venerdì 24 aprile 2009

SULLA LOTTA DEI RIFUGIATI A MILANO

In questi giorni siamo stati impegnati a sostenere la difficile e faticosa lotta del gruppo di rifugiati del Corno d’Africa che settimana scorsa avevano occupato l’ex residence Leonardo da Vinci nel quartiere di Bruzzano a Milano. Un sostegno incondizionato, alla faccia dei soliti velinari della stampa che ci hanno messo tra i “sobillatori” (d’altra parte per loro gli africani sono sempre minorenni o primitivi, e non possono essere capaci di pensare con la propria testa…), insieme ai centri sociali.
Come 4 anni fa con l’occupazione dello stabile di via Lecco, i rifugiati portano allo scoperto la realtà italiana di un’accoglienza solo a parole e denunciano lo scarso impegno del Comune di Milano, che prevede per loro solo e sempre dormitori per la “prima accoglienza”, mentre non esiste alcuna struttura dignitosa per rifugiati e donne e uomini con assistenza umanitaria.
In questi giorni i rifugiati hanno mostrato una grandissima dignità e determinazione – decidendo in maniera autonoma e collettiva (con continue assemblee partecipate e realmente corrette). Il loro rifiuto delle proposte del Comune è semplicemente la conseguenza dell’inadeguatezza di queste proposte e del trattamento che subiscono quotidianamente – oltre che la sfiducia verso istituzioni che si mostrano quasi solamente con la faccia delle forze di polizia che li hanno duramente malmenati martedì e continuamente tenuti sotto pressione fino a ieri con il loro “prelevamento” collettivo per toglierli dalla strada: d’altra parte questa era la richiesta degli organizzatori della “Fiera del Mobile” (tramite il “Corriere della sera”), religione intoccabile per la politica ambrosiana, che decidono quali devono essere i limiti della libertà di manifestare in città. C’è di che preoccuparsi per cosa succederà con Expo2015…
La lotta dei rifugiati non si ferma nel dormitorio accettato ieri per stanchezza e per gesto di buona volontà, per aprire una vera discussione sull’accoglienza e il rispetto dei diritti. La lotta per una soluzione per loro direttamente – che continuano ad avere scarse prospettive – e per costruire una politica diversa per i rifugiati a Milano continua e ha bisogno di un sostegno crescente.
In questi anni ci siamo spesso dimenticati della loro presenza e politica e stampa hanno bisogno delle occupazioni e delle proteste per accorgersi della loro vita in città. Dobbiamo invece non disperdere la rete che in questi giorni ha mostrato solidarietà diretta e sostegno ai rifugiati e costruire insieme una mobilitazione permanente per l’affermazione dei diritti di migranti e rifugiati.

Un’ultima nota polemica verso il presidente della Provincia Penati, che ha mostrato la solita ipocrisia del colpo al cerchio e del colpo alla botte, criticando il comune “ma anche” i rifugiati colpevoli forse di essersi fatti picchiare e di rivendicare i propri diritti con troppa visibilità.
Ipocrita soprattutto perché dimentica che il consiglio provinciale già nel gennaio 2006 aveva votato una mozione che impegnava presidente e giunta a progettare e realizzare una struttura apposita, una “casa del rifugiato”, mozione disattesa dalla giunta di centrosinistra.

Piero Maestri

sabato 11 aprile 2009

Sinistra Critica

Movimento per la Sinistra Anticapitalista

Sinistra Critica è una libera associazione di donne e uomini che vogliono costruire una sinistra alternativa e anticapitalista per trasformare radicalmente l’attuale società sempre più ingiusta e insostenibile.

Vogliamo costruire una sinistra luogo dell’elaborazione politica e dell’iniziativa legata ai movimenti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. L’autogestione democratica e l’autorganizzazione sono i criteri fondamentali per progettare la trasformazione della società esistente.
La società che vogliamo è sinonimo di libertà. Libertà dalla necessità e quindi dallo sfruttamento, dalla subordinazione sociale. Libertà individuale, libertà politica, libertà sessuale, religiosa, culturale; libertà di pensiero ma anche libertà dei corpi a partire dalle donne.

Veniamo dai movimenti sociali, dalle mobilitazioni studentesche, dalle lotte operaie e dalle battaglie per la difesa dell'ambiente e contro l'ingerenza del Vaticano. Alcuni di noi sono usciti da Rifondazione Comunista per dissociarsi da un partito che ha votato in Parlamento tutto quello contro cui si era sempre battuto.

Il 13 marzo 2009, con 70.000 firme, abbiamo presentato in Senato la proposta di legge di iniziativa popolare per il salario minimo, il salario sociale, la restituzione del fiscal-drag e l’istituzione di una nuova scala mobile (http://www.51000.it/).

Le battaglie che tutti i giorni ci vedono partecipi e protagonisti hanno bisogno del contributo di tutti e tutte. Se condividi le nostre idee e il nostro operato contattaci e collabora con noi.
info@SinistraCriticaMilano.it


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venerdì 10 aprile 2009

Sinistra Critica, si parte!

articolo pubblicato da "il manifesto", pagina milanese, 3 aprile 2009

Ieri mattina a Palazzo Isimbardi è stata presentata la lista di Sinistra Critica per le elezioni provinciali del prossimo giugno.
Mentre la maggioranza di centrosinistra sta vivendo le sue ultime convulsioni e il Prc – decisamente fuori tempo massimo – cerca di sfilarsi da quella maggioranza, noi partiamo per questa avventura elettorale.
Circa due mesi fa avevamo fatto una proposta per verificare, come scrivevamo, “le condizioni per costruire una rete alternativa alle destre e al centrosinistra ambrosiano”. Una proposta di coalizione anticapitalista e alternativa che scegliesse di rompere con Penati e l’esperienza della sua Giunta, da subito e con una dichiarazione di indisponibilità a qualsiasi appoggio anche al secondo turno.
Questa proposta non ha trovato orecchie attente e l’ambiguità delle forze della sinistra già arcobaleno (alcune delle quali saranno probabilmente coalizzate con Penati e il PD) ci ha spinto a rompere gli indugi e presentare la nostra lista e le nostre proposte.
La lista che presentiamo non è un elenco di nomi più o meno noti capaci di “catturare voti”, ma la rappresentazione di una partecipazione collettiva, di impegni quotidiani di delegate/i sindacali, studenti medi protagonisti dell’Onda, nuove/i cittadine/i, precarie/i e così via.
Candidiamo alla presidenza chi ha praticato già in questi anni, spesso da solo, l’opposizione di sinistra alla Giunta Penati, l’attuale consigliere provinciale Pietro Maestri: anche lui espressione della scelta collettiva di una piccola organizzazione “che fa (e ha fatto) quello che dice” e che cerca di portare avanti la propria iniziativa prima di tutto nell’impegno sociale e della politica di base.
Lo facciamo avendo alle spalle la presentazione, giusto qualche giorno fa, in Senato della prima legge della sinistra in questa legislatura – la proposta di legge di iniziativa popolare per il salario minimo, il salario sociale, la restituzione del fiscal-drag e l’istituzione di una nuova scala mobile.
Mettiamo quindi al centro del nostro programma la questione del lavoro (per una riforma dei servizi che davvero assegni al pubblico un ruolo di sostegno ai disoccupati e ai giovani precari); dell’economia responsabile e solidale (supportando le aziende che rispettano i diritti dei lavoratori, dei consumatori, sociali e ambientali – e il crescente mondo dell’economia solidale); del trasporto pubblico e collettivo (per una moratoria nella costruzione di autostrade e per lo sviluppo del trasporto collettivo – e della mobilità ciclabile - alternativo a quello privato); del territorio (per l’opzione “zero consumo di territorio” e per la difesa delle aree agricole e dei parchi; contro nuovi inceneritori); dell’agricoltura e del consumo critico (per il sostegno alla “filiera corta” e alla produzione di qualità); della formazione professionale.
Vogliamo una Provincia che non si accodi (e a volte anticipi!) alle politiche della “sicurezza” del centrodestra magari sostenendo le "ronde"; che non cerchi nei Rom il capro espiatorio o l’utile oggetto per una propaganda elettorale demagogica; un ente che sviluppi progetti di solidarietà e partecipazione (vera!) delle e dei migranti.
E, naturalmente, una Provincia che riveda la sua partecipazione all’Expo2015, per contrastare i progetti di cementificazione e speculazione – rilanciando un grande progetto di difesa degli spazi comuni e delle recupero delle aree dismesse per l’edilizia sociale.
Pensiamo di avere la credibilità di rappresentare questo programma presentandoci a tutte/i con la nostra coerenza: e pensiamo che non sia cosa da poco quando si deve scegliere chi votare.

Sinistra Critica Milano

IL NOSTRO 25 APRILE

Il Presidente Penati invita tutti i candidati alla presidenza della Provincia a sfilare assieme dietro il gonfalone della Provincia di Milano. Lo ringrazio ma non sarò con loro.
Ho sempre partecipato e anche domani sarò alla manifestazione milanese del 25 aprile, ma il mio posto non sarà nelle prime file insieme a rappresentanti istituzionali che troppo spesso in questi anni hanno dimenticato il significato profondo della Resistenza e della Liberazione. Anzi, alcuni di essi hanno lavorato per una malintesa "pacificazione nazionale" che ha messo sullo stesso piano i partigiani e i "ragazzi di Salò" e hanno permesso l'apertura di sedi di gruppi neonazisti e razzisti nella nostra città.
Il mio posto invece, con Sinistra Critica, sarà insieme alle migliaia di donne e uomini che da sempre quotidianamente dimostrano il loro antifascismo e il loro antirazzismo - e che magari si permettono di fischiare chi lo fa ipocritamente o a fini propagandistici. Fischi legittimi e democraticamente corretti, possiamo definirli!
Domani quindi manifesteremo con loro: con i ragazzi "partigiani in ogni quartiere", con i rifugiati del Corno d'Africa impegnati nella difesa dei loro diritti, con gli operai dell'Innse che cercano di salvaguardare il loro lavoro, con le/i cittadine/i milanesi che non hanno bisogno di nessuno che gli ricordi che il 25 aprile significa ora e sempre resistenza.

Piero Maestri - Candidato per Sinistra Critica alla presidenza della provincia di Milano

sabato 4 aprile 2009

"Non stiamo con chi non fa i conti con il suo recente passato"

(articolo pubblicato da "il manifesto" pagina milanese il 3 maggio 2009)

Massimo Gatti, candidato presidente “per un’altra Provincia”, ha lanciato l'altro giorno, dalle pagine di questo quotidiano, una proposta di coalizione rivolta anche a Sinistra Critica. Non dubitiamo delle sue buone intenzioni ma dobbiamo constatare che l'appello, oltre che tardivo, è privo di quel minimo di coerenza politica che, sola, può giustificare un'unità tra diversi. In particolare chiama "a dare il proprio contributo da protagonisti tutte/i quelle/i che in questi anni si sono battuti contro le scelte del centrodestra". La prima risposta che ci viene in mente è: e quelli che si sono battuti contro le scelte del centrosinistra realmente esistente?
Già, perché a leggere le parole di Gatti sembra quasi che la Provincia sia stata governata, negli ultimi cinque anni, dal PdL e non da Filippo Penati, a capo di una coalizione che comprendeva anche il Prc (tranne gli ultimi quindici giorni) e SD.
Gatti, è vero, non ha avuto responsabilità dirette di governo, ma Prc e SD cosa pensavano di stare facendo mentre votavano un piano rifiuti che consente di moltiplicare per cinque o per dieci le dimensioni e il potenziale dell'inceneritore di Sesto San Giovanni? Credevano di difendere il territorio, mentre votavano a favore della realizzazione delle autostrade tristemente note sotto i nomi di TEM e Pedemontana? Pensavano di combattere i "cedimenti politici e culturali alle destre", quando approvavano finanziamenti alla sicurezza, intesa come ordine pubblico e telecamere in ogni angolo del territorio? Hanno o non hanno sostenuto fino a due settimane fa quel Filippo Penati che ancora oggi chiede con forza lo sgombero dei campi Rom e tanti poliziotti e carabinieri in più?
Sinistra Critica ha, pur con le sue modeste forze, coerentemente combattuto da due anni a questa parte contro le politiche scellerate di Penati. E chiediamo ancora una volta a tutti quei comitati, cittadini, associazioni di giudicare quelle battaglie e chiedersi se sia possibile sostenere invece una coalizione che non fa i conti col passato appena trascorso; che in nome dell'opposizione alle destre (ovviamente obiettivo anche nostro!) pensa di poter nascondere sotto il tappeto scelte politiche incoerenti sui temi dei rifiuti, della mobilità, del territorio, della sicurezza. E che ancora ripropone l’ipotesi di un “Expo senza consumo di territorio”, come se questo fosse possibile – non comprendendo quindi quale sia la partita che si sta giocando.
Avevamo chiesto anche alle altre forze politiche un segno di discontinuità: prendere atto del fallimento dell'esperienza della giunta Penati; non ricandidare, di conseguenza, assessori provinciali (gli stessi, tra l’altro, che hanno promosso l’appello “per un’altra Provincia”; mentre ancora a Cinisello Balsamo, il Prc appoggerà la candidatura di Daniela Gasparini, già assessore provinciale del PD); assumere una posizione chiara, sin d'ora, sull'eventuale turno di ballottaggio, rifiutando qualsiasi appoggio a Penati: condizione su cui è calato il silenzio, perché obiettivo di “un’altra Provincia” è invece quello di convincerlo del suo “errore”.
In questo senso è significativo l’accenno alla "inconsistenza politica e programmatica dell'alleanza corta di Penati": altro che “inconsistenza”, i provvedimenti di questi anni sono stati assolutamente concreti e fortemente negativi – questo dovrebbe essere il bilancio dell'esperienza di governo amministrativo appena trascorsa – e così è, in forma peggiorata, il programma per i prossimi 5 anni.
Su tutto questo non abbiamo avuto risposte che non si trovano neppure nel testo di ieri. Anche per questo ci presentiamo alle elezioni provinciali come “sinistra che fa (e ha già fatto) quel che dice". Dall'altra parte ci pare di vedere - ci scusi Gatti per la franchezza - una sinistra che predica bene ma ha razzolato male fino a ieri. Ma l'esperienza del governo Prodi non ci ha insegnato proprio niente? L’utilità della sinistra si giudica secondo noi anche dalla sua coerenza.

Piero Maestri – candidato per Sinistra Critica alla presidenza della Provincia