mercoledì 13 febbraio 2013

AL SAN RAFFAELE: UN NO IN DIFESA DELLA DIGNITA’ DEL LAVORO


Malgrado le pressioni interne, la disinformazione della stampa e il ricatto dei licenziamenti, quasi il 90% di lavoratori e lavoratrici hanno partecipato al referendum e in grande maggioranza (il 55%) hanno risposto No.

Ecco le ragioni:
1)      Rotelli, il nuovo proprietario, accettava di ritirare i 244 licenziamenti, ma solo quelli oggi previsti, senza impegni a non riproporli in seguito, magari mascherati da esternalizzazioni;
2)     I 244 licenziamenti non tengono conto di nessun criterio obiettivo (anzianità, carichi famigliari, famiglie monoreddito, ecc.) e in molti casi lasciano prevedere la chiusura di reparti, con altri licenziamenti e perdita di qualità  del servizio;
3)     L’accordo imponeva un taglio salariale del 9/10% (ma non per le fasce alte -medici e dirigenti-) intaccando le indennità contrattuali mentre i lavoratori erano disposti ad accettare una riduzione media del 7% ma solo attingendo al salario accessorio.
4)     La Direazione respingeva la richiesta di porre un termine al periodo di taglio salariale e la possibilità per i lavoratori di avere informazioni sullo stato deficitario dell’Ospedale (che motiverebbe i sacrifici imposti ai dipendenti);
5)     La bozza prevedeva il passaggio dal contratto degli ospedalieri pubblici a quello degli Ospedali privati (AIOP) che comporta una riduzione del salario, l’aumento (senza compenso) di due ore dell’orario settimanale e la perdita degli istituti normativi (diritto allo studio, permessi retribuiti, costo mensa, ferie estive).
6)     Nella bozza non vi era nessun impegno da parte della Direzione di ritirare il blocco di tutti gli accordi aziendali degli ultimi trent’anni, quelli salariali come quelli in difesa della dignità del lavoro e perfino quelli strettamente funzionali ad assicurare la qualità dell’assistenza. 

QUEL NO E’ STATO QUINDI UN ESEMPIO DI DIGNITA’ E DI DISPONIBILITA’ ALLA LOTTA
CHE DEVE ORA PROSEGUIRE CON L’APPOGGIO DI TUTTI.

L’ostinazione della Direzione, i 244 licenziamenti, la denuncia degli accordi già in essere, il rifiuto di qualsiasi discussione con le Rappresentanze sindacali fanno parte dall’attacco generalizzato condotto in queste settimane all’intero comparto della Sanità, pubblica e privata. Tutto questo mette in pericolo non solo i posti di lavoro, la possibilità di sopravvivenza delle famiglie, ma anche la qualità delle prestazioni rese ai cittadini utenti dal Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e privato.

IL SOSTEGNO ALLA LOTTA DEL SAN RAFFAELE E’ QUINDI INTERESSE DI TUTTI,
LAVORATORI DEGLI OSPEDALI E CITTADINI UTENTI.
Per questo è necessario:
-        respingere i prevedibili licenziamenti al San Raffaele contestandoli sul piano legale e respingendoli con la mobilitazione;
-        costituire una cassa di resistenza che aiuti i lavoratori in lotta e i licenziati a resistere anche a lungo;
-        costruire un efficace coordinamento dei lavoratori ospedalieri intorno alla vertenza del San Raffaele;
-        costringere le autorità locali (dai Comuni -in particolare Milano- alla Regione) a uscire dalla indifferenza dimostrata finora per assumere precisi impegni
-        costituire comitati di appoggio a queste vertenze per dimostrare l’attenzione dei cittadini utenti a una vicenda che li riguarda anche direttamente;
-        se l’attuale proprietà, malgrado i tanti apporti di denaro pubblico, non si dimostrerà in grado di far funzionare questo ospedale ai livelli qualitativi necessari, si porrà la necessità di passare a una proprietà pubblica, controllata in forme realmente democratiche dai lavoratori e dagli utenti.

LA NOSTRA SOLIDARIETA’ CON LAVORATRICI E LAVORATORI DELLA SANITA’ E DEL SAN RAFFAELE SI MANIFESTERA’ PARTECIPANDO ATTIVAMENTE A TUTTE LE INIZIATIVE CHE VERRANNO PROPOSTE.

Sinistra Critica Milano