giovedì 24 novembre 2011

Solidarietà con le popolazioni e le rivoluzioni arabe

Venerdì 25 novembre, le Comunità siriana e egiziana di Milano organizzano una “Marcia per la libertà, la dignità e la democrazia” nella città di Milano
L’appuntamento è alle 14.30 in Via Padova 144, Milano

Sinistra Critica di Milano invita tutte/i le/i democratiche e i democratici a partecipare, in solidarietà con il popolo siriano e egiziano per la libertà e la giustizia.




Siamo a fianco del popolo palestinesi contro l’occupazione israeliana
Sosteniamo le rivoluzioni arabe: la loro lotta contro le dittature e per la libertà, la loro rivolta contro un sistema che non concede alcun futuro alle giovani generazioni – sono la nostra lotta, la nostra rivolta!
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“La primavera araba non è finita”
Cronache delle rivoluzioni. Per un sostegno attivo ai popoli arabi
Mercoledì 30 novembre – c/o Zona Risk, via Varchi 3 Milano

Ore 18.00 - Le elezioni in Tunisia e la partecipazione popolare
Racconti e immagini della delegazioni di Sinistra Critica e Atenei in Rivolta in Tunisia
Presentazione del libro “Tunisian Girl” Ed. Alegre

Ore 20.00 - Buffet

Ore 21.00 - Ancora nelle piazze, ancora repressione
Attualità delle rivoluzioni arabe
Intervengono:
• Gassan Azzam - Coord. Naz. Siriano
• Hamdy Bahloul – Assoc. Masrawi, Milano
• collegamento da Gaza con Shahd Abusalama – movimento giovani palestinesi
Introduce e coordina – Piero Maestri – portavoce Sinistra Critica

Le rivoluzioni tunisina ed egiziane – e la loro onda d’urto che si è propagata in tutto il nord Africa e in Medioriente - rappresentano un avvenimento di portata storica globale e segnano l’attuale fase della politica internazionale. Le prime rivoluzioni del nuovo secolo, le prime rivoluzione in questa fase della crisi capitalistica e a questa profondamente connesse, così come richiamano le resistenze sociali che si sviluppano in Europa e Stati Uniti, pur con molte difficoltà.
Non abbiamo timore a definire “rivoluzioni” quanto sta succedendo nel Mediterraneo: troppi anche a sinistra hanno perso la capacità di riconoscere un processo rivoluzionario, con le sue emozioni, le sue potenzialità e i suoi limiti – o perché vorrebbero cancellare il ruolo dei popoli nella storia, ridotta a scontro tra poteri sul piano economico, diplomatico, di potenza, oppure perché hanno una totale sfiducia nell’autorganizzazione di massa, aspettando un qualche avvento del partito della rivoluzione perché questa sia possibile.


Queste rivoluzioni hanno messo paura alle potenze occidentali e ai regimi arabi a queste legate da decenni di politiche liberiste e di scambi economici e politici che rispondono agli interessi di entrambi i soggetti – sulla testa delle masse arabe (ed europee).
Per questo è subito partita una controvoluzione, sia attraverso tentativi di trasformismo politico di pezzi dei regimi, sia con l’intervento violento e repressivo – come abbiamo visto in Bahrein, in Siria, in Yemen, in Libia (attraverso l’intervento della Nato). Le vicende di questi giorni in Egitto e Siria confermano questa volontà delle elite dominanti e autoritarie di impedire la libera espressione della popolazione, delle/dei giovani, di lavoratrici e lavoratori.

Noi sosteniamo incondizionatamente le rivoluzioni popolari – politiche, economiche e sociali.
Sosteniamo le/i giovani che vogliono decidere del loro futuro, le lavoratrici e i lavoratori che scioperano per giustizia e democrazia, le donne che affermano parità e protagonismo...
Sappiamo che questo vento di rivoluzione è la vera speranza anche per la Palestina e le/i palestinesi – come hanno capito le/i giovani del “movimento 15 marzo”.
Vogliamo sviluppare un sostegno dal basso, che oltre alla solidarietà politica e materiale diretta con le forze rivoluzionarie arabe, costringa governo e istituzioni italiane a non mantenere relazioni economiche, politiche e soprattutto militari con le dittature arabe e con il governo di Israele:
• rottura di tutti gli accordi militari e di ricerca bellica con Israele e i regimi arabi e condizionamento degli accordi economici al rispetto dei diritti dei lavoratori e delle popolazioni;
* sostegno dell’autodeterminazione dei popoli dell’area – da quello palestinese ai saharawi dimenticati dal mondo,;
• fine di ogni politica di guerra, abbattimento delle spese militari, uscita dalla Nato per costruire relazioni di cooperazione pacifiche con le istituzioni frutto delle trasformazioni rivoluzionarie.

Sinistra Critica – organizzazione per la sinistra anticapitalista – Milano