mercoledì 21 ottobre 2009

23 ottobre, sciopero generale dei sindacati di base

Sinistra Critica sostiene con convinzione lo sciopero nazionale del 23 ottobre promosso dai sindacati di base e invita lavoratori e lavoratrici a partecipare.

Dopo l'importante mobilitazione dei precari della scuola del 3 ottobre contro i licenziamenti e in difesa della scuola pubblica e quella dei metalmeccanici della Fiom del 9 ottobre in difesa del contratto nazionale e contro l'accordo separato è indispensabile oggi dare continuità ed estendere il fronte di lotta contro la crisi, che soprattutto ora produce i suoi effetti più devastanti in particolare nell'attacco all'occupazione.

L'iniziativa del ŒPatto di base' sarà tanto più efficace quanto più sarà in grado di interloquire con le vertenze in corso favorendone l'unificazione, anche attraverso percorsi di coordinamento e autorganizzazione dal basso in grado di travalicare i confini delle stesse sigle sindacali.

Il blocco dei licenziamenti e la distribuzione dell'orario di lavoro tra tutti senza penalizzazioni salariali, così come forme di lotta radicali come presidi e occupazioni di aziende che licenziano mettendone in discussione la proprietà (requisizioni, controllo dei lavoratori sulla produzione, ecc.), sono centrali in questa fase di resistenza e di rilancio del conflitto sociale.

Il protagonismo crescente dei lavoratori e delle lavoratrici migranti, ben rappresentato dalla manifestazione antirazzista del 17 ottobre, assume in questo contesto un segno di classe fondamentale nel difficile processo di riunificazione del mondo del lavoro, contro ogni divisione provocata dal padronato e dalle forze reazionarie al governo.


Il gruppo operativo di SC

giovedì 8 ottobre 2009

TUTTE/I A ROMA IL 17 OTTOBRE - CONTRO IL RAZZISMO


Sinistra Critica di Milano partecipa alla manifestazione del 17 ottobre a Roma e organizza un pullmann.
per informazioni e prenotazioni 333.4665107, info@SinistraCriticaMilano.it

Iniziative informative:
* giovedì 8 ottobre, 17.30/20.00 via Farini/Stelvio
* sabato 10 ottobre 10.00/13.00 Mercato via Osoppo
* mercoledì 14 ottobre 17.30/20.00 p.le Maciachini



Il 17 ottobre contro il razzismo per non pagare la crisi

Sfruttamento su larga scala dei lavoratori e delle lavoratrici migranti, respingimento dei richiedenti asilo ai paesi di provenienza, contrasto militare delle imbarcazioni dei migranti nel mar Mediterraneo fino a farlo diventare il più grande cimitero d’Europa. Ha preso forma un razzismo di matrice istituzionale che alimenta e amplifica una deriva securitaria, presente nel paese, che si traduce in più controlli, disciplina e repressione dei diritti e della libertà di movimento dei migranti. Il pacchetto sicurezza insieme a protocolli e regolamenti locali, di amministrazioni sia di centrodestra che di centrosinistra, introducono norme discriminatorie che rappresentano un salto di qualità nelle politiche sull’immigrazione. In questo modo non si combatte la cosiddetta immigrazione clandestina, come sostengono i razzisti nostrani, ma si “produce” nuova clandestinità. Legare il permesso di soggiorno a un contratto di lavoro significa subordinare i diritti, la cittadinanza, la vita associativa, la presa di parola dei e delle migranti al mercato, allo sfruttamento del lavoro e delle vite di milioni di uomini e donne.

I nuovi lager denominati CIE ( Centro di Identificazione e Espulsione ) fanno il resto. Sono vere e proprie carceri, in cui i migranti sono considerati delle non-persone, soggetti a una legislazione speciale. Infatti l’introduzione del reato di clandestinità è funzionale a quella precarietà dell’esistenza strettamente connessa alla precarietà del lavoro dei migranti. Crisi economica e razzismo vanno di pari passo, far pagare la crisi ai lavoratori, ai precari, ai pensionati alimenta il razzismo.Si sta assistendo a un ritorno nella “clandestinità” di molti lavoratori e lavoratrici migranti che hanno perso il posto di lavoro ai quali è impedito nei fatti anche l’accesso ai servizi sociali fondamentali. Fare “terra bruciata” attorno ai “clandestini”, in un paese che non prevede la possibilità concreta di ingresso regolare, non è uno slogan solo dell’estremismo xenofobo di stampo leghista ma una precisa scelta politica che applica conseguentemente la legge Bossi-Fini. Mai come in questo momento pesano le responsabilità dei governi di centrosinistra, con il supporto dell’ex sinistra radicale, per non aver abrogato quella legge razzista sono così pesanti ed evidenti.
Si è lasciato spazio al razzismo della Lega nord, diventato oggi uno degli strumenti per far pagare la crisi ai lavoratori e alle lavoratrici, innanzitutto migranti. Indicare i migranti come nemico principale serve a distogliere l’attenzione dalle responsabilità dei banchieri, finanzieri e speculatori.
E’necessario che si apra una nuova stagione dell’antirazzismo.

Il razzismo e lo sfruttamento del lavoro migrante passano ormai per una gamma di forme e modalità che vanno dalla quasi schiavitù ad una precarietà specifica dovuta al legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro. C’è la necessità di ripensare forme politiche e sindacali che siano all’altezza dell’attuale attacco ai diritti dei migranti, per difenderli ma anche per conquistarne di nuovi. Aprire nuovi conflitti, sperimentare forme di partecipazione, contaminare culture, non pagare la crisi sono gli obiettivi che ci si deve porre.
Le reti dei migranti e antirazziste che in questi anni hanno puntato sull’autorganizzazione e la mobilitazione dei migranti sono chiamate a questo difficile compito. Un compito che si assume anche Sinistra Critica con la consapevolezza che la questione dei diritti e del lavoro migrante è una questione di classe per il moderno proletariato.
E’ per questo che la manifestazione nazionale del 17 ottobre a Roma diventa un appuntamento molto importante per rilanciare le lotte antirazziste e dei migranti.


Sinistra Critica - movimento per la sinistra anticapitalista