domenica 12 dicembre 2010

Continuare le mobilitazioni, unire le lotte

Le mobilitazioni delle studentesse e degli studenti in tutto il paese hanno mostrato ancora una volta che la lotta paga!
È infatti evidente che il rinvio del voto sulla cosiddetta “riforma” Gelmini non è il frutto di manovre di Palazzo, ma della protesta che è cresciuta in queste settimane coinvolgendo migliaia di precari/e e studentesse e studenti.
Del resto la stessa crisi del governo Berlusconi e lo sfaldamento della maggioranza di centrodestra sono il segnale dell’impossibilità della classe politica di gestire la crisi e di rispondere all’insieme degli interessi economici del blocco sociale che vorrebbero rappresentare.
Lo sanno bene i padroni come Marchionne – che approfitta della crisi per alzare il tiro contro le conquiste e i poteri di lavoratrici e lavoratori, con l’obiettivo di cancellare una “lotta di classe” che in realtà loro sanno bene come fare e che direzione dargli.

domenica 5 dicembre 2010

Via Imbonati: primo bilancio di una lotta importante

Alla fine anche gli ultimi due migranti sono scesi dalla Torre di via Imbonati, in una situazione difficile e confusa – nella quale le pressioni politiche dei soliti Boni, DeCorato (e ovviamente Maroni, che conta qualcosa in più dei suddetti…) hanno prodotto un irrigidimento della questura che ha portato Abdel al Cie per l’espulsione – il ragazzo originario del Marocco che stava male, è stato portato a Niguarda superpiantonato e da lì la sera stessa in questura e poi al Cie; questo ragazzo faceva il muratore in nero e il padrone che aveva presentato la domanda di sanatoria non ha di fatto voluto regolarizzarlo e non si è presentato all’appuntamento: un caso esemplare della “sanatoria truffa” – che provocherà danni solamente per il ragazzo migrante e non per il padrone italiano!
Nei confronti di Abdel è scattata la vendetta delle istituzioni che hanno mal sopportato la lotta e il protagonismo dei migranti, sulla base di un principio purtroppo molto diffuso del razzismo istituzionale (che diventa spesso luogo comune): chi viene in Italia non ha diritti, ma solo concessioni legate alla sua utilità per il mercato del lavoro locale. Lottare significa “tradire” questo principio e per questo chi lo fa deve essere allontanato.

Questo finale negativo della lotta di via Imbonati non deve però farci cancellare gli elementi positivi e in qualche misura inediti di questa stessa lotta importante.