(“il manifesto”, pagina milanese 14 giugno 2009)
Il nostro risultato elettorale per le Provinciali di Milano (6284 voti, pari allo 0,4%) non può essere considerato particolarmente positivo, dobbiamo ammetterlo.
Naturalmente si possono e si devono fare importanti considerazioni di contesto: sulla difficoltà di una campagna elettorale nella quale non arrivi a far sapere nemmeno che sei candidato (visto che il 70% decide sulla base di ciò che vede in TV); oppure sullo scarso budget a disposizione; o ancora sulla generale difficoltà della sinistra (e non mi riferisco al Piddì che di sinistra non è, malgrado qualcuna/o continui a pensarlo e a votarlo per questo). E così via.
Continuiamo però a pensare che le ragioni di un risultato abbastanza modesto non siano da ricercare nei contenuti e nelle proposte programmatiche, che non riteniamo in alcun modo minoritarie ma conseguenti alle iniziative e al dibattito di movimento.
Probabilmente il nostro elettorato "potenziale", e parte di quello "reale" dello scorso anno, ha ritenuto poco utile il voto a Sinistra critica. Parliamo di utilità elettorale – che questa alla fine per molte/i è la principale motivazione del voto.
Da questo non ne discende alcun giudizio di inutilità politica, anzi crediamo sia confermato il valore delle nostre ragioni, della nostra esistenza autonoma e della nostra presenza nei conflitti metropolitani.
Tra una settimana saremo chiamati ancora alle urne per il ballottaggio. Noi abbiamo deciso fin dall’inizio che non avremmo appoggiato questo “centrosinistra” e il suo candidato che ha praticato politiche sbagliate in molti campi fondamentali (consumo del territorio, nuove autostrade, inceneritori, Expo2015) e ha scelto un profilo dichiaratamente para-leghista in materia di “sicurezza” e migranti.
Una vittoria di questa politica e di questo profilo da parte di chi si dichiara ancora di sinistra non ci sembra ne utile ne positivo. Per questo non dobbiamo aspettare dichiarazioni o ipocriti impegni dell’ultima ora da chi conosciamo già per quello che ha fatto e quello che ha detto – rappresentando uno dei due “mali peggiori”.
I nostri prossimi appuntamenti politici sono altrove e in altra direzione. Saremo ancora una volta in prima fila, insieme a tanti altri soggetti politici e sociali di questa città, nelle iniziative contro il razzismo e le varie destre, per i diritti delle lavoratrici e i lavoratori, contro la guerra, per un territorio migliore e senza Expo2015 , per la difesa degli spazi sociali autonomi e conflittuali. Lavorando perché su questi contenuti si possa creare la massima unità di iniziativa e la massima capacità di costruire una rete solidale ed efficace dell’opposizione.
Piero Maestri – Sinistra Critica Milano