mercoledì 6 maggio 2009

I cassintegrati poliziotti del candidato Penati

In vista delle elezioni del 6/7 giugno, il presidente uscente – che ripropone la sua candidatura – Filippo Penati aumenta notevolmente la sua produzione di comunicati stampa, dichiarazioni, esternazioni – tanto da non riuscire più a stargli dietro.
Ci permettiamo questa volta un commento alle sue trovate di martedì 5 maggio, che comprendono un comunicato stampa, una lettera al ministro Maroni (impegnato in questi giorni a far approvare il suo infame “pacchetto sicurezza” contro i migranti) e una proposta di “Protocollo d’intesa per l'utilizzo di 100 lavoratori socialmente utili presso la Questura di Milano” (potete trovare il tutto su www.provincia.milano.it/scopronews/comunicati_stampa/index.html?id=11817).

Due sono in particolare le “chicche”: da una parte la proposta di utilizzare 100 cassintegrati (a cui verrebbe integrato il redito dalla Provincia) in lavori amministrativi presso la Questura di Milano per liberare poliziotti da mandare sulle strade; dall’altra la critica “da destra”al Comune di Milano che sembrerebbe voler utilizzare parte di un fondo di 10 milioni di euro per sostenere l’accesso al lavoro e alla casa di Rom che “rispettino il patto di legalità”.

Vogliamo allora esprimere alcune brevi considerazioni:

* è certamente vero che agenti di polizia sono impegnati in lavori amministrativi che potrebbero essere svolti da personale amministrativo: e allora perché non si fanno concorsi per assumere questo personale? Perché la Provincia deve tappare i buchi del ministero che potrebbe invece creare nuovi posti di lavoro stabili?

* gli agenti di polizia svolgono compiti amministrativi anche perché vi è una scelta politica di affidare alle Questure compiti che dovrebbero invece essere loro sottratti: in particolare il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno deve essere trasferito ai Comuni;

* se la Provincia ha le risorse per integrare il reddito di cassintegrati e lavoratori in mobilità, lo faccia, anticipando una disposizione nazionale che abbiamo proposto con la nostra legge di iniziativa popolare. E utilizzi risorse per impegnare giovani e meno giovani disoccupati (anche delle apposite liste) in un grande progetto di recupero sociale e ambientale del territorio e di promozione e controllo della sicurezza sui posti di lavoro, dopo un’adeguata formazione e in vista della creazione di posti di lavoro stabili in questi stessi progetti;

* per quanto riguarda progetti di inclusione sociale delle famiglie Rom, è bizzarro che oggi il candidato Penati si accorga che il “Patto di legalità” è superfluo perché il rispetto delle leggi è un dovere “a prescindere”. Eppure ieri era un sostenitore della firma di questi “Patti” da parte dei Rom per avere accesso ai campi – e il mancato rispetto da parte di un solo membro della famiglia avrebbe comportato l’esclusione di tutta la famiglia dallo stesso accesso (secondo un principio di “responsabilità penale famigliare” di dubbia costituzionalità…).

Noi invece crediamo fermamente nei progetti di inclusione sociale per Rom e Sinti (abbiamo presentato già nel giugno 2008 una proposta di delibera al Consiglio Provinciale) anche se sembra che questo sia impossibile da sostenere durante le elezioni. E vorremmo si smettesse di giocare con la vita di donne e uomini, trattati come carne da macello per un’improbabile rielezione (o come carne da sgombero dal solerte vicesindaco DeCorato…).