Marchionne - con il sostegno del padronato italiano, del governo, dei sindacati complici e di gran parte dei partiti di maggioranza e di opposizione in parlamento - ha scatenato la guerra contro i lavoratori e le lavoratrici, per togliere loro diritti e contratto nazionale. Gli operai sulle linee di produzione della FIAT in maggioranza hanno risposto NO al ricatto, sfiorando la maggioranza assoluta nel referendum del 14 gennaio tra tutti i dipendenti.
I padroni vogliono tornare alla schiavitù del lavoro dell’800, Berlusconi e il suo governo lo stanno definendo per legge in tutti i settori di lavoro privato e pubblico: licenziamenti più facili, blocco dei salari per 4 anni nel pubblico impiego, precarietà che priva di futuro un’intera generazione, lavoro in catena di montaggio fino a 10 ore al giorno, aumento dell’età pensionabile, malattia non pagata, demolizione di scuola e università pubbliche. Mentre Lorsignori aumentano i profitti, evadono le tasse legalmente e si concedono stipendi miliardari!
I 2.300 NO di Mirafiori, ancor più dei NO di Pomigliano rappresentano un appello per tutti noi. Basta con lo sfruttamento senza limiti, non lasciamoci colpire uno alla volta: prima i dipendenti pubblici, poi gli studenti e adesso per l’ennesima volta ancora gli operai. Occorre rivendicare tutti uniti salario, reddito, lavoro e diritti.
Perché la Cgil non ha convocato lo Sciopero generale che da mesi invocano i lavoratori e gli studenti in lotta, lasciando sola la Fiom e i sindacati di base nella loro resistenza? Perché non si è fatto come in tanti paesi europei, dove i sindacati hanno indetto scioperi contro le stesse misure di austerità decise dalla Unione Europea? Che cosa si aspetta?
Il 28 gennaio, sciopero nazionale dei metalmeccanici indetto dalla Fiom ed esteso alle altre categorie da parte della Confederazione Cobas e da altri sindacati di base, è l’occasione per estendere lo sciopero a livello generale: in tutte le categorie è indetto formalmente lo sciopero e tutti hanno la possibilità di scioperare e comunque di scendere in piazza! Ricomponiamo in questa giornata di lotta le mille vertenze di resistenza alla crisi: dagli studenti agli immigrati, dalle fabbriche presidiate alle lotte per la difesa dell’ambiente! Diamo continuità alla mobilitazione per costruire nuove iniziative di massa ancora più unitarie e generali!
Sinistra Critica, dall’interno delle lotte della FIAT e degli studenti e del diffuso conflitto sociale esistente, si batte per unire le forze e per far riuscire al massimo e generalizzare lo sciopero del 28 gennaio. Berlusconi deve cadere non solo per la vergogna della sua vita personale e per i reati da cui cerca di uscire impunito, ma soprattutto perché complice della macelleria sociale di Marchionne e di Confindustria.
TUTTI E TUTTE IN PIAZZA IL 28 GENNAIO!
il contratto nazionale non si tocca, difesa dei diritti e loro estensione a tutti i settori di lavoro, è ora che la crisi la paghi chi l'ha provocata: basta!
SCARICA IL VOLANTINO IN PDF
SCARICA IL VOLANTINO IN PDF