Obbedire al referendum
Per i beni comuni, verso una democrazia radicale
Assemblea
Giovedì, 15 dicembre 2011, ore 20.30
(Tram 2, Bus 82, Filobus 90/91, 92, Passante Bovisa)
Intervengono:
Marco Schiaffino
Comitato acqua pubblica - Attac Italia
Il quadro politico di una battaglia indispensabile
Fabio Ruggiero
Comitato acqua di Napoli - Sinistra Critica
La “crisi del debito“ e le iniziative necessarie
coordina: Sergio D’Amia
organizza: Sinistra Critica Milano
C'è stata una consapevolezza diffusa per cui col referendum non era in gioco solo la critica ad un governo di centrodestra, ma la possibilità di anteporre a logiche speculative il proprio futuro, la propria vita.
Il dibattito politico invece ha ripreso immediatamente il suo stanco rituale autoreferenziale fatto di polemiche e gioco delle parti. E' stata necessaria la pubblicazione della lettera della BCE all'Italia per tornare a parlare di quella che è la reale partita in gioco: la crisi, le sue conseguenze e quindi come si intende ripianare il debito dei vari stati europei. Anche su questo centrodestra e centrosinistra hanno inscenato un gioco delle parti vergognoso.
Della serie: le regole dell'economia vengono prima della democrazia. Su questo è caduto il Governo Berlusconi e su questo è nato il governo Monti. Ma cosa prevede oggi il Governo Monti rispetto ai servizi pubblici locali? Ovviamente la stessa ricetta di questi ultimi dieci anni: privatizzazione. Privatizzare definitivamente servizi come i rifiuti, i trasporti e perchè no anche l'acqua. Alla faccia del referendum e della Costituzione.
Per questo i movimenti per l'acqua pubblica possono e devono rimanere un argine, come lo sono stati finora, nei confronti di una crisi economica che le grandi multinazionali intendono superare proprio con l'aggressione dei beni comuni e dell'ambiente.
C'è bisogno ancora di più della nostro impegno e della nostra rabbia verso un sistema economico profondamente ingiusto e anti-democratico. Un sistema economico più attento a salvare le banche che i posti di lavoro e i diritti sociali.
Provare a vincere definitivamente per garantire l'acqua pubblica a tutti può significare in modo pratico che noi il debito di questa crisi non lo paghiamo. Anzi che vogliamo costruire un mondo dove non sia l'1% a decidere per il resto del 99%.