italiane; Lidia Masson, delegata CGIL presso il CMP di Roserio di Poste Italiane; Ferraro Francesco, delegato RSU LI.CO.S (libera confederazione sindacale) FORM spa di Cormano; Giuseppe Bertone RSU USB Ufficio Dogane MI 1; Donatella Benini, RSU FILTCEM-CGIL Invatec Brescia; RSU USB Consiglio Regione della Lombardia: Galli Marina, Rallo Vito, Salvi Michele, Sfondrini Guido, Valenti Angela; RSU USB Giunta Regione Lombardia: Baratella Silvia, Biancardi Donatella, Binosi Giuseppe, Manganella Rosella, Squeo Fabio; Marco Fabio Panaro RSU-USB Comune di Trezzano sul Naviglio; Renato Pomari RSU FIOM-CGIL IBM Vimercate; Fabio Clerici RSU FIOM-CGIL Marzoli(Gruppo Camozzi) Palazzolo (BS); Riccardo de Venere RSU FIOM-CGIL Iveco FPT Pregnana M.; Santino Mario Tripodi, Antonio Nicolò RSA CUB Coop FourService C/o UNES Vimodrone; coordinamento operaio di lotta del Lodigiano: Vittorio Susani, Giorgio Ballerini e Oreste Michelino della Unilever di Casalpusterlengo (Lo) - Giovanni Panicola dell'Astra Veicoli Industriali di Piacenza; Collettivo Lavoratori Omnia; Gruppo Lavoratori Iscritti FLC-CGIL Vodafone Milano; Delegati RSU-USB-SdL Provincia di Milano; Sergio Borsato insegnante Istituto Fermi San Giuliano Milanese; Andrea Fumagalli Università di Pavia; Francesco Fantini Selex Galileo; Stefano Ferrario Coop. Soc. ONLUS "Il seme" Varese; Giuseppe Palatrasio – precario scuola Istituto Bellisario di Inzago; Achille Zasso, pensionato, Rete 28 Aprile; Saidou Moussa Ba, mediatore culturale; Recaldini Margherita – RSU SdL intercategoriale –USB del Comune di Brescia; Franchini Massimiliano Autotrasportatore precario; Stefano Mori USB Comune di Brescia; Tessadrelli Antonio comune di Brescia; Elisabetta Crippa,Marina De Berti insegnanti Istituto Comprensivo Costa Cinisello Balsamo; Lavoratrici e lavoratori ASL Milano 2 – Melegnano; Comitato Magentino Dignità e Lavoro; Piero Maestri – lavoratore Comune di Milano; Tullio Scroce CUB Sanità Ospedale Fatebenefratelli; Patrizia Granchelli lavoratrice poste; Laura Laplaca lavoratrice poste Milano Bovisa; Giuseppe Iandolo lavoratore Poste Milano Precotto; Franco Santagostini lavoratore Poste Call Center; Sergio Grippa Rsu Poste; Piera Finazzi Rsu Poste Bergamo; Benedetto Nicosia pensionato Poste Milano; Assemblea Lavoratori Autoconvocati Torino;

Milano 25 giugno 2010 - coordinamentolucc@yahoo.it - uniti.gnumerica.org - 3494906191

Per rilanciare le lotte ci riconvochiamo martedì 29 giugno alle ore 19.00 alla maflow, via boccaccio 1 Trezzano S/N

martedì 15 giugno 2010

SCIOPERO GENERALE: COSTRUIAMOLO UNITARIAMENTE DAL BASSO!

Un appello di lavoratrici e lavoratori, delegate/i per uno sciopero generale dal basso... e un'assemblea il 18 giugno alla Maflow di Trezzano S.N.

Questa crisi sta continuando a peggiorare le nostre condizioni. I padroni, per tenere alti i loro profitti, cercano tutti i modi per tagliare i salari e speculare. Il governo italiano così come la Commissione europea stanno varando i cosiddetti piani di austerità per aumentare lo sfruttamento di chi lavora e garantire alti profitti alle imprese e alle banche.
La prossima Finanziaria – assieme al Collegato lavoro e alle misure vessatorie nei confronti dei migranti – è un ulteriore grave provvedimento per colpire chi lavora, con un taglio gravissimo alla spesa pubblica e ai servizi sociali; forse tamponerà momentaneamente la crisi, ma la aggraverà sicuramente nei prossimi mesi.
Migliaia di lavoratori e lavoratrici in lotta in provincia di Milano e in Lombardia si stanno opponendo alle ristrutturazioni, ai licenziamenti e ai tagli alla scuola e ai pubblici servizi in generale cercando di unire le forze per resistere meglio. Non si può rispondere a un attacco così pesante in ordine sparso come tentano di imporci le numerose sigle sindacali.
Noi intendiamo valorizzare tutte le mobilitazioni in programma. Il 14 giugno è stato convocato da alcuni sindacati di base uno sciopero del solo pubblico impiego. Noi pensiamo che bisogna lavorare perché lo sciopero del 25 giugno diventi davvero uno sciopero generale, un momento di unità di tutto il mondo del lavoro, sia pubblico che privato, indipendentemente dalle sigle sindacali e su precisi obiettivi.
Possiamo costruire quest’unità dal basso a partire dalle Rsu, dai lavoratori, dai precari, dai migranti.
Il 25 giugno sono stati proclamati due scioperi e due manifestazioni, sia Cgil che sindacalismo di base: non possiamo permetterci di restare divisi in piazza.

Uniamoci tutti
• per bloccare i licenziamenti, le chiusure di fabbrica, le esternalizzazioni, i tagli alla scuola e alla spesa sociale.
• contro le speculazioni edilizie e finanziarie, principali cause di chiusure e delocalizzazioni
• per la distribuzione del lavoro che c’è - lavorare meno e lavorare tutti – a parità di salario
• per la stabilizzazione di tutti i precari e gli atipici
• per dire No alla Finanziaria e all’attacco al pubblico impiego, al Collegato lavoro, alla precarietà, alle misure contro i lavoratori immigrati.


Chiediamo alle Rsu, ai lavoratori e alle lavoratrici, ai disoccupati, ai cassintegrati, agli immigrati di sottoscrivere questo appello e partecipare all’assemblea autoconvocata di venerdì 18 giugno alle ore 18.00 alla Maflow in via Boccaccio 1 a Trezzano sul Naviglio per decidere come costruire unitariamente la mobilitazione del 25 giugno. L’assemblea proseguirà fino alle 21.00, orario in cui sarà possibile cenare in Maflow.

Per aderire all’appello: coordinamentolucc@yahoo.it - 3494906191 – 3495107754

Primi firmatari:
RSU Maflow; RSU Mangiarotti Nuclear; Massimiliano Murgo RSU FLMU-CUB, Osvaldo Celano RSU FIOM-CGIL Marcegaglia Buildtech; RSU FIOM-CGIL Selex Galileo Nerviano; RSU HMC CLUBHOTEL; Roberto Firenze RSU USB Comune di Milano; Roberto DeVidi, Davide Marcomin, Marco Buonaventura, Ficca Camillo RSA FILCAMS-CGIL San Carlo; RSU USB Consiglio Regione della Lombardia: Galli Marina, Rallo Vito, Salvi Michele, Sfondrini Guido, Valenti Angela; RSU USB Giunta Regione Lombardia: Baratella Silvia, Biancardi Donatella, Binosi Giuseppe, Manganella Rosella, Squeo Fabio; Marco Fabio Panaro RSU-USB Comune di Trezzano sul Naviglio; Renato Pomari RSU FIOM-CGIL IBM Vimercate; Fabio Clerici RSU FIOM-CGIL Marzoli(Gruppo Camozzi) Palazzolo (BS); Riccardo de Venere RSU FIOM-CGIL Iveco FPT Pregnana M.; Santino Mario Tripodi, Antonio Nicolò RSA CUB Coop FourService C/o UNES Vimodrone; Collettivo Lavoratori Omnia; Gruppo Lavoratori Iscritti FLC-CGIL Vodafone Milano; Silvano Cunati, Piera Saita, Olga Garavaglia,Salvatore Carvelli, Andrea Quattrociocchi Delegati RSU-USB-SdL Provincia di Milano; Sergio Borsato insegnante Istituto Fermi San Giuliano Milanese; Andrea Fumagalli Università di Pavia; Francesco Fantini Selex Galileo; Stefano Ferrario Coop. Soc. ONLUS “Il seme” Varese; Giuseppe Palatrasio – precario scuola Istituto Bellisario di Inzago; Achille Zasso, pensionato, Rete 28 Aprile; Saidou Moussa Ba, mediatore culturale; Recaldini Margherita – RSU SdL intercategoriale –USB del Comune di Brescia; Lavoratrici e lavoratori ASL 2 Melegnano; Donatella Benini RSU FILTCEM-CGIL Invatec Brescia; Giuseppe Bertone RSU USB Ufficio Dogane MI 1; Betta Crippa e Marina De Berti, Istituto comprensivo Costa Cinisello B.

lunedì 7 giugno 2010

La nostra via Imbonati…. - assemblea giovedì 10 giugno


…. nostra di quelle/i che ci abitano, degli italiani (milanesi o emigrati da altre regioni) degli egiziani, bangladeshi, senegalesi, cinesi… nostra come via Farini, piazza Maciachini, e tutto il quartiere Dergano/Bovisa.
Quartiere che vogliamo più bello, più ospitale, pieno di animazione, socialità, convivialità. Perché non ci piacciono i muri, non ci piacciono le ordinanze della Giunta Moratti-DeCorato che vogliono chiudere, eliminare, distruggere: noi vogliamo provare a costruire, vogliamo provare a pensare a quello che insieme possiamo fare


Assemblea pubblica
Giovedì 10 giugno 2010 – ore 20.45
c/o Biblioteca Bovisa-Dergano, via Baldinucci 76

(Tram 3, Filobus 92; autobus 82; FNM-Bovisa Politecnico)

Per discutere insieme come superare le barriere, come evitare di crearne altre, come far tornare a vivere il quartiere, come creare spazi di cultura, coabitazione, lotta al degrado e alla marginalizzazione

Intervengono:
* Alfredo Alietti - sociologo, co-autore del libro “Società urbane e convivenza interetnica. Vita quotidiana e rappresentazioni degli immigrati in un quartiere di Milano”
* Pietro Massarotto - avvocato, presidente Naga
* Saidou Moussa Ba - Comitato immigrati di Milano

Organizzano
Arci La Scighera, Centro Culturale Multietnico La Tenda, Naga, Comitato Immigrati di Milano, Zona Risk

mercoledì 2 giugno 2010

ANCORA IN PIAZZA CONTRO I CRIMINI ISRAELIANI


VENERDI’ 4 GIUGNO
GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE

MANIFESTAZIONE A MILANO
ORE 17,30 IN PIAZZA SAN BABILA

A FIANCO DELLA FREEDOM FLOTILLA
SCENDIAMO IN PIAZZA
CONTRO I CRIMINI ISRAELIANI

All’alba del 31 maggio la Marina militare israeliana ha attaccato in acque internazionali le navi della Freedom Flotilla che, con 10.000 tonnellate di aiuti umanitari e circa 700 attivisti internazionali a bordo, si dirigevano verso le coste di Gaza. L’assalto ha provocato una strage tra gli internazionali, decine di feriti e il sequestro degli attivisti; a diverse ore dall’attacco non si hanno ancora notizie sulle loro condizioni, se non che sono ancora rinchiusi nelle prigioni israeliane del deserto del Neghev.

Con l’arrembaggio delle navi della Freedom Flotilla, cariche di civili, armati unicamente della loro solidarietà alla popolazione palestinese di Gaza da tre anni sotto embargo, Israele ha compiuto un vero e proprio atto di pirateria e di palese violazione del diritto internazionale. Come durante l’operazione Piombo Fuso, che a cavallo tra il 2008 e il 2009 ha provocato l’uccisione di oltre 1.400 palestinesi di Gaza e il ferimento di oltre 5.000, lo Stato di Israele continua a ritenersi sollevato da ogni regola del diritto internazionale, fino a compiere atti di terrorismo di Stato come quello che ha violentemente bloccato le imbarcazioni della Freedom Flotilla.
Nel nostro paese, come in tutto il mondo, tante manifestazioni hanno espresso una determinata protesta contro l’arroganza e la violenza militare israeliana e contro l’atteggiamento di una comunità internazionale che continua a rendersi complice garantendo l’impunità ai crimini di un paese ancora una volta immune da atti concreti di condanna delle sue politiche. Continueremo a scendere in piazza e invitiamo alla mobilitazione in tutte le città italiane finché tutti gli attivisti internazionali sequestrati da Israele non saranno liberati.

Israele non può rimanere impunita
Basta con il blocco di Gaza
Basta con l’occupazione


Comunità palestinese della Lombardia; Associazione dei palestinesi in Italia;
Reti milanesi di solidarietà con la Palestina

lunedì 31 maggio 2010

PIRATI E TERRORISTI!


MILANO ORE 18.00 P.ZZA S. BABILA

PRESIDIO PER PROTESTARE CONTRO L’ATTACO ISRAELIANO ALLE NAVI DEI PACIFISTI INTERNAZIONALI - CHE HA PROVOCATO ALMENO 19 MORTI - E PER LA FINE DELL’ASSEDIO DI GAZA.

LE RETI MILANESI DI SOLIDARIETA’ CON LA PALESTINA


PIRATI E TERRORISTI!

I militari israeliani questa notte hanno attaccato il convoglio di navi "Freedom Flotilla" che trasportava pacifisti internazionali intenzionati a rompere l'illegale e criminale blocco israeliano della Striscia di Gaza.
L'attacco israeliano - che ha provocato almeno 19 morti e oltre 60 feriti – è un vero e proprio atto terroristico e di pirateria internazionale, con l'obiettivo di spaventare definitivamente i volontari internazionali dopo aver terrorizzato già la popolazione della Striscia di Gaza distrutta con i bombardamenti dell'operazione "Piombo Fuso" del dicembre 2008/gennaio 2009 e tenuta da molti anni sotto embargo e blocco anche navale.
Un atto ancora più odioso in primo luogo perché condotto contro navi dichiaratamente pacifiche, come del resto avviene ogni giorno contro le barche dei pescatori di Gaza affamati dalla politica israeliana, e in secondo luogo se si pensa che Israele partecipa insieme agli altri paesi della Nato – tra i quali l'Italia – alle operazioni "antiterrorismo" nel Mediterraneo e alle missioni contro la pirateria navale.
Questo attacco dimostra ancora una volta che Israele rappresenta uno dei principali pericoli nel Mediterraneo stesso e che senza la libertà ed una soluzione giusta per i palestinesi non ci sarà pace e giustizia in Medioriente.

È ormai intollerabile l'impunità dei governi israeliani, che si sono macchiati in questi anni di diversi crimini di guerra e contro l'umanità e che sono protetti e sostenuti dai governi occidentali – che continuano altrettanto impunemente a commerciare armi con Israele, a fare ricerca bellica comune, a collaborare con la costruzione del Muro dell'Apartheid in Cisgiordania, ad accettare (e supportare) l'illegale blocco di Gaza e a colpevolizzare la resistenza palestinese dei mancati "passi verso la pace".
Non ci aspettiamo quindi nulla dai governi della Nato – complici dell'occupazione e dei crimini israeliani – mentre riteniamo che vada rilanciata una campagna di solidarietà con il popolo palestinese anche attraverso il boicottaggio dell'economia israeliana, per imporre sanzioni dal basso e la rottura dei rapporti diplomatici e militari dei paesi europei con Israele.

Sinistra Critica partecipa alle manifestazioni che in diverse città italiane sono state organizzate oggi per protestare contro la pirateria e il terrorismo israeliano e invita tutte/i a costruire altre iniziative per mettere fine all'occupazione israeliana della Palestina.

Piero Maestri – portavoce nazionale Sinistra Critica

giovedì 27 maggio 2010

Referendum Acqua


La raccolta firme contro la privatizzazione dell'acqua, a cui Sinistra Critica da il suo contributo attivo, procede molto bene.
Qui puoi scaricare un documento che tratta per esteso l'argomento.

mercoledì 19 maggio 2010

GIORNATA DI LOTTA DI GIOVEDI' 20 MAGGIO


Alla mattina alle 10 in piazza, alla sera alle 20.30 al dibattito

Il presidio permanente lanciato dalla Rsu Maflow davanti al Pirellone per tutta la settimana è sicuramente molto gravoso, ma si dimostra un'iniziativa azzeccata. Soprattutto perchè finalmente alcune delle aziende in lotta cominciano a comunicare tra loro e a prendere in considerazione anche un ruolo autonomo in quanto Rsu, indipendentemente dall'organizzazione sindacale di appartenenza.

E' così che nella giornata di giovedì potranno convergere in piazza Duca d'Aosta, oltre alla Maflow e alla Mangiarotti - promotrici iniziali - anche l'Eutelia e una serie di altre aziende con coinvolgimento di delegati e lavoratori a livelli differenti (Marcegaglia, Novaceta,...). Flmu e Fiom, le organizzazioni presenti in Maflow, si sono impegnate ad allargare la partecipazione per il giorno 20, attraverso comunicati congiunti (è la prima volta in 17 anni...) e anche di organizzazione. Mentre dall'interno di altre componenti sindacali (come Sdl) c'è un lavoro per portare altri settori in piazza il giorno 20.

Sinistra Critica sostiene con forza questo lavoro di valorizzazione della scadenze unitaria e sarà presente al presidio: il concentramento al Presidio è alle ore 10.00 - per concludersi verso le 13.

Alla sera vi invitiamo tutte/i al dibattito sulla crisi, le misure europee contro lavoratrici e lavoratori e le risposte necessarie – con la presenza della compagna dell’OKDE greca Eleni Lalou

Giovedì 20 maggio, ore 20.45
c/o CAM Garibaldi – corso Garibaldi 27. Milano
(MM2 Lanza, Tram 3, 4, 12)

INCONTRO PUBBLICO

Una tragedia non solo greca: il capitalismo
Le misure contro la crisi come strumento di sostegno al profitto e per colpire le conquiste e i diritti di lavoratrici e lavoratori, in Grecia, in Italia, in Europa

Intervengono:
Eleni Lalou, dirigente della OKDE greca
Eliana Como, Rete 28 Aprile
Lavoratori e lavoratrici, delegate e delegati delle aziende milanesi

Conclude:
Roberto Firenze, Coordinamento nazionale Sinistra Critica

lunedì 17 maggio 2010

Milano, una settimana contro la crisi


Per il 20 maggio, anniversario dello Statuto dei lavoratori, è stato lanciato un appello dalle Rsu di Maflow e Mangiarotti, sostenuto dal coordinamento "Uniti contro la crisi" per convergere davanti alla sede della Regione per una giornata di lotta a sostegno delle vertenze in corso. Ma le mobilitazioni iniziano oggi con i sigilli alla Maflow
Gigi Malabarba da http://www.ilmegafonoquotidiano.it

La settimana che si apre avrà un significato molto importante per le vertenze del lavoro ancora aperte a Milano. Attorno a una data simbolica, il 20 maggio – 40° anniversario dell’approvazione dello Statuto dei lavoratori e anche convocazione in Grecia del 4° sciopero generale consecutivo contro il ‘piano anticrisi’ del governo – si daranno appuntamento davanti alla sede della Regione Lombardia i lavoratori e le lavoratrici delle fabbriche in lotta di Milano.
Da lunedì 17 maggio, infatti, i lavoratori e le lavoratrici della Maflow di Trezzano sul Naviglio sigilleranno i cancelli dello stabilimento e trasferiranno il presidio-occupazione giorno e notte davanti al Pirellone per tutta la settimana, dopo la verifica negativa dell’esito dell’asta pubblica per la vendita del gruppo: nessun acquirente significativo ha fatto proposte di piano industriale per l’occupazione degli attuali 330 dipendenti, mentre la politica istituzionale – dal Ministero dello sviluppo economico alla Regione Lombardia, unitamente ai tre commissari della gestione straordinaria – sta semplicemente accompagnando alla chiusura la fabbrica.
Ed è però intorno alla mobilitazione ininterrotta da ormai cinque mesi della Maflow che anche le altre aziende in crisi convergeranno. Prima l’Agile ex Eutelia di Pregnana Milanese, i cui lavoratori da otto mesi senza stipendio hanno ottenuto che il tribunale di Milano dichiarasse il fallimento della società Libeccio, capofila della piramide che porta fino a Eutelia: solo così potranno almeno recuperare i 40 milioni di euro di Tfr spariti nelle scatole vuote della società.
Poi la Mangiarotti Nuclear, ex Ansaldo, il cui stabilimento vogliono smantellare per ragioni speculative sull’area (di proprietà Camozzi, il "salvatore" dell’Innse), mentre la produzione in espansione (centrali nucleari) verrà trasferita a Monfalcone, dove nei giorni scorsi gli operai di Sesto San Giovanni hanno manifestato in massa prima davanti alla sede della Regione (Friulia è la finanziaria che "accompagna" questa operazione) e poi di fronte ai nuovi capannoni in allestimento a fianco degli storici Cantieri Navali. Così sarà martedì per i lavoratori della Novaceta di Magenta, anch’essi in presidio permanente da dicembre contro un accordo di Cigs a perdere firmato due anni fa dalla Fulc.
Per giovedì 20 è stato lanciato un appello dalle Rsu di Maflow e Mangiarotti, sostenuto dal coordinamento "Uniti contro la crisi" e rivolto a tutti i delegati e lavoratori e lavoratrici milanesi perché convergano davanti al Pirellone, anche con fermate produttive, per una giornata di lotta a sostegno delle vertenze in corso, ma anche contro il collegato lavoro e il cosiddetto "statuto dei lavori", con cui il ministro Sacconi vorrebbe demolire lo Statuto conquistato appunto con le lotte del biennio rosso ’68-’69.
In quell’occasione prenderà la parola alla manifestazione la compagna Eleni Lalau, dirigente dell’Okde greca, per rilanciare l’appello del movimento politico e sindacale di quel paese a tutti i lavoratori e le lavoratrici d’Europa perché si arrivi a una lotta comune contro i piani di austerità e di macelleria sociale decisi dall’Unione europea e dal Fmi. Eleni Lalau parteciperà alla sera all’incontro promosso da Sinistra Critica di Milano “Una tragedia non solo greca: il capitalismo”.

venerdì 14 maggio 2010

Una tragedia non solo greca: il capitalismo!


INCONTRO PUBBLICO
Giovedì 20 maggio, ore 20.45
c/o CAM Garibaldi – corso Garibaldi 27. Milano
(MM2 Lanza, Tram 3, 4, 12)

Le misure contro la crisi come strumento di sostegno al profitto e per colpire le conquiste e i diritti di lavoratrici e lavoratori, in Grecia, in Italia, in Europa

Intervengono:
Eleni Lalou, dirigente della OKDE greca
Eliana Como, Rete 28 Aprile
Lavoratori e lavoratrici, delegate e delegati delle aziende milanesi

Conclude:
Roberto Firenze, Coordinamento nazionale Sinistra Critica

“Noi abbiamo dato, adesso fate pagare i ricchi”: questo è uno degli slogan della protesta delle lavoratrici e dei lavoratori Greci che si battono contro il piano di austerità con cui si vuole scaricare sulle loro spalle la crisi.
Un piano “lacrime e sangue” contro i dipendenti pubblici e privati che, da subito, vale come
“indicazione per il futuro” anche per gli altri paesi dell’Unione Europea a partire dal Portogallo, dalla Spagna e anche dall’Italia naturalmente.
In Italia infatti si preparano altre manovre economiche contro i lavoratori e le lavoratrici, mentre in parlamento con il cosiddetto “Collegato Lavoro”, lo “Statuto dei lavori” e nuove leggi antisciopero si cerca di smantellare i diritti e le conquiste dei lavoratori compreso lo stesso STATUTO DEI LAVORATORI conquistato 40 anni fa.
Si cerca così di rendere più difficile una mobilitazione dei lavoratori perché la crisi la paghi chi l’ha prodotta: Speculatori finanziari, Banche e Padroni.

Non vogliamo pagare la loro Crisi, LE NOSTRE VITE VALGONO PIU’ DEI LORO PROFITTI

Per leggere l'appello delle organizzazioni anticapitaliste europee http://www.sinistracritica.org/content/non-paghiamo-la-loro-crisi-1

mercoledì 5 maggio 2010

GIOVEDI' 6 MAGGIO - Presidio di solidarietà con lavoratrici e lavoratori greci


PRESIDIO/MANIFESTAZIONE
Giovedì 6 Maggio alle ore 17,30
Sotto il consolato Greco in Via Beatrice d’Este 1 - Milano

“Noi abbiamo dato, adesso fate pagare i ricchi”: questo è uno degli slogan della protesta delle lavoratrici e dei lavoratori Greci che si preparano allo sciopero generale del 5 maggio contro il piano di austerità con cui si vuole per scaricare sulle loro spalle la crisi.
Un piano “lacrime e sangue” contro i dipendenti pubblici e privati che, da subito, vale come “indicazione per il futuro” anche per gli altri paesi dell’Unione Europea a partire dal Portogallo, dalla Spagna e anche dall’Italia naturalmente.

Le misure annunciate sono inaccettabili: blocco pressoché totale delle assunzioni nel pubblico impiego, Aumento dell’IVA dal 19 al 21%, taglio del 10% delle indennità, le pensioni di vecchiaia congelate, il 15% di riduzione dei salari, l’età del pensionamento aumentato a 67 anni, ecc..

Le seguenti organizzazioni, sindacali, politiche, sociali, e i centri sociali sostengono la lotta dei lavoratori e le lavoratrici della Grecia che giustamente si rifiutano di pagare la crisi del sistema capitalista.

A partire dal sostegno allo sciopero generale del 5 maggio in Grecia sosterranno tutte le iniziative di mobilitazione a sostegno delle mobilitazioni in Grecia indette e promuovono un
PRESIDIO/MANIFESTAZIONE
Giovedì 6 Maggio alle ore 17,30
Sotto il consolato Greco in Via Beatrice d’Este 1 - Milano.

NON PAGHEREMO LA LORO CRISI, le nostre vite valgano più dei loro profitti

Promuovono:
Attac Milano, CUB, Partito Comunista dei Lavoratori, RdB, SdL intercategoriale, Sinistra Critica

lunedì 3 maggio 2010

1-2 maggio: la due giorni di Milano


Sabato pomeriggio la MayDay ha riempito, come avviene da 10 anni, le strade di Milano con i colori e gli slogan dei differenti mondi del lavoro (precario e in via di precarizzazione) e del non-lavoro. E il giorno dopo ancora in piazza una parte della Milano che “non tollera il fascismo”

La MayDay è una bestia strana. Guardandola con occhi disattenti o antipatizzanti la si continua a dipingere come un raduno di giovani spoliticizzati, disinteressati a qualsiasi contenuto e raccolti in piazza solo per la musica, il vino o la birra. Un’immagine infastidita che viene proposta sia da coloro che vogliono buttare palate di fango sulla “sinistra” (come il solito vicesindaco DeCorato) sia da alcuni gruppi “duri e puri” della stessa sinistra che la ritengono poco militante e poco politica.
Ma la MayDay continua a portare in piazza decine di migliaia di persone, soprattutto giovani, e tra i suoi carri e la sua musica si affacciano tutti i colori e i contenuti dei differenti mondi del lavoro (precario e in via di precarizzazione) e del non lavoro. Una manifestazione con tantissime/i giovani, ma anche con tante donne e uomini con qualche anno in più e con un’esperienza differente di rapporto con il lavoro (e anche con la pensione…). Uno spazio che questa volta ha scelto anche una forte caratterizzazione di genere (www.rigeneriamo.net) e contro l’omofobia, il machismo e la violenza – contenuto forte che è stato fatto vivere con spot comuni trasmessi periodicamente da ogni carro (e accettato anche dai carri non politici delle varie “tribe” presenti alla parata).
Quest’anno il lungo serpentone era aperto dal carro di “Uniti contro la crisi”, rete di lavoratrici e lavoratori delle fabbriche in lotta (dalla Maflow, alla Marcegaglia, alla Lares e così via) scelta dagli organizzatori della parata come simbolo di una possibile relazione tra la difesa del lavoro e la richiesta di reddito e di un nuovo “Welfare for life” (come recita l’ironico nome dell’iniziativa del San Precario milanese, http://welfare.sanprecario.info/). Dietro i centri sociali e le reti studentesche, le organizzazioni sindacali di base, il Comitato NoExpo2015 con la sua mappa delle speculazioni metropolitane e delle lotte per la difesa territoriale, le forze politiche della sinistra già radicale. E tra i carri anche la barca della “Zona Risk”, spazio comune anticapitalistico formato da diversi collettivi sociali (femministe, soggetti lgbt, studenti autoconvocati) e da Sinistra Critica: una barca come quella nella quale ci dicono che siamo tutte/i, ma dove qualcuna/o continua a remare mentre altri pensano solo a comandare. La barca riconquistata dalle/dagli ammutinate/i che hanno continuato a ripetere che “le nostre vite valgono più dei loro profitti”.
La MayDay 2010 è stata ancora una volta lo spazio per mostrare quelle “vite”, la loro realtà precaria, i loro desideri, le loro lotte. Questa è la sua ricchezza e il suo limite: non ancora rete di una lotta comune e di una vertenza condivisa, ma “messa in scena” dei soggetti che di quella lotta e di quella vertenza devono necessariamente essere protagoniste/i. Vertenza e lotta che non può prescindere da loro.
Una bella giornata, insomma, che ha persino impedito piovesse e che ci riconsegna la riflessione su come costruire quella vertenza comune anticapitalista – declinata nelle tante vertenze sociali e territoriali – e su come far vivere le idee e proposte anche nei 365 giorni che separano una Mayday dall’altra.

Domenica 2 maggio, in una giornata più grigia, dal punto di vista meteorologico, è stata invece la Milano antifascista e antirazzista a sfilare, nel quartiere multietnico e popolare di SanSiro, contro l’iniziativa dei diversi gruppi della destra neofascista (torneo di calcetto e concerto degli “Amici del vento”): un’iniziativa propagandata come commemorazione e ricordo di Sergio Ramelli, in realtà parte della settimana di provocazioni contro il 25 aprile e sperimentazione di una nuova saldatura dei diversi soggetti della destra. che questa volta non si sono limitate a Forza Nuova, Casa Pound, Hammerskin e così via, ma hanno ottenuto il sostegno diretto di diversi esponenti della destra nel Pdl (personaggi come l’onorevole Frassinetti, il consigliere regionale Romano LaRussa, consiglieri provinciali e comunali come Capotasti, Fidanza ecc.) e il patrocinio delle istituzioni governate dal centrodestra (la Provincia di Podestà e il Comune della Moratti, attraverso il Consiglio di circoscrizione 3 e la società Milano Sport (società per azioni 100% comunale) che ha ospitato l’evento domenicale. Dopo il consueto corteo del 29 aprile (che ricordava Ramelli e Pedenovi, ma anche il repubblichino Carlo Borsani) che ha visto circa 700/800 camerati arrivati a Milano da diverse parti del paese – con il solito corredo di croci celtiche e saluti romani – l’iniziativa del 2 maggio ha raccolto un centinaio di fascisti e nazisti (anche questa volta con le bandiere con le croci celtiche).
A poche centinaia di metri, divisi da una schieramento di polizia impressionante ma per fortuna tranquillo, circa 1500 compagne/i manifestavano la loro “intolleranza per il fascismo”, con un corteo che ha attraversato il quartiere di S.Siro. una manifestazione “militante”, nel senso che ha visto la partecipazione di quasi tutti i centri sociali e le realtà antagoniste (a parte il Leoncavallo, ormai trasformato in “fabbrica di Nichi”, capace di portare alla Mayday migliaia di watt, ma assente nelle dinamiche dell’assemblea antifascista) e delle sole Federazione della sinistra e Sinistra Critica tra le forze politiche.
Mancava al corteo la Milano democratica e antifascista che riempie le strade della città il 25 aprile, tenuta a casa da diversi motivi: sicuramente da un difetto di comunicazione da parte dell’antifascismo più radicale – e dalla continua modifica del luogo dell’appuntamento a causa dei cambiamenti delle iniziative neofasciste; dalle polemiche sulle contestazioni del 25 aprile; dai timori di una possibile contrapposizione “fisica” tra le due iniziative. ma anche dalla scelta delle organizzazioni sindacali e delle forze come l’Anpi (e, ovviamente del centrosinistra) di disertare questi appuntamenti, talvolta banalizzando le provocazioni neofasciste, non cogliendone la pericolosità e la relazione con il resto del centrodestra.
Il corteo è stato pacifico ma fermo e politicamente capace di mostrare la forza di un area antifascista radicale, che unisce alla mobilitazione contro le iniziative della destra quella delle lotte sociali e territoriali.
Unica nota stonata – marginale – ritornare a sentire slogan sulla augurabile “morte dei fascisti”: slogan inappropriati e per fortuna solo urlati – mentre quotidianamente ci tocca assistere alla crescita delle aggressioni fasciste, razziste e omofobe.

(Piero Maestri - da ilmegafonoquotidiano.it)

venerdì 30 aprile 2010

MAYDAY! MAYDAY! NO AL FASCISMO!


1 e 2 maggio, Milano: due giornate di importanti mobilitazioni, per il lavoro e il reddito e contro il fascismo
Perchè le nostre vite valgono più dei loro profitti

· 1° maggio - MayDay Parade: Sinistra Critica parteciperà con una carro organizzato insieme ai diversi collettivi delllo spazio "Zona Risk". L'appuntamento per tutte/i è alle 14.00 in Piazza XXIV Maggio – e al termine della parade tutte/i al gazebo per firmare i referendum per l'acqua pubblica e mangiare/bere in compagnia;

· 2 maggio – Manifestazione antifascista: appuntamento alle 14.00 in Via Monterosa angolo Piazzale Lotto. La manifestazione è l'iniziativa unitaria che Sinistra Critica ha contribuito a organizzare e che deve vedere una partecipazione di massa (tenete conto che i nazi hanno avuto il divieto a tenere la loro iniziativa il 1° maggio, per essere autorizzati a farla il 2! E così il torneo di calcio e il concerto si faranno comunque al Lido).

La settimana "rossa" dal 25 aprile al 1° maggio è sempre stata occasione non di celebrazioni di un passato ormai lontano, ma di mobilitazioni per un presente ancora da cambiare e di dimostrazione di una lotta che ancora continua. Anni fa urlavamo "non è un anniversario, ma un giorno di lotta rivoluzionario": forse un po' pomposa e retorica, ma la sostanza della frase rimane corretta: mettiamo in mostra il nostro impegno, le nostre idee, le nostre lotte.
Il nostro impegno antifascista, perché gruppi neofascisti e neonazisti ancora rialzano la testa, cercando di riscrivere la storia e di riconquistare spazi sociali e politici;
il nostro impegno di lavoratrici/lavoratori più o meno precari o in via di precarizzazione, perchè "le nostre vite valgono più dei loro profitti".

Di fronte a tutti i dibattiti sulla crisi della sinistra o, peggio ancora, al chiacchiericcio sul personaggio più utile a far perdere le elezioni alla sinistra, ripartire dal basso e ricostruire la forze delle idee, delle proposte, dell'organizzazione è il solo impegno che oggi ci serve.
Ti pare di poter mancare?

Sinistra Critica Milano

mercoledì 28 aprile 2010

ALLARME, SON FASCISTI!


Da tre giorni i giornali sono pieni di articoli e commenti sulle contestazioni avvenute il 25 aprile, con la solita tendenza a ridurre tutto a “provocazione” o a problema di ordine pubblico – con conseguente delega di ogni soluzione alle “forze dell’ordine” – come se queste non avessero, tra l’altro, responsabilità per il loro comportamento violento anche in quella occasione.
Quello che invece manca quasi completamente nelle cronache sono i motivi delle contestazioni e una riflessione su quanto avverrà a Milano nei prossimi giorni.
Da oggi a Milano comincia infatti una settimana di iniziative dell’estrema destra, provocatoriamente dirette a celebrare il ricordo del ventennio fascista e a rimettere insieme le varie anime del neo-fascismo (e neo-nazismo) milanese.
Possiamo citare lo spettacolo teatrale che si tiene al “Presidio” di piazza Aspromonte sugli ultimi 5 giorni dela Repubblica Sociale Italiana “visti con gli occhi di chi non ha tradito”; o ancora il 1° maggio al Lido il concerto degli “Amici del Vento”, gruppo dai testi nostalgici; e ancora l’altro concerto il 2 maggio, protagonista “Skoll” e le sue canzoni che, tra l’altro, celebrano i kamikaze giapponesi… o possiamo ricordare il minicorteo del mese scorso al Cimitero Monumentale “in onore dei caduti della rivoluzione fascista presso il sacrario dei martiri fascisti”. Per non parlare delle aggressioni razziste e omofobe a cui spesso dobbiamo assistere.
Niente di particolarmente originale, si potrebbe sostenere, questa è l’estrema destra! Ma - a parte il fatto che non ci rassegneremo mai a tollerare l’esistenza e la propaganda dei reduci del fascismo e i loro tentativi di ritornare ad avere un peso politico e sociale in Italia - la “novità” preoccupante di quest’anno è la saldatura tra le diverse organizzazioni della destra nazi-fascista milanese (da Forza Nuova a Casa Pound) e il sostegno da parte di esponenti dell’estrema destra “rientrati” nelle fila del Popolo della Libertà e di pezzi significativi dello stesso PdL. E, peggio ancora, il sostegno diretto del Popolo della Libertà e della Lega Nord attraverso patrocini e contributi istituzionali.

I fischi a Podestà sono quindi assolutamente giustificati per il patrocinio dato dalla Provincia di Milano al concerto degli “Amici del vento” organizzato dalle diverse forze neo-fasciste, per l’ignobile discorso tenuto in piazza Duomo, un insulto alla storia partigiana, e per le dichiarazioni del suo assessore alla “cultura” che considera tale patrocinio normale e equiparabile a quello di qualsiasi iniziativa teatrale o musicale.
E le grida contro la Moratti sono quello che merita non solamente per le politiche razziste che la sua Giunta pratica quotidianamente, ma anche per lo stemma del Comune che continua a far mostra di sé sui manifesti del concerto di Skoll (per il patrocinio concesso dal CdZ 3 governato dal suo stesso partito).
Sono le stesse forze istituzionali di centrodestra che nel CdZ 5 hanno vietato la sala consiliare all’Anpi e chiamato la forza pubblica per impedire che l’incontro di questa organizzazione si facesse lo stesso.

Nessuno faccia finta quindi di non sapere cosa succederà a Milano nei prossimi giorni.
La Milano antifascista e antirazzista manifesterà contro queste presenze indesiderate: il 1° maggio la consueta “MayDay parade” – manifestazione di lavoratrici/lavoratori e precari/e – sarà un appuntamento anche con contenuti antifascisti e antirazzisti, mentre un presidio a S.Siro esprimerà la sua protesta contro l’iniziativa del Lido; il 2 maggio manifesteremo in zona Lambrate, con un corteo che partirà da Piazzale Loreto.

Sinistra Critica sostiene e partecipa a queste iniziative con tutto il suo impegno.
Invitiamo tutte le forze democratiche, politiche, sindacali, culturali, a non restare fuori da queste manifestazioni e a esprimere in ogni modo la loro protesta contro il neo-fascismo.?
E chiediamo del giornalismo democratico e non subalterno di non farsi ingannare dal luogo comune degli “opposti estremismi”, e di provare a raccontare la realtà di una destra che riporta in vita un passato indecente, mentre costruisce politiche istituzionali di discriminazione e tentativi di cancellazione di ogni dissenso.

Piero Maestri – portavoce Sinistra Critica