Con il popolo siriano, contro ogni intervento militare e per la caduta del regime: questo il nostro impegno
Il prossimo 20 settembre a Milano e a Roma ci saranno due iniziative
“contro la guerra alla Siria”, organizzate da un arco di forze differenti.
Sinistra Critica – che è sempre stata in prima fila nelle iniziative
contro la guerra, contro la Nato e gli interventi militari italiani – a queste iniziative non parteciperà perché le considera sbagliate, ambigue e non certo nel solco delle iniziative e dello spirito del movimento contro la guerra degli scorsi anni.
Sbagliate perché non è possibile manifestare contro un possibile
intervento della Nato e dei suoi alleati in Siria partendo da una teoria del “complotto” secondo la quale la rivolta siriana è solamente
un fenomeno eterodiretto e la guerra civile conseguenza di una volontà
tutta esterna.
L’attuale situazione in Siria, gli scontri, i morti, i feriti, i profughi, sono la diretta conseguenza delle scelte del regime autoritario siriano, che ha represso sanguinosamente le manifestazioni
di protesta della popolazione, spingendo verso una progressiva
militarizzazione dello scontro.
La condivisibile protesta – anche preventiva – verso qualsiasi interferenza militare esterna (che per noi significa essere decisamente contro ogni possibile intervento Usa/Nato, ma anche contro
il sostegno militare di Russia e Iran al regime), se non vuole essere,
esplicitamente o implicitamente, un sostegno al regime deve
necessariamente accompagnarsi alla solidarietà verso la popolazione
siriana e l’auspicio di una rapida caduta del regime di Assad e del
Ba’ath.
E L’Iraq e Afghanistan non hanno nulla a che fare con la situazione
siriana: in quei casi non vi era una rivolta dispiegata in corso contro i regimi autoritari e quindi una “parte con cui stare”.
Ambigue, perché in quella giornata manifesteranno forze piuttosto eterogenee con qualche convergenza abbastanza “bizzarra”.
A Roma sul palco della manifestazione “La Siria non si tocca”
parleranno personaggi abbastanza singolari: da Mons Capucci a Fernando
Rossi (noto senatore “antimperialista”, profondo estimatore di Hamas
durante i giorni della Flottilla – e ora chi glielo spiega cha Hamas è
contro Assad???); da Ilaria De Candia (giovane piuttosto sconosciuta, il
cui profilo FB si apre con una frase di Leon Degrelle, nazista belga
membro delle Waffen-SS) a Ugo Gaudenti (direttore di “Rinascita”,
settimanale fascista, mascherato ovviamente); da Suad Sbai (marocchina
deputata PdL, fortemente islamofoba antislamica) a Mimmo Srour (siriano,
già assessore regionale abruzzese per l’Udeur).
A Milano le adesioni sono ben diverse, ma alcuni dei principali
promotori sono riusciti nell’impresa di partecipare ad un presidio sotto la foto di Bashar El Assad – presidio organizzato da un gruppetto di destra (come sempre “mascherato”).
Queste fantasiose alleanze sembrano concordare su un “antimperialismo”
distorto e che basa le sue analisi su considerazioni “geopolitiche”
secondo le quali “il nemico del mio nemico è mio amico”, senza
considerare che una battaglia antimperialista deve avere come punto
centrale le lotte e le aspirazioni dei popoli per la giustizia e la
libertà.
Spiace anche che in questa compagnia (milanese) si trovi la rete BDS –
impegnata contro l’occupazione israeliana dei territori palestinesi:
spiace vedere che non riescano a mostrare empatia e condivisione delle
sofferenze e delle aspirazioni della popolazione siriana alla libertà e
alla giustizia, ne più ne meno di quello palestinese. E spiace vedere
tali banalizzazioni sull’uso della violenza – che anche quando non è
condivisibile ne giustificabile – andrebbe perlomeno compresa e
contestualizzata: mettere “vittime e carnefici” sullo stesso piano è
proprio quanto avviene per i palestinesi. Senza contare che da mesi la popolazione palestinese del campo profughi di Yarmouk è vittima dei
bombardamenti dell'aviazione ed i rastrellamenti dell'esercito, con
centinaia di vite stroncate dal tallone di ferro del regime baathista.
Queste iniziative non hanno nulla a che vedere con il movimento contro
la guerra – con tutte le sue differenze e anche i suoi limiti – che si è
espresso in questo paese. Mai in quel movimento si sono viste la foto
di Saddam o del Mullah Omar; mai l’opposizione alla guerra imperialista
partiva da “semplici” considerazioni internazionali; mai si era mostrata
una così totale partecipazione alla strategia delle menzogne (che viene
dal regime come dagli avvoltoi regionali e globali).
Non saremo in quelle piazze il 20 settembre, ma siamo e saremo impegnate/i nel sostegno alla popolazione siriana. Un sostegno politico, perché sosteniamo le organizzazioni democratiche dell’opposizione e le ragioni della rivolta popolare; materiale, con progetti di aiuto diretto alla popolazione dell’interno e ai profughi;
culturale e informativo, attraverso la circolazione di analisi, informazioni, discussioni. E contro qualsiasi intervento militare.
Esecutivo Nazionale - Sinistra Critica