mercoledì 22 dicembre 2010
domenica 12 dicembre 2010
Continuare le mobilitazioni, unire le lotte
Le mobilitazioni delle studentesse e degli studenti in tutto il paese hanno mostrato ancora una volta che la lotta paga!
È infatti evidente che il rinvio del voto sulla cosiddetta “riforma” Gelmini non è il frutto di manovre di Palazzo, ma della protesta che è cresciuta in queste settimane coinvolgendo migliaia di precari/e e studentesse e studenti.
Del resto la stessa crisi del governo Berlusconi e lo sfaldamento della maggioranza di centrodestra sono il segnale dell’impossibilità della classe politica di gestire la crisi e di rispondere all’insieme degli interessi economici del blocco sociale che vorrebbero rappresentare.
Lo sanno bene i padroni come Marchionne – che approfitta della crisi per alzare il tiro contro le conquiste e i poteri di lavoratrici e lavoratori, con l’obiettivo di cancellare una “lotta di classe” che in realtà loro sanno bene come fare e che direzione dargli.
È infatti evidente che il rinvio del voto sulla cosiddetta “riforma” Gelmini non è il frutto di manovre di Palazzo, ma della protesta che è cresciuta in queste settimane coinvolgendo migliaia di precari/e e studentesse e studenti.
Del resto la stessa crisi del governo Berlusconi e lo sfaldamento della maggioranza di centrodestra sono il segnale dell’impossibilità della classe politica di gestire la crisi e di rispondere all’insieme degli interessi economici del blocco sociale che vorrebbero rappresentare.
Lo sanno bene i padroni come Marchionne – che approfitta della crisi per alzare il tiro contro le conquiste e i poteri di lavoratrici e lavoratori, con l’obiettivo di cancellare una “lotta di classe” che in realtà loro sanno bene come fare e che direzione dargli.
domenica 5 dicembre 2010
Via Imbonati: primo bilancio di una lotta importante

Nei confronti di Abdel è scattata la vendetta delle istituzioni che hanno mal sopportato la lotta e il protagonismo dei migranti, sulla base di un principio purtroppo molto diffuso del razzismo istituzionale (che diventa spesso luogo comune): chi viene in Italia non ha diritti, ma solo concessioni legate alla sua utilità per il mercato del lavoro locale. Lottare significa “tradire” questo principio e per questo chi lo fa deve essere allontanato.
Questo finale negativo della lotta di via Imbonati non deve però farci cancellare gli elementi positivi e in qualche misura inediti di questa stessa lotta importante.
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