martedì 29 marzo 2011

Elezioni a Milano, un’occasione mancata

Sinistra Critica non sarà presente alle prossime elezioni amministrative a Milano. Non ci sarà una lista con il simbolo di Sinistra Critica, non avremo candidate/i in alcuna lista, non appoggeremo nessuna lista e/o coalizione.

Non siamo pregiudizialmente contrari alla partecipazione elettorale, ma pensiamo che la stessa debba essere il frutto di un percorso e utile a un progetto politico. Purtroppo anche questa volta la sinistra "alternativa e antagonista" ha perso l'occasione per affermare una sua presenza autonoma e indipendente dal centrosinistra, illudendosi che "il vento del rinnovamento" e la sconfitta del duo Moratti-DeCorato possa essere rappresentato da personaggi e partiti che hanno fatto già abbastanza danni in questi anni.

Il nostro non è un "pre-giudizio", ma una presa d'atto dei fatti.


Possiamo persino "far finta" di dimenticarci che fanno parte della coalizione di centrosinistra partiti come il Pd che in questi giorni sono coerentemente schierati a favore della guerra in Libia - non per "proteggere i civili", ma perché condividono la logica della difesa degli "interessi nazionali".
Ma, direbbe qualcuna/o, sono elezioni locali: sarà, ma a noi fa abbastanza schifo avere a che fare con questi gruppi...

E, volendo insistere, dobbiamo confessare che non ci piace Pisapia quando dichiara che "Milano deve tornare a far politica estera di alto livello e i rapporti -politici ed economici-, con un paese importante come Israele non potranno che farsi sempre più stretti".


Se vogliamo invece limitarci alle vicende locali, ci chiediamo come possa una sinistra alternativa allearsi con chi ha voluto, favorito e sponsorizzato Expo2015? Magari per trovarsi ad avere Boeri vicesindaco o assessore all'urbanistica? D'altra parte la "battaglia" sul Pgt non è stata così strenua, anche perché i potentati vicini al Pd avevano i loro interessi nelle speculazioni territoriali.

E come possono coloro che si sono battuti per la scuola pubblica condividere un "tavolo di programma" con esponenti della "Fondazione per la sussidiarietà" (Cielle!), alfieri della privatizzazione di ogni servizio pubblico?

Forse che in materia di "sicurezza" le proposte del centrosinistra e le esternazioni della consigliera Rozza in questi anni hanno aiutato la costruzione di politiche alternative e di un pensiero "meno razzista"?

Il centrosinistra di governo lo abbiamo conosciuto, si è chiamato Filippo Penati: non volendo personalizzare, siamo convinti che non fossero responsabilità della persona le politiche che abbiamo avversato, ma di un programma politico coerente ancora ben presente nella coalizione di centrosinistra.

In questo senso – rimanendo sui “simboli” – il vertice a due tra Fassino candidato torinese e Pisapia dice una cosa molto chiara: non è la persona a fare la coalizione e il programma, ma la coalizione a dare il segno al contenuto stesso.


Fin dalla scorsa estate abbiamo proposto alla sinistra alternativa, politica e sociale, un percorso di discussione e di costruzione di programmi e liste davvero alternativi al centrosinistra, che potessero confrontarsi anche alle elezioni e rappresentare il rilancio di un'ipotesi antagonista e fortemente rappresentativa delle lotte sociali e delle esperienze controculturali e di opposizione.

Questo tentativo non è andato in porto, sia per le debolezze di questa sinistra (tra cui le nostre), sia per l'illusione di poter in qualche modo "determinare" i caratteri di una coalizione sbilanciata da presenze inquietanti (Pd...) o, peggio, di potersi accontentare di qualche assessorato o posto di nicchia dove poter trovare risorse per i propri progetti.

Questa logica non ci appartiene, e dato che nemmeno ci interessa riproporre la bandierina del nostro simbolo "a prescindere", questa volta preferiamo starne fuori. Non fuori dalla politica e dalle lotte per cambiare questa città, ma nelle strade e nei luoghi sociali dove si costruisce l'alternativa.

Non è così ovunque in Italia. Dove si presentano liste che in qualche misura rispondono a reali rappresentanze dei movimenti di lotta, animate da decisa opposizione al centrosinistra governato dal PD, e che non siano puri collage di formazioni politiche ormai squalificate, partecipiamo a queste liste (come a Torino, a Casoria, a Napoli...). Non è invece il caso di Milano dove la coalizione che presenta Pisapia e le liste che lo appoggiano non hanno nessuna delle caratteristiche da noi auspicate.

Parteciperemo all'obiettivo di sconfiggere le destre soprattutto sostenendo e animando anche in questa fase di "distrazione elettorale" i movimenti, a cominciare da quello per i referendum sull'acqua e contro il nucleare - scadenza elettorale che sosterremo più di tutte - a quello contro la guerra e per il sostegno alle rivoluzioni nei paesi arabi, alle rivendicazioni dei lavoratori, degli studenti, dei migranti.


Sinistra Critica Milano