domenica 12 dicembre 2010

Continuare le mobilitazioni, unire le lotte

Le mobilitazioni delle studentesse e degli studenti in tutto il paese hanno mostrato ancora una volta che la lotta paga!
È infatti evidente che il rinvio del voto sulla cosiddetta “riforma” Gelmini non è il frutto di manovre di Palazzo, ma della protesta che è cresciuta in queste settimane coinvolgendo migliaia di precari/e e studentesse e studenti.
Del resto la stessa crisi del governo Berlusconi e lo sfaldamento della maggioranza di centrodestra sono il segnale dell’impossibilità della classe politica di gestire la crisi e di rispondere all’insieme degli interessi economici del blocco sociale che vorrebbero rappresentare.
Lo sanno bene i padroni come Marchionne – che approfitta della crisi per alzare il tiro contro le conquiste e i poteri di lavoratrici e lavoratori, con l’obiettivo di cancellare una “lotta di classe” che in realtà loro sanno bene come fare e che direzione dargli.



Intanto, dentro una crisi economica globale e strutturale, si allarga l’impoverimento di vastissimi strati di lavoratori e la disoccupazione, in particolare dei giovani e nel mezzogiorno; dilagano precarietà e lavoro nero; si massacrano lo stato sociale, il servizio sanitario, la scuola pubblica al fine di sostenere i profitti e permettere lo sviluppo dei servizi privati (per esempio mettendo le mani su beni comuni come l’acqua); peggiorano le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori migranti, che, oltre a subire in modo ancora più pesante questa offensiva, vengono additati dal razzismo istituzionale come responsabili della “mancanza di sicurezza” e ricattati dal legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro.

Sono proprio questi soggetti – lavoratrici e lavoratori, migranti, studentesse/studenti, precari/e, cittadine/i in lotta per la difesa del territorio e dei beni comuni – che devono dare la loro sfiducia al governo Berlusconi, perché non basta un cambio al vertice, magari con l’invenzione di nuovi “centri” o con un centrosinistra che ha già dato prova della sua complicità con le politiche di guerra, contro i migranti, di privatizzazione della formazione e dei beni comuni.
Non bisogna abbassare la guardia ma continuare la mobilitazione. Bisogna costruire l’unità dei movimenti sociali, studenteschi e dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali non concertative e di base, delle associazioni di migranti e delle comunità locali che si difendono dalla speculazione selvaggia, dall’inquinamento, dalla spazzatura nelle strade e dalle centrali nucleari dietro casa propria.
Per questo i movimenti in lotta contro le politiche di questo governo hanno lanciato per il 14 dicembre, giorno della discussione alle Camere sulla sfiducia, una grande giornata di mobilitazione, con un appuntamento di piazza a Roma per “assediare” il Parlamento e fa arrivare a “lorsignori” la voce dei soggetti sociali colpiti da questa crisi e che rifiutano di pagarla.

Anche a Milano manifestiamo il 14 dicembre – con il movimento degli studenti la mattina (appuntamento alle 9.30 in Largo Cairoli), e con lavoratrici e lavoratori il pomeriggio (appuntamento alle 17.30 in piazza S.Babila).
Un appuntamento che rilanci il percorso per la costruzione di un “Forum delle opposizioni sociali”, capace di tenere il filo rosso delle mobilitazioni e creare l’unità necessaria a vincere!


Sinistra Critica Milano