Dopo la cacciata di Ben Ali e Mubara si sono estese le mobilitazioni popolari contro le dittature nel Mediterraneo e la rabbia delle popolazioni in tutta la regione – dalla Libia al Marocco, dal Bahrein allo Yemen, alla Siria – è diventata protagonismo politico che non potrà essere facilmente cancellato. I paesi della Nato hanno cercato di dire la loro per frenare i processi rivoluzionari e garantire il mantenimento dello status quo e del loro controllo della regione, con una guerra in Libia ipocrita e criminale.
Ieri, nella giornata del ricordo della Nakba, le/i palestinesi in tutti i paesi nei quali sono ancora profughi si sono fatti sentire. E puntuale è arrivata la criminale e sanguinosa risposta israeliana.
Sinistra Critica aderisce al presidio indetto dalla Rete di solidarietà con la Palestina e invita tutte/i a manifestare la solidarietà alle popolazioni arabe in lotta, alle/ai palestinesi e alla loro resistenza e contro la guerra.
Martedì 17 maggio ore 17.30
Presidio in Piazza Duomo
Con la resistenza palestinese fino alla vittoria!!
Il diritto al ritorno e l’autodeterminazione del popolo palestinese non possono continuare ad essere negati da Israele e dalle istituzioni internazionali. Migliaia di profughi...
palestinesi dai campi disseminati in Libano, in Siria, a Gaza hanno di nuovo imposto all’agenda politica del Medio Oriente e a livello internazionale la questione palestinese.
La Giornata della rabbia palestinese ha coinciso con l’anniversario della Nakba, l’anniversario della pulizia etnica del ’48 da parte del nascente Stato di Israele. Il bilancio provvisorio è di numerosi palestinesi uccisi e feriti, in parte sul confine libanese, in parte lungo quello siriano e poi su quello di Gaza. Ma incidenti e scontri sono avvenuti anche in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. Manifestazioni, nonostante i divieti, sono avvenuti anche tra i palestinesi che vivono in Israele. Tutte le “Palestine” oggi sono tornate ad essere una sola Palestina in lotta per affermare nuovamente il diritto all’autodeterminazione, ad una pace fondata sulla giustizia e dunque anche sul diritto al ritorno dei profughi palestinesi. A Gaza, per la prima volta in quattro anni, i sostenitori di Fatah e Hamas hanno marciato insieme e i leader di tutte le organizzazioni sono
intervenuti insieme nelle manifestazioni.
E’ il segno che l’accordo di riconciliazione nazionale sta dando i suoi frutti positivi anche in direzione della resistenza comune all’occupazione israeliana.
Non possiamo non denunciare ancora una volta la complicità delle istituzioni italiane con la politica israeliana. Non solo il governo Berlusconi ma anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che si trova in visita in Israele, anche in questo caso si è trovato nel posto sbagliato ed ha rilasciato dichiarazioni sbagliate, affermando di condividere pienamente la politica del governo Berlusconi su Israele e Palestina e proprio in occasione della giornata della Nakba palestinese ha detto: ''non e' accettabile considerare la fondazione dello Stato di Israele un disastro, al di la' delle interpretazioni che nel mondo arabo si danno di quell'evento storico''.
Milano rifiuta la propaganda israeliana, in occasione delle giornate che vorrebbero promuovere manifesteremo il nostro disgusto per lo stato sionista e per i suoi amici italiani, a partire da Formigoni...
Con la resistenza palestinese fino alla vittoria!!
Rete milanese di solidarietà con la Palestina